Marche, inchiesta su impianti biomasse ed eolici: si ipotizza un ‘cartello-filiera’
Al momento sono 12 le persone indagate, di cui 3 funzionari del Servizio Territorio e Ambiente

Non si placa il ciclone che si è abbattuto sulla sede della Regione Marche, dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Ancona sugli iter autorizzativi riguardante la realizzazione di alcuni impianti per la produzione di energia verde.
L’inchiesta è partita dopo una serie di esposti presentati da comitati civici, in varie località delle Marche, che segnalavano dei presunti abusi e autorizzazioni rilasciate con ‘molta leggerezza’. Al momento sono 12 le persone indagate con l’accusa di violazioni di leggi sulla pubblica amministrazione, abuso d’ufficio e ipotesi di reati ambientali.
Tra di loro, tre funzionari del Servizio Regionale Territorio e Ambiente: il dirigente Luciano Calvarese e i funzionari Sandro Cossignani e Mauro Moretti. Gli altri nomi presenti nel libro degli indagati, Leopardo Guido Dittajuti, Antonio e Alessandro Lazzarini, Diego Margione, Lorenzo Binci, Sergio Rovinelli, Alessandra Severini, sarebbero i titolari di varie imprese incaricate della realizzazione degli impianti.
Secondo l’accusa, dietro le autorizzazioni poco chiare, ci sarebbe un ‘cartello-filiera‘ articolato in tre aeree: i gruppi economici, i tecnici progettisti di impianti e le imprese esecutrici dei lavori. Nei giorni scorsi gli uomini del Corpo Forestale e della Guardia di Finanza hanno condotto perquisizioni negli uffici della Regione ed in diverse aziende del settore.
Si attendono a breve nuovi sviluppi.
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