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Ostra Vetere: Inaugurata la mostra “Confronto sulle Contaminazioni”

Aperta fino al 3 luglio dalle ore 16.30 alle 19.30


"La mescolanza dei generi e dei linguaggi, la contaminazione tra cultura alta e bassa, un nuovo barocco. Espressioni artistiche e della creatività in generale a cavallo tra il secondo ed il terzo millennio attraverso gli studiosi ed i teorici del post-modernismo".
Ora una mostra, che si tiene ad Ostra Vetere fino al 3 luglio nei locali del Museo civico parrocchiale "Maria Crocifisso Satellico", fa il punto, partendo da tali caratteristiche, cioè dalle tendenze dell’arte contemporanea di questi anni, provando ad aprire uno spiraglio su ciò che accadrà nel prossimo futuro.
L’esposizione, inaugurata sabato 4 giugno, ha un titolo accattivante, "Confronto sulle Contaminazioni", e le opere sono di Ennio Giuliani e Marco Stefanini.
Un intreccio tra la scultura di Giuliani ed i bassorilievi di Stefanini. Una mostra aperta tutti i giorni dalle ore 16,30 alle ore 19,30 (Info-line: Ufficio Cultura del Comune di Ostra Vetere, Tel. 071.96.50.53 e fax 071.96.43.52 e-mail: seg.ostravetere@provincia.ancona; Ufficio I.A.T. di Ostra Vetere, Tel e fax 071.96.43.69 e-mail: iat.ostravetere@provincia.ancona).
Con le sculture polifunzionali di Ennio Giuliani, che già nel 1995 ad Urbino anticipava di dieci anni le tecniche dell’ibridismo con combinazioni costruttive innovative, è possibile non solo costruire scenografie virtuali, ma illuminare anche gli spazi attraverso le resine cristalline del materiale e reinterpretarli musicalmente e visivamente, variando le tonalità del colore.
Il tempo di durata dell’opera, che si manifesta nella presenza oggettiva di un risultato formale e non più come evento processuale, si misura ormai in termini di capacità di attraversare i molteplici contesti. I bassorilievi di Marco Stefanini, invece, contenenti spezie di cucina per essere degustati mentalmente in una specie di cannibalismo della psiche, esaltano il sistema dell’arte e fomentano un’attenzione collettiva, capace di trasmettere quella essenza intellettuale tra artista e fruitore.
Inevitabilmente si crea un sodalizio dinamico extrasensitivo dettato dal gusto estetico, supporto e trampolino di lancio della diffusione del piacere artistico. Il metodo è sempre quello della percezione visiva dello spettatore, che con l’ottica modificata gli viene di conseguenza imposto di guardare l’opera con un rispetto culturale diverso che certamente egli non avrebbe mai adottato nel rapporto di puro consumo con un oggetto quotidiano.
L’artista non simula l’importanza del proprio lavoro, quanto piuttosto evidenza il proprio linguaggio, le prospettive della storia, mette in scena le nuove tecniche dell’arte, comprese quelle legate alle possibili produzioni del suo valore culturale.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 13 giugno, 2005 
alle ore 10:55
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