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Ma Quale Casa deposita in Cassazione proposta di legge su Diritto alla Casa

Margiotta, membro del comitato: "Anche a Senigallia sono diverse le criticità che minano il diritto"

Comitato Ma Quale Casa

Giovedì 6 marzo 2024 “Ma Quale Casa”, comitato di attivisti e attiviste da tutta Italia, ha depositato in Cassazione il testo di una Proposta di Legge di iniziativa popolare per riconoscere e garantire il diritto all’abitare in Costituzione.

“C’è poco da spiegare, avere un tetto sopra la testa è giusto. Ma oggi, se non sei ricco o nato ricco, per avere un tetto devi rinunciare a vivere. Con questi prezzi degli affitti non basta uno stipendio normale. Per comprarti una casa servono mediamente 184 stipendi netti. In altre parole, 15 anni senza mangiare. Prima di ogni altra cosa, questa è una proposta di denuncia verso tutto questo. Sappiamo tutti come funziona, immaginiamo qualcosa di diverso. Firmate questa proposta e diamo una sola bocca alla nostra voce!” – dichiara Mattia Santarelli, Presidente comitato “Ma Quale Casa”.

Con la pandemia abbiamo compreso che la casa è molto più di un luogo fisico: può diventare ufficio, scuola, spazio sociale, ma può anche trasformarsi in una gabbia. Garantire una casa sicura, dignitosa, e accessibile è il primo passo per garantire il pieno benessere della persona. Senza una casa, non possiamo immaginare una vita.

“Anche nella nostra città – aggiunge Giovanni Margiotta, membro del comitato – sono presenti situazioni che minano il diritto alla casa: contratti brevi, problemi relativi alle case popolari, costi alle stelle per l’acquisto o l’affitto sono solo alcune delle criticità che interessano il nostro territorio, senza dimenticare il tema della sicurezza delle nostre case vivendo in una zona a rischio sismico e idrogeologico. Questa nostra proposta vuole essere un modo per accendere un faro su queste molteplici situazioni affinché vengano adottate misure strutturali volte a garantire il diritto all’abitare a tutte e tutti”.

La modifica proposta agli articoli 44, 47 e 117 della Costituzione in materia di riconoscimento e garanzia del diritto all’abitazione, mira proprio a completare quel disegno costituzionale immaginato dai padri e dalle madri costituenti, che faceva dei diritti sociali un pilastro inscindibile della democrazia. Da oggi per sostenere la proposta è possibile firmare online, occorrono 50.000 firme per continuare l’iter di approvazione, sul sito della Corte di Cassazione al seguente link: https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/2700001

Commenti
Solo un commento
giulio
giulio 2025-03-12 20:29:39
1) Le case non vengono affittate perchè, principalmente, lo Stato non garantisce lo sgombero in caso di morosità. Anzi pretende le tasse, senza se e senza ma.
2) Una famiglia del Ghana, con 4 figli, scavalca in graduatoria, coloro che aspettano da decenni. Invano.
3) Non credo nei referendum poichè sono puntualmente disattesi (esempio: responsabilità dei giudici e acqua pubblica). Va bene farsi prendere in giro, ma c'è un limite a tutto.
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