Sanità e futuro dell’ospedale di Senigallia: ecco la posizione di Enrico Pergolesi
Questa volta non un'intervista filmata, ma risposte scritte alle domande rivolte ai candidati consiglieri regionali

L’appello lanciato da Senigallia Notizie ai candidati consiglieri regionali del territorio per un intervento che riguardi la sanità e il futuro dell’ospedale di Senigallia è stato raccolto anche da Enrico Pergolesi, espresso dalla lista Alleanza Verdi Sinistra a sostegno del candidato presidente Matteo Ricci.
Impossibilitato per ragioni lavorative a rilasciare un’intervista dal vivo, Pergolesi abbiamo concordato per una comunicazione scritta, attraverso la quale ha risposto alle sei domande sulla sanità pubblica che la nostra redazione ha proposto ai candidati intervistati.
Di seguito le posizioni espresse da Enrico Pergolesi.
1 – AUTONOMIA E GESTIONE DEGLI OSPEDALI
Il nuovo Piano Sanitario riconosce autonomia ai presidi ospedalieri provinciali. Quale sarà la vostra linea politica sul futuro dell’Ospedale di Senigallia: autonomia vera con responsabilità diretta oppure integrazione con Jesi e Fabriano?
Nessuno dei 3 ospedali di Senigallia, Jesi e Fabriano, tanto per cominciare, ha i numeri, in termini di utenza per essere ospedale di territorio con responsabilità gestionale diretta, a meno che non lo diventi a spese degli altri due quindi sono favorevole ad una reale ed equa integrazione dei 3 ospedali di Senigallia, Jesi e Fabriano in un unico presidio ospedaliero almeno dal punto di vista funzionale
2 – PERSONALE E REPARTI
In diversi reparti (ORL, Oculistica, Fisiatria) la carenza di personale riduce i servizi e allunga le liste d’attesa. Quali impegni concreti assumete per garantire più medici, infermieri e operatori sanitari a Senigallia entro la prossima legislatura?
Già 5 anni fa dicevano che il grande problema degli ospedali, in modo particolare di quello di Senigallia, fosse la grande carenza di personale. Il governo di centro destra invece ha appaltato cantieri per strutture ospedaliere e non ha neanche i fondi per completare quindi per fisiatria, oculistica e otorino, vanno cercati fondi per assumere, innanzitutto personale. In accordo con i sindacati secondo normative e standard sanitari
3 – LISTE Di ATTESA E CUP
I tempi di attesa per visite ed esami restano tra i problemi più sentiti dai cittadini. Quali soluzioni proponete per ridurre drasticamente le liste d’attesa e migliorare il sistema CUP, anche con strumenti digitali moderni?
Ridurre le liste di attesa non è assolutamente facile; occorre una interlocuzione seria e continuativa con tecnici della sanità, medici, associazioni dei cittadini e politica. La prima necessità è spostare le risorse su medicina specialistica e diagnostica e strumentale poi migliorare il collegamento tra medici, specialisti e medici di medicina generale anche attraverso nuovi sistemi di telemedicina ma ripeto serve più personale e meno cantieri che non fanno certo una sanità più efficiente
4 – PRONTO SOCCORSO E 118
Il nuovo Pronto Soccorso è atteso da anni e la centrale 118 non ha ancora una sede adeguata. Entro quali tempi vi impegnate a completare la nuova struttura e con quale piano di rafforzamento del personale di emergenza-urgenza?
Sicuramente entro il prossimo mandato, ma prima possibile, il Pronto Soccorso e il 118 devono trovare le soluzioni ai loro problemi logistici. Per quanto riguarda dell’emergenza-urgenza innanzitutto il personale va stabilizzato e non proseguire con le soluzioni temporanee tipo medici a gettone. Ma il problema di questo personale specifico è più generale. Sarebbe necessario ridurre, nelle scuole di specializzazione, le branche specialistiche già sature ma più ambite per l’attività libero-professionale che ne deriva. Invece sarebbe necessario aumentare i posti dell’emergenza-urgenza ma soprattutto riconoscere a questi specialisti un’indennità importante come lavoro usurante
5 – CASE DI COMUNITA’ E MEDICI DI CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
Il nuovo Pronto Soccorso è atteso da anni e la centrale 118 non ha ancora una sede adeguata. Entro quali tempi vi impegnate a completare la nuova struttura e con quale piano di rafforzamento del personale di emergenza-urgenza?
La futura Casa di Comunità, intanto, va realizzata prima possibile perché siamo già in fortissimo ritardo. Dal punto di vista funzionale la presenza medica deve essere garantita h24, 7 giorni su 7 anche con medici di continuità assistenziale. E’ indispensabile poi la presenza di un’equipe multi professionale, il collegamento con modalità di telemedicina, la presenza infermieristica almeno 12 ore al giorno, un punto prelievi, dotazione diagnostica strumentale e profilassi vaccinale insomma è indispensabile spostare risorse importanti sul territorio e portare la sanità vicino ai cittadini, soprattutto ai cittadini più anziani.
6 – VISIONE GENERALE OSPEDALI DI SERIE A E DI SERIE B
Il nuovo Pronto Soccorso è atteso da anni e la centrale 118 non ha ancora una sede adeguata. Entro quali tempi vi impegnate a completare la nuova struttura e con quale piano di rafforzamento del personale di emergenza-urgenza?
Cerchiamo di capirci: chiunque vorrebbe un ospedale vicino e di serie A! Se ragioniamo nei termini di ospedale provinciale con totale autonomia gestionale dei 3 ospedali di Senigallia, Jesi e Fabriano, ne resterebbe solo 1 e, verosimilmente questo 1 non sarebbe Senigallia. Queste perché nessuno singolarmente ha i requisiti. 3 ospedali in autonomia gestionale a 20-30 km l’uno dall’altro non sarebbero sostenibili, non sarebbero finanziati dal Servizio Sanitario Nazionale e , soprattutto, se tutti facessero tutto, sarebbero pericolosi dato i bassi volumi prestazionali che produrrebbero. Fare propaganda su questo argomento non è assolutamente serio. La nostra Sanità avrà sempre problemi chiunque amministri per cui le risorse vanno amministrate al meglio. In una società che invecchia con famiglie piccole e spesso con problemi economici, abbiamo bisogno di una Sanità Pubblica che investa sui servizi territoriali e soprattutto dei Distretti Sanitari. Ben vengano le Case di Comunità e che siano più vicine possibili ai cittadini. In una Sanità moderna i problemi acuti e gravi vanno trattati negli ospedali completi di tutte le specialistiche e di tutte le tecnologie disponibili con medici esperti e stimolati a lavorare in tali strutture. Non è un caso che quando un nostro familiare ha un problema chiediamo al medico di famiglia quale sia l’ospedale migliore per quel tipo di problema e vogliamo avere questi tipi di ospedale nelle Marche perché è un nostro diritto. Nel quotidiano però tutte le famiglie hanno problemi per cui hanno bisogno di un servizio continuativo e prossimo come per persone con patologie croniche, pazienti anziani o con problemi di salute mentale e dipendenze patologiche o con disabilità quindi per tutti occorrono servizi ambulatoriali anche specialistici domiciliari, vicini a dove si abita. Questa è l’inversione di tendenza perciò meno cantieri e più personale esattamente il contrario di quello che ha fatto la giunta di destra.
Enrico Pergolesi
Candidato al Consiglio Regionale delle Marche
con Alleanza Verdi Sinistra per Matteo Ricci presidente


























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