“Roccati 150 anni di dolcezze” e un legame con Senigallia che non verrà mai reciso
Un successo la partecipata e "prelibata" serata per la presentazione del nuovo libro del professor Marco Severini

L’appuntamento era per le ore 21.15 al Palazzetto Baviera, con l’evento promosso dall’Associazione di Storia Contemporanea, incentrato sul nuovo libro del professor Marco Severini (Università di Macerata), “Roccati 150 anni di dolcezze” (1797 edizioni, 2025), dedicato alla Pasticceria torinese che per 80 anni ha deliziato il palato dei senigalliesi e degli italiani.
Alle 21.22 non c’era più neanche un posto a sedere cosicché chi è arrivato in ritardo è dovuto necessariamente rimanere in piedi. Ma non sono questi i particolari che hanno connotato la serata di lunedì 11 agosto, bensì la natura dell’evento secondo lo stile associativo, fatto di tre sostanziali elementi: raccontare una vicenda storica originale in maniera chiara e rigorosa; coinvolgere le persone interessate; lasciare la maggior parte del tempo a disposizione di chi tra il pubblico aveva qualcosa da dire.
Così, dopo il saluto iniziale della professoressa Lidia Pupilli, direttrice scientifica dell’Associazione, che ha spiegato come questo libro si inserisca nella produzione scientifica dell’Associazione e dopo gli interventi dell’autore, che ha tratteggiato sinteticamente il contesto storico e ringraziato i cittadini che hanno collaborato all’impresa con testimonianze puntuali ed evocative, e di Irene Roccati, direttrice della Pasticceria con base ora a Bologna e secondo negozio a Madonna di Campiglio, numerosi tra i presenti hanno preso la parola.
A cominciare dai dipendenti, che guidati dallo “storico” Alberto si erano appositamente ritrovati per la circostanza, per continuare con gli habitué che hanno seguito la Ditta nelle sue peregrinazioni peninsulari e concludere con i nostalgici, che hanno evocato il ritorno a Senigallia della rinomata Pasticceria. Ha concluso la serata la degustazione delle prelibate praline di cacao, una degustazione pensata e realizzata nel migliore dei modi, con indiscutibile professionalità, avviata dalla direttrice Irene. In tutta la serata ha aleggiato il grande passato della Ditta.
I pasticceri del re lasciarono agli inizi del Novecento l’avito Piemonte per seguire i Reali nel Centro-Italia: i figli di Francesco Roccati e Maddalena Barale cominciarono, in età giolittiana, a trascorrere l’estate come lavoranti a Senigallia. Inizialmente dipendenti dei fratelli Chiostergi, che avevano fondato un Fondaco Alimentare nel 1853 e riscosso premi e riconoscimenti ambìti, i tre fratelli aprirono una “Confetteria-Pasticceria piemontese Roccati”, con Teresa “mente imprenditoriale” dell’iniziativa.
I fratelli (tre pasticcieri e un geometra alle dipendenze di Casa Savoia) andarono incontro a destini diversissimi (e per qualcuno drammatico), ma gettarono un seme produttivo: all’apertura della Rotonda (18 luglio 1933) fu Pasquale Roccati ad aggiudicarsi la gestione del bar e da quel momento la Ditta conobbe un continuo crescendo fino ai fasti del secondo dopoguerra e all’addio il 4 ottobre 1989.
Un addio professionale, ovviamente, perché il legame con Senigallia non verrà mai reciso.

























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