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“Affidamento incarichi ad avvocati esterni, gravissimo atto della Giunta di Senigallia”

Paradisi, Rebecchini, Sartini e Canestrari chiederanno in Consiglio già il 26/9 la revoca dell'incarico ad Alessandro Lucchetti

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La seduta del consiglio comunale di Senigallia del 23 maggio 2017

La Giunta ha violato e delegittimato il Regolamento approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale sull’affidamento di incarichi agli avvocati esterni secondo criteri di trasparenza e rotazione.

Per il processo relativo ai fatti dell’alluvione, facendo coriandoli del Regolamento (approvato in mesi di duro lavoro da parte di maggioranza e opposizione), l’Amministrazione comunale ha affidato l’incarico di costituirsi per il Comune quale responsabile civile per fatto dell’imputato all’avvocato Alessandro Lucchetti, già assegnatario negli anni scorsi dei più disparati incarichi (tra cui l’incarico per la scandalosa causa contro il tricolore issato a casa dell’ex coordinatore di Forza Italia Fibbi che costò al Comune spese legali da vertigini per oltre 85 mila euro) e già legale fiduciario della maggioranza di sinistra per il caso del referendum del 2008 per salvare il lungomare dalla speculazione edilizia.

L’affidamento è stato deciso bypassando e violando quasi tutti gli articoli dell’articolato regolamento comunale e senza nemmeno uno straccio di parere dell’ufficio legale interno, peraltro affidando la difesa del Comune nel processo penale a un professionista specializzato in ben altri settori.

Una decisione gravissima che mortifica il Consiglio Comunale, le regole di trasparenza che ci eravamo dati e che dimostra purtroppo che certe abitudini di mala amministrazione resistono nonostante gli sforzi immani per debellarle.

Unione Civica, Senigallia Bene Comune e Forza Italia (con ordine del giorno firmato dal sottoscritto e dai colleghi Rebecchini, Canestrari e Sartini) hanno così deciso, in via di urgenza, di chiedere al Consiglio Comunale di esprimersi oggi stesso invitando la Giunta a revocare la delibera e così rivendicando la propria dignità calpestata e mortificata da un colpo di mano che peraltro costerà al Comune oltre 48 mila euro.

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