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Al Musinf di Senigallia una giornata dedicata all’Unità d’Italia

Attività per ricordare il poeta Luigi Mercantini, protagonista dell'epopea risorgimentale

Famiglia MercantiniAderendo ad un invito regionale il Musinf il 17 marzo ha organizzato un programma di attività dedicato al ricordo di un protagonista dell’epopea risorgimentale, il poeta Luigi Mercantini. A partire dalle ore 11 del 17 marzo il programma comprende: conversazione del direttore del Musinf, Carlo Emanuele Bugatti, letture, ascolto di una registrazione del grande tenore Enrico Caruso, che interpreta magistralmente l’Inno di Garibaldi, perfomance poetica di Alfonso Napolitano sotto la casa di Luigi Mercatini, con registrazione video e sessione fotografica degli allievi del corso di fotogiornalismo.

Luigi Mercantini: una vita spericolata

A Senigallia c’è una targa, che identifica il palazzo dove visse Luigi Mercantini. A lui Senigallia, ha intitolato anche una scuola. La città, in effetti, fu importante nella vicenda avventurosa di questo autore, che è stato anche il fondatore del Corriere Adriatico. La collaborazione con Pio IX fu decisiva per la sua vita. Fervente patriota, andò anche oltre le indicazioni e le possibilità di azione politica di Mastai Ferretti. Tanto che Mercantini portò i suoi liceali senigalliesi al fronte di guerra del 1848.

Davvero la sua fu una vita incredibilmente spericolata. Costellata di battaglie coraggiose, sconfitte e affermazioni. Un’esistenza che rappresenterebbe un bel soggetto per un film educativo e informativo su una vicenda storica, ormai lontana, ma che non cessa di proporre, anche oggi, luci squillanti e valori autentici.

Spesso si dimentica che quelli romanticamente descritti da Mercantini sono gli stessi valori di riscatto e liberazione, cui gli italiani sono tornati ad  appellarsi, durante la Resistenza. La raccolta dei Canti di Luigi Mercantini, fu pubblicata in prima edizione nel 1864. Una seconda edizione, completa, fu pubblicata  nel 1885, e contiene le poesie sulla tragica spedizione di Carlo Pisacane e l’Inno a Garibaldi. Testi che resero celebre l’autore in fine Ottocento e nella prima metà del Novecento.

Targa Mercantini a SenigalliaSono ancora oggetto di lettura nelle scuole, perché ritenuti, da insegnanti e da autori di antologie, strumenti idonei a rappresentare pensiero ed emozioni dell’epopea risorgimentale. Dunque la forza della poesie, di Mercantini, che aveva impressionato anche Giovanni Pascoli, sopravvive. E sopravvive bene anche ai tentativi di emarginazione negli spazi della poesia minore.

Nato a Ripatransone nel 1821 e morto a Palermo nel 1872, Luigi Mercantini aveva ricevuto, per volere della famiglia, un’educazione cattolica presso il seminario di Fossombrone. Seminario che aveva lasciato, ventenne, per insegnare retorica ad Arcevia e a Senigallia. Dopo i fatti del 1848 affrontò l’esilio, rientrando nello Stato Pontificio solo nel 1860. In seguito insegnò a Bologna. Nel 1865 fu incaricato dell’insegnamento di letteratura italiana all’università di Palermo, godendo, infine, anche degli agi di una celebrità, acquistata meritatamente con la penna e sul campo delle lotte risorgimentali.

Il programma museale inizia alle ore 11 del 17 marzo 2011. Si apre proponendo una registrazione, con il grande tenore Enrico Caruso che canta l’Inno di Garibaldi, scritto da Mercantini e musicato dal senigalliese Alessio Olivieri. Prosegue con una conversazione con Carlo Emanuele Bugatti sulla poesia di Mercantini e con un environnement di Alfonso Napolitano, che legge la spigolatrice di Sapri sotto la casa di Mercantini. L’azione sarà filmata e fotografata dagli allievi del corso di fotogiornalismo.


da MUSINF

MUSINF
Pubblicato Mercoledì 16 marzo, 2011 
alle ore 14:28
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