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Carriere, il Cobas contro tutti

Il sindacato autonomo: gli interventi polemici

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È tempo di campagna elettorale per tutti, anche per le rappresentanze sindacali. I Cobas non fanno sconti al comune e tanto meno alle sigle sindacali sulla vicenda degli avanzamenti di carriera.”Non possiamo che apprezzare la presa di posizione della Cisl sulla questione degli avanzamenti di carriera, le cosiddette progressioni verticali. Allora ci viene da dire che ci siamo sbagliati se pensavamo che eravamo gli unici “indipendenti” a voler vedere, in coerenza con quanto affermiamo da tre anni a questa parte, che l’Amministrazione Comunale non investe e non valorizza il lavoro dei propri dipendenti. Peccato che proprio di recente il nostro documento, che esprimeva un parere negativo complessivo sulla questione non sia stato firmato dalle altre componenti Rsu. Poi ne hanno presentato uno fotocopia, con qualche addolcimento. Allora deve esserci qualcosa che a noi “anime indipendenti e poco avvezzi alla politica di palazzo” sfugge, perché i contenuti dei documenti sono gli stessi”.Gli autonomi sostengono che la vicinanza delle elezioni sindacali siano il motore di movimenti poco chiari e attaccano anche il candidato della Cgil che sua volta scaricherebbe le colpe solo sul governo centrale. “Siamo alle solite, ma davvero si ripresenteranno con una lista di allineati e confusi?”. Tra i tanti quesiti che pongono i Cobas viene rimarcato che le cuoche secondo il comune sono esecutori “e non si sa chi è lo chef? Le cuoche dell’Asilo Nido non sono allo stesso livello delle cuoche delle materne perché l’Amministrazione non sa ancora come organizzare il terzo asilo nido”. Sollevate anche le questioni della mancata riorganizzazione del servizio della Polizia Municipale, del non rimpiazzo di dipendenti in seguito a pensionamenti e che in molti hanno incarichi di responsabilità non supporti da riconoscimento giuridico ed economico.Inoltre si chiede perché il piano delle vertìcalizzazìoni non sia ancora completo. Gli autonomi sottolineano che quanto svolto sino ad ora dai vertici comunali in alcuni casi è desueto e in altri all’ultimo comparto del pubblico impiego. “La tendenza in atto è che con l’innovazione tecnologica vanno scomparendo la maggior parte delle qualifiche esecutive, vengono ridotti i posti di lavoro, aumentano le competenze e le conoscenze dei lavoratori ma non viene riconosciuto loro il giusto incentivo. E’ da far notare a questo proposito che il Comune di Senigallia ha investito notevolmente nell’ informatizzazione dell’Ente e che quindi la maggior parte dei dipendenti possiede conoscenze di medio livello, ha frequentato, seppur in maniera disomogenea e non organica, corsi di formazione specifici ed in molti casi esistono professionalità con contenuti elevati, frutto spesso di curriculum con autoformazione”. Per evitare che si accentui una “guerra tra poveri” i Cobas suggeriscono di investire meno sulla dirigenza sugli incarichi esterni e pensare a riqualificare il personale riconoscendo e certificando la professionalità dei lavoratori, abolire il ricorso al lavoro precario che non tutela i diritti dei lavoratori, incentivare e valorizzare la professionalità dei lavoratori”.
di ma.p.

Pubblicato Venerdì 15 ottobre, 2004 
alle ore 9:48
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