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Sfrattato dalla burocrazia

Le vicende piu' clamorose sul tavolo del Difensore civico

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Da quasi quarant’anni un cittadino attende dal Comune il permesso per edificare una casain un terreno di sua proprieta’.La vittima cui si riferisce il ritardo, senza precedenti, e’ proprietaria di un terreno in via Capri a Marzocca e 38 anni fa ha presentato in Comune la domanda per poter realizzare un’abitazione sopra il terreno, ma ancora oggi dopo infinite sollecitazioni si sente rispondere "stiamo valutando". "I tempi dell’amministrazione sono lenti – spiega Paolo Petrolati, difensore civico-, bisognerebbe fare il possibile per accorciarli, io però ho solo il potere di relazionare e di più non posso fare". I cittadini si rivolgono spesso al difensore civico, il cui servizio è gratuito. C’è anche chi di fronte ad una richiesta mai ascoltata ha preferito gettare la spugna e cambiare addirittura abitazione. E’ accaduto ad un anziano pensionato, invalido e con scarse risorse economiche che si è visto edificare a ridosso della sua abitazione una serie di manufatti per i quali aveva chiesto una verifica da parte dei tecnici del Comune, mai effettuata. "Questa persona era stata costretta – spiega il difensore civico -, addirittura a cambiare residenza per non cadere in depressione dinanzi allo spettacolo offerto dai manufatti abusivi.Ma vi era ancora di più: ogni qual volta apriva la finestra questa persona si metteva a piangere". L’unica risposta ottenuta è stata l’archiviazione della pratica. "Non abbiamo potuto ottenere nemmeno due scarne righe – aggiunge Paolo Petrolati – con le scuse dell’Amministrazione.Non si è voluto fare un’indagine richiesta dall’assessore all’Urbanistica forse per non urtare qualcuno e non si è voluto fare infine giustizia".Clamorosa è anche la vicenda di una pratica scomparsa e riapparsa dopo 134 giorni, un lungo silenzio che ha impedito ad un altro cittadino di costruire un edificio sul lungomare Da Vinci. Ritrovata la pratica è stata rilasciata la concessione edilizia in data 24 agosto 2000 ma il provvedimento è stato notificato all’interessato solo l’11 settembre, giorno in cui è stata approvata la delibera per la "variante alle zone costiere" che fissa criteri molto rigidi per l’edificazione nella zona e quindi l’interessato si è visto negare la possibilità di edificare. Un’altra crociata contro la pigra burocrazia la sta portando avanti una famiglia che, da alcuni anni, ha inoltrato una richiesta per realizzare un pergolato sul terrazzo del proprio appartamento. "Il dirigente del Servizio Urbanistica mi ha comunicato che è ancora in attesa dell’esito di un sopralluogo – spiega il difensore civico -, che deve essere effettuato dalla Polizia municipale, la quale sarebbe molto impegnata nella verifica dei ripetuti interventi abusivi generati dal recente provvedimento legislativo sul condono edilizio". Risposta poco soddisfacente, in quanto il provvedimento legislativo è stato emanato nel settembre 2003 mentre la richiesta dell’autorizzazione è stata inoltrata nel 2002. E’ andata invece meglio, si fa per dire, ad una famiglia che chiedeva di elevare un muro all’interno della propria abitazione per ottenere una stanza in più. C’è voluto più di un anno, ma alla fine il permesso è stato accordato.
di Sabrina Marinelli

Pubblicato Martedì 9 marzo, 2004 
alle ore 10:32
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