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I ragazzi del Corinaldesi alla Caritas: sperimentare l’integrazione e l’accoglienza

Molti studenti attraverso progetto Role Models hanno fatto servizio al Centro di solidarietà per qualche sera

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I ragazzi del Corinaldesi alla Caritas

Entrare a far parte della comunità solidale, mettersi in gioco per aiutare gli altri, toccare con mano cosa significa fare volontariato sociale: in poche parole sperimentare in modo tangibile cosa significa l’integrazione e l’accoglienza.

Molti studenti dell’istituto Corinaldesi, attraverso l’interessante progetto Role Models, che coinvolge gli studenti di numerosi Paesi dell’UE, hanno fatto servizio al Centro di solidarietà per qualche sera, dando sostegno ai preziosi volontari in cucina e nella sala dell’armadio. La proposta di alcuni professori di fare servizio con Caritas è stata accolta con entusiasmo da studenti delle classi II, III e IV, tra i 15 e i 17 anni quindi, che per alcune serate, dalle 18 alle 21, si sono messi il grembiule per cucinare in mensa, hanno apparecchiato le tavole, hanno sistemato gli abiti usati nell’armadio del povero, utilizzato da chi chiede accoglienza per la notte e può cambiarsi di abito dopo la I ragazzi del Corinaldesi alla Caritasdoccia, hanno cenato insieme agli ospiti degli Centro e, soprattutto, sono stati in loro compagnia, giocando a ping-pong, a biliardino, chiacchierando e guardando la TV insieme.

Quest’esperienza è stata davvero carina” dice Domenica “per me, poter aiutare gli altri è bellissimo e rimane nel cuore. Mi piace condividere con persone povere momenti di vita quotidiana e poterli ascoltare”. Insieme agli studenti italiani anche alcuni studenti e professori polacchi e inglesi, partecipanti al progetto Role Models, che è un progetto biennale di scambio e mobilità europea e propone un tema diverso per ogni Paese (per l’Italia è il razzismo), e in questi giorni ospiti dell’istituto Corinaldesi per la settimana di presentazione del progetto. “Oggi a me e ad altri tre ragazzi” dice Giorgia “spetta il turno in cucina insieme alle signore volontarie. Siamo 36 a tavola e ceneremo tutti insieme. Nel pomeriggio siamo stati in visita a Casa San Benedetto, dove sono ospitate mamme vittime di violenza. Non conoscevo questi luoghi e mi ricorderò di sicuro questa esperienza!”.

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