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“Senigallia non deve essere la padrona del territorio”

Massimo Bello: "Terre della Marca Senone vuota, i Comuni riaffermino propria autonomia"

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Marco Frattini - fisioterapia e chiropratica - Senigallia, Castelvecchio di Monteporzio, Fano
Massimo Bello

Ciascun Comune delle Valli Misa-Nevola, con orgoglio, deve riaffermare la propria identità e la propria capacità decisionale.

Che i Comuni siano autonomi non significa certo isolarsi dal mondo, ma agire con pienezza dei poteri e delle facoltà; essere autonomi non significa chiudersi dentro le mura del proprio castello o del proprio borgo, ma aprirsi al mondo consapevoli delle proprie capacità e potenzialità; essere autonomi non significa non dialogare e non collaborare con gli altri, bensì farlo a parità di ruoli e di diritti.

Ciascun Comune di questo territorio deve conservare la sua integrità ed autonomia amministrativa e, allo stesso tempo, deve essere capace a collaborare con tutti gli altri enti locali, provinciali, regionali e nazionali, mantenendo però la sua identità e i suoi poteri di governo e di decisione. I paesi di questo comprensorio non devono e non possono trasferire la titolarità dei propri servizi e dei propri bilanci a quell’inutile e vuoto contenitore politico dell’Unione dei Comuni, che serve solo a Senigallia per risolvere i suoi ‘guai burocratici, amministrativi e di bilancio.

Senigallia non deve e non può essere la ‘padrona’ di questa area comprensoriale, semmai un’interlocutrice, con la quale i Comuni vallivi possano dialogare, seduti allo stesso tavolo e con pari dignità istituzionale. Ciascun paese di queste Valli deve gestire e governare la propria comunità in modo autonomo, e allo stesso tempo rapportarsi e collaborare con tutti gli altri senza dover ‘svendere o regalare’ il proprio territorio e la propria libertà di agire e di decidere.

Qui non si tratta di essere aprioristicamente contrari all’istituto normativo dell’Unione, ma contrari a questa Unione voluta da chi non ha a cuore gli interessi delle collettività dei Comuni delle Valli Misa-Nevola. Noi siamo contrari a questa ‘Unione dei Comuni’ perché essa è stata voluta e costruita ‘a tavolino’ da Senigallia per mettere in silenzio e in ginocchio i Comuni del comprensorio vallivo.

Questa Unione è solo un contenitore vuoto, innaturale e al suo interno ha una forte disomogeneità e un forte squilibrio, che penalizzano di fatto solo i piccoli Comuni, che ne fanno parte. I Comuni delle Valli del Misa e del Nevola devono essere interlocutrici alla pari di Senigallia e non ‘schiave’ del Comune costiero. Senigallia non deve essere ‘padrona’ dei piccoli Comuni, ma interlocutrice privilegiata dei Comuni vallivi. E, altrettanto, lo devono essere i Comuni del comprensorio: interlocutori di Senigallia con pari dignità e ruoli. E per fare ciò non ci si può legare giuridicamente, e in termini strutturali, ad un Comune, quello di Senigallia, regalando ad esso la sovranità e la titolarità delle funzioni, dei servizi e delle risorse di bilancio.

Massimo Bello
Capogruppo LEGA al Consiglio comunale di Ostra Vetere
Capogruppo LEGA al Consiglio dell’Unione

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