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A Senigallia al via un’altra settimana di Bacajà!

Il programma del festival teatrale dal 27 al 31 luglio

Presentazione di Bacaja'!

Tutto pronto per la prossima settimana di Bacajà! Il 27 luglio ai giardini della scuola Pascoli, in Piazza Saffi a Senigallia l’AIDAS di Parigi presenterà una divertente rivisitazione di ‘Tre Sorelle’ di Čechov.


AIDAS
Parigi

Le tre sorelle
di Carlo Boso
con Jeanne Godard, Victor Moleon, Miriam Moleon, Mélanie Samie
coreografie Karine Herrou Gonzalez
maestro d’armi Florence Leguy
direzione musicale Sinda Elatri
pantomima Elena Serra
maschere Stefano Perocco di Meduna.
Drizzate le orecchie! Potete sentire in lontananza un pastore, Don Juan delle campagne, canticchiare un’aria andalusa per accompagnare le sue capre. Sul suo cammino, una piccola casetta che lui conosce bene, in cui vivono tre sorelle dai caratteri molto forti. Alla voce del pastore le sorelle si innamorano follemente di lui e tutti i modi saranno buoni per sedurlo. Chi conquisterà il cuore del pastore? A voi scoprirlo!
In un caleidoscopio di canti, danze e pantomime, inseguimenti, scontri e duelli i giovani attori dell’AIDAS danno corpo e anima per far trionfare l’amore per la più grande gioia del pubblico

Giovedì 30 luglio toccherà al Teatro Picaro che, reduce dai successi del Festival di Avignone, porterà in scena ‘Fabula Buffa’, spettacolo tratto da ‘Mistero Buffo’ di Dario Fo.

30 luglio
TEATRO PICARO
Parigi

Fabula Buffa
con Ciro Cesarano e Fabio Gorgolini
di Ciro Cesarano, Fabio Gorgolini e Carlo Boso
costumi Virginie Stuki
scene Stefano Perrocco di Meduna
trucco Alessandra Donadio
luci Orazio Trotta.

E venerdì 31 gran finale (con spostamento della location presso il Teatro Portone, Piazzale della Vittoria, 22, Senigallia) con:

LE BELLE BANDIERE
Ravenna

La pazzia di Isabella
Vita e morte dei Comici gelosi
testo, interpretazione e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
consulenza alla drammaturgia Gerardo Guccini
in collaborazione con il Centro di Promozione Teatrale La Soffitta, Università degli Studi di Bologna.
“C’erano una volta i Comici Gelosi. Agli inizi di un teatro recitato in volgare, a cavallo del Cinque e Seicento, quello degli Andreini fu il primo gruppo a portare a Parigi e in Francia il segno di una nuova scrittura e di un’inedita professionalità che caratterizzava il lavoro guidato da due coniugi divenuti leggendari: il pistoiese Francesco, detto anche Capitano Spaventa di Vall’Inferno, e la padovana Isabella, attrice ma anche autrice, i quali si trovarono una base tra Mantova e l’alta Emilia, seguiti dal figlio Giovan Battista, oggi più conosciuto di loro grazie specialmente a Ronconi che ne ha montato più volte tre sue commedie.Ora a ridar vita ai genitori ci si son messi due attori di qualità come Elena Bucci e Marco Sgrosso, che a loro volta in quello stesso squarcio di regione hanno dato un preciso indirizzo alla loro personale storia scenica negli anni di appassionata pratica accanto a Leo De Berardinis, coltivandolo poi da soli sotto la sigla di Le belle bandiere: e un prezioso suggerimento di Gerardo Guccini con successivo appoggio dell’Università di Bologna li ha messi in condizione di misurarsi con La pazzia di Isabella, spettacolo che porta il titolo di un testo scritto su di sé e per sé dalla famosa attrice, scomparsa molto giovane per un aborto naturale al rientro dalla terra di Francia, mettendo in scena in prima persona la propria frenesia interpretativa, con un successo di pubblico passato alla storia. Su e giù le loro rispettive maschere, i due scambiano allora per l’intera serata l’oggi con l’ieri, dalla loro personale concezione dell’essere attori a ciò che è possibile ipotizzare di quello che accadeva allora, lui sotto il copricapo da capitano, lei conprominenze facciali da uccellaccio e ventaglio, declinando gli umori istintivi con la fantasia, un instancabile essere o non essere, dallo studio della natura a quello della pittura, la voglia di sognarsi attori non attori di allora, nel momento in cui, scomparsa Isabella, Francesco si adoperava a fermarne l’inimitabile modello da trasmettere. Ed ecco riapparire pure la Ingannata Proserpina della grande attrice, mentre dalla Pazzia di Isabella nasce un fugace pensiero alla Callas e Aznavour continua a chiedersi cosa resta dei suoi amori: Marco e Elena, allacciandosi in un tango, non smettono di cercare uno stile per scavalcare i secoli”. – Recensione di Franco Quadri su La Repubblica, 25 maggio 2007.

Dopo lo stage di Claudia Contin che si è chiuso venerdì con la consegna dei diplomi, domani comincerà la parte di stage curata da Carlo Boso con allievi provenienti da tutta Europa.

Bacajà! continua!

 

Dagli Organizzatori

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