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Sanità, Senigallia avrà l’unità operativa complessa di Radiologia

Equa ripartizione delle reti cliniche è quanto emerge dalla conferenza dei sindaci di area vasta 2

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L'ospedale di Senigallia

L’ultima Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta n. 2 ha confermato una generale condivisione, tra gli amministratori del territorio interessato, sui criteri da seguire per un’equa ripartizione delle reti cliniche per la piena funzionalità dell’Area stessa.

In sede di Conferenza il Direttore dell’Area Vasta n. 2 dott. Giovanni Stroppa ha presentato una proposta che recepisce i contenuti del confronto condotto con le varie espressioni dei territori: Dirigenti, strutture operative complesse e Sindaci. Tale proposta, arricchita dai vari apporti, va nella direzione sempre indicata dai Sindaci, vale a dire quella del riequilibrio dell’offerta sanitaria in tutto il bacino territoriale ricompreso nell’Area, rispettando il principio dell’equità nell’organizzazione delle reti cliniche.

Proprio questa strategia seguita, finalizzata all’ottenimento di servizi sanitari congrui in una dimensione territoriale complessa e variegata come quella dell’Area Vasta 2, ha permesso di conseguire importanti risultati. Tra questi vanno citati l’Unità Operativa Complessa Nefrodialisi a Jesi e l’Unità Operativa Complessa di Neurologia nell’Ospedale di Senigallia. Unanime consenso si è inoltre registrato sulla necessità di rafforzare l’area materno-infantile con un ulteriore Unità Operativa Complessa a Fabriano e sul ripristino dell’Unità Operativa Complessa di Radiologia presso l’Ospedale di Senigallia.

Permangono tuttavia alcuni elementi di criticità.
Giovanni StroppaPreoccupa ad esempio la scomparsa dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Senologia, che sembra destinata a sparire nell’Area Vasta 2. Analoga preoccupazione suscita la mancata individuazione (presente invece nella stesura originaria del documento di programmazione sulle Reti Cliniche) dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Terapia del Dolore, e la previsione di scindere le cure palliative affidate agli oncologi dalla terapia del dolore affidata agli anestesisti, in palese contrasto con i principi ispiratori della Legge n. 38 sulla terapia del dolore e cure palliative.

Un altro elemento di criticità è senz’altro rappresentato dalla battuta d’arresto nell’esecuzione dei lavori nel nuovo Ospedale I.R.C.A. di Osimo, struttura che giudichiamo di fondamentale importanza.

Occorre lavorare insieme per rimuovere tali criticità realizzando in tal modo un equilibrio tra i parametri di razionalizzazione contenuti nella riforma e le esigenze espresse dal territorio a garanzia di una piena attuazione del diritto alla salute dei cittadini.
da Maurizio Mangialardi,
Presidente della Conferenza dei Sindaci di Area Vasta 2

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