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Lasciano i cani in macchina sotto il sole di luglio, multati per abbandono

Condannati i padroni di due cani dal tribunale di Alessandria e dalla Cassazione, ma per reati diversi

Senigallia Lavoro
Abbandono di animali, maltrattamenti, cani chiusi in macchina, caldo, sole, auto

Avevano lasciato per oltre cinque ore, a luglio, i due cani in macchina per andare al centro commerciale. Ma mentre per il Tribunale di Alessandria i due padroni imputati erano colpevoli di maltrattamenti (2010), la Corte di Cassazione, invece, a cui hanno fatto ricorso (2013), ha messo in luce il reato di abbandono (secondo comma dell’art. 727 del Codice Penale), confermando (ma indebolendo) l’accusa, per la quale, dunque, riceveranno solo una multa.

Con la sentenza del n. 5971 del 7 febbraio 2013, la Corte di Cassazione – III Sezione Penale, presieduta dal dott. Alfredo Maria Lombardi, ha confermato la condanna nei confronti di due persone di Alessandria, accusate (e già condannate nel 2010 per questo) di avere rinchiuso nella propria automobile e per più di cinque ore, due cagnolini Yorkshire fino ad oltre le 17.00 di una giornata di metà luglio.

I finestrini erano si abbassati di un centrimetro per far ventilare un po’ d’aria e al’interno vi era una ciotola con l’acqua – elementi su cui la difesa ha insistito per far “cadere” l’accusa di maltrattamenti volontari – ma la condanna è arrivata lo stesso, con il rigetto del ricorso proposto dai due imputati.
Solo che tra maltrattamenti e abbandono la differenza c’è: di fronte alla legge, il secondo non è un delitto ma un debole reato di contravvenzione.

La Corte, tra le motivazioni addotte nel rigettare il ricorso – si legge in un articolo del sito Geapress.org – ha richiamato il concetto dei ‘doveri di custodia e cura’. Un comportamento omissivo che integra l’abbandono sanzionato dal secondo comma dell’art. 727 del Codice Penale. Un riferimento, quello dell’incuria, che sta diventando un corollario nelle Sentenze della Corte di Cassazione. Nel caso di Alessandria, la III Sezione Penale ha inoltre messo in risalto la ‘negligenza’ degli imputati, ovvero una condotta di natura colposa e pertanto punibile con il reato contravvenzione di cui all’art. 727 del Codice Penale“.

Insomma, grazie ad un centimetro di apertura dei finestrini e grazie alla ciotola d’acqua presente in auto, sotto il caldo di luglio nelle prime ore del pomeriggio, è venuta a mancata la volontà di maltrattare i due animali, rimanendo quindi un reato, ovviamente, ma passibile solo di una contravvenzione.

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