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A Marzocca di Senigallia un pomeriggio all’insegna di dieci donne speciali

Un pubblico molto attento ha assistito alla prima presentazione dell'ultimo volume di Marco Severini

Marco Severini e Giulio Moraca durante la presentazione di "Dieci donne"

Un pubblico molto attento e animatore di un lungo e vivace dibattito, ha assistito domenica 25 novembre alla prima presentazione senigalliese di “Dieci donne. Storia delle prime elettrici italiane”, ultimo volume dello storico Marco Severini (Università di Macerata, Presidente Associazione di Storia Contemporanea).


Dopo il successo del doppio appuntamento romano di giovedì 22 novembre, alla Biblioteca Orciari di Marzocca Severini, introdotto dal Prof. Giulio Moraca, ha parlato della sua più recente pubblicazione, che rievoca una vicenda avvenuta nel territorio ma troppo a lungo dimenticata: nel 1906, dieci maestre (età media di circa 28 anni) di Senigallia e Montemarciano, furono inserite nelle liste elettorali grazie a una sentenza favorevole emessa dall’insigne giurista Lodovico Mortara, al tempo operante alla Corte d’Appello di Ancona.

Parte del pubblico intervenuto alla presentazione del volume "Dieci donne"Le dieci maestre rimasero iscritte alle liste elettorali dei rispettivi Comuni di residenza fino al maggio 1907, quando furono escluse dalle sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Roma: rimangono ancora oggi loro però le prime elettrici della storia italiana, grazie al coraggio con cui osarono “sfidare” le consuetudini che vietavano – senza alcun appiglio nella legge – il diritto di voto alle donne.

Una vicenda di grande importanza dimenticata a lungo per una sorta di amnesia collettiva – ha evidenziato Severini – che vide protagoniste dieci donne dalla grande determinazione ma pure un uomo come Lodovico Mortara, che – pur a titolo personale contrario a concedere loro il diritto di voto – scrisse una sentenza in cui la competenza giuridica si univa alla grande onestà intellettuale. Donne e uomini moderni in una periferia ancora sonnolenta ed arretrata, ma dove cominciavano a comparire i primi segni di un risveglio politico e civile“.

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