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Al cinema Gabbiano di Senigallia per i Mercoledì d’essai c’è “Faust”

L'appuntamento è per mercoledì 29 febbraio

Locandina di "Faust"

Continua l’ appuntamento della rassegna “Mercoledì d’essai” del 2012 al cinema Gabbiano di Senigallia.
Come sempre saranno protagoniste le migliori proposte dei vari Festival tra cui Venezia, Cannes, Berlino, Locarno…
Mercoledì 29 febbraio 2012 sarà in programmazione nella sala 1 il film Faust – Alexander Sokurov (vincitore del LEONE D’ORO – Venezia). Spettacolo unico ore 21:15.

Il Faust di Sokurov non è un adattamento della tragedia di Goethe nel senso tradizionale, ma una lettura di ciò che rimane tra le righe. Che colore ha un mondo che produce idee colossali? Che odore ha? C’è un’aria pesante nel mondo di Faust: progetti sconvolgenti nascono nello spazio angusto dove si affaccenda. È un pensatore, un veicolo di idee, un trasmettitore di parole, un cospiratore, un sognatore. Un uomo anonimo guidato da istinti semplici: fame, avidità, lussuria. Una creatura infelice, perseguitata che lancia una sfida al Faust di Goethe. Perché rimanere nel presente se si può andare oltre? Spingersi sempre più in là, senza notare che il tempo si è fermato. E passeremo anche noi.

NAZIONE: Russia

DURATA: 134′

GENERE: Drammatico

REGIA: Aleksandr Sokurov

TRAMA:

Alexander Sokurov si confronta con Faust, e ne esce vincitore. Il regista russo, conosciuto soprattutto per “Arca russa”, presenta in Concorso alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia la sua nuova opera “Faust”.

Non si tratta di un adattamento fedele dell’opera letteraria di Goethe, quanto un tentativo di raccontare la medesima storia attraverso quanto rimane tra le righe, il non detto, immagini ed emozioni. Come il romanzo, anche il film di Sokurov vede come protagonista il dottor Faust, uomo integerrimo dedito alle ricerche scientifiche. Per dominare la materia egli cerca di capire come funzioni il corpo umano analizzando e sezionando cadaveri, ma non riesce a trovare ciò che in realtà sta cercando: la prova dell’esistenza dell’anima. La sua rettitudine e il comune interesse per l’animo umano attirano l’attenzione di Mefistofele, che si nasconde nei panni di un usuraio. Il suo scopo, sulla Terra, è quello di mettere in luce e sfruttare le umane debolezze.

E questo cerca di fare anche con Faust, mettendolo alla prova in modo da trovare il suo punto debole. Faust si lascia tentare, ma non ammaliare, dal potere, dalla ricchezza o dalla lussuria, nulla è tanto gratificante da desiderarlo all’infinito. Ma la bella Margarate si innamora perdutamente del dottore, e il desiderio di possedere la donna, nella materia e nell’anima, si impossessa di lui..

Il “Faust” è un’opera monumentale, un vero capolavoro per gli occhi. Bellissima la fotografia, quasi onirica nei suoi colori. La perfezione è tale che in ogni inquadratura si ha l’impressione di ammirare un attimo fissato per sempre su tela. Il contrasto tra il bene e il male è ben evidenziato dall’uso di luce e tenebra.

L’opera di Sokurov va però oltre. E’ una riflessione sul comune destino umano, incostante e indeterminabile perché dominato dai piaceri e dalle tentazioni. E, anche una considerazione sul libero arbitrio, o meglio sulla sua assenza: l’uomo non è padrone delle proprie scelte, perché egli stesso ha ceduto la possibilità di scelta, per debolezza o per poca moralità. Un film arduo e possente ma da affrontare, perché i film di Alexander Sokurov hanno sempre una lezione da dare.

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