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“La Fiera del Bio, una fiera con sempre meno identità”

Lettera aperta all'Assessore Luigi Rebecchini


Gent.mo assessore REBECCHINI,
mi permetto di scriverLe per alcune considerazioni sulla "FIERA del BIO" appena conclusa:lo faccio in forma aperta sperando di stimolare altri contributi.
Come Lei ben saprà tutti gli espositori che vi hanno partecipato hanno dato una valutazione non positiva dell’evento che in realtà e stato un vero "fiasco" sia dal punto di vista commerciale che da quello dell’immagine.
Le scrivo tutto ciò senza alcuna vena polemica ma solo con l’intento di dare un minimo contributo personale e stimolarne altri, perché non sempre quello che in teoria sembra la scelta migliore poi si riveli tale nella realtà.
Ed anche perché da esperienze negative occorre saper trovare stimoli per migliorarsi.
Mi riferisco in primis alla scelta logistica di lasciare la piazza del Duca e trasferirci ai prati della Rocca: questa scelta ci ha relegato ai margini della fiera sia perché non molto evidenziata, sia perché è stata interrotta quella continuità di percorso caratteristica degli anni passati.
Il secondo aspetto, ma il più importante riguarda invece l’identità di questa fiera del biologico: identità che sta diventando di anno in anno sempre meno caratterizzata e rischia quindi di essere fagocitata dalla macchina commerciale della Fiera di S.Agostino.
Occorre infatti rilevare ( qui un po’ di polemica c’è) che la maggior parte degli espositori della Fiera del Biologico nulla avevano a che fare con questa realtà. E tutto ciò non può che creare confusione nei consumatori che invece di avvicinarsi al "Bio" lo considerano quasi una fregatura per quei pochi "fissati", senza conoscere la differenza tra un prodotto naturale ma trattato ed un prodotto biologico.
Alla luce di tutto ciò credo sia opportuno ripensare profondamente questo tipo di manifestazione; appunto per far emergere nella totalità ciò che può significare il termine "Biologico".
Biologico non è solo la produzione e la vendita di prodotti certificati senza conservanti e additivi ma proprio un modo diverso di intendere l’alimentazione ed i consumi.
Biologico è anche conoscere cosa mangiamo, sapere quali alimenti sono migliori per noi, ma è anche avere attenzione per l’ambiente, produrre meno rifiuti, risparmiare energia e conoscere le fonti energetiche rinnovabili.
Quindi il Biologico non deve essere visto solo come aspetto commerciale ma culturale, di scelte consapevoli.
Per tutti questi motivi sarebbe bello immaginare una manifestazione staccata dalla fiera di S.Agostino, evento di per sé puramente commerciale; una manifestazione di ampio respiro che dovrebbe coinvolgere anche gli assessorati alla cultura, all’ambiente con gli enti certificatori, le associazioni ambientaliste locali, i gruppi d’acquisto, ed i piccoli produttori biologici locali.
Per un evento che oltre che commerciale sia anche culturale e didattico e per il quale occorrerebbe attivarsi sin d’ora.
Se c’è bisogno di lavorare in tal senso conti pure su di me.

Maurizio Pasquini
Emporio Alcatraz

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 31 agosto, 2006 
alle ore 8:53
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