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Jesi: Malati di Niente 2005 incontra due psicoterapeuti di fama internazionale

Giovedi' 17 marzo Luigi Cancrini e Alfredo Canevaro

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Ogni tanto fanno parlare di loro ma in genere si tende a cancellarli dalla nostra attenzione, perché sono i più "diversi" di tutti e neppure "politicamente corretti". Eppure, le statistiche dicono che il disagio mentale è in aumento, anche tra i giovani. Fenomeni caratterizzati da mille sfaccettature, coinvolgono un numero sempre maggiore di individui e le loro famiglie, che rischiano di ritrovarsi prive di aiuto concreto.
Di famiglie e disagio mentale, ma soprattutto di forti "reti" sociali da costruire sul territorio contro lo stigma e il pergiudizio vuole parlare la tavola rotonda "La Legge 180 come progetto politico sul territorio: la famiglia e la comunità come risorsa", programmato a Jesi giovedì 17 marzo alle ore 17 presso il Teatro Studio San Floriano in Piazza Federico II. Propone l’incontro "Malati di niente", la rassegna promossa da Comune di Jesi (Assessorato ai servizi sociali), Regione Marche, Associazione culturale Asiamente, Comunità Alloggio Soteria, D.S.M. Asur zona territoriale 5, in collaborazione con cooperativa sociale COOSS Marche, Centro Sociale TNT e Teatro Pirata.
La tavola rotonda prevede la partecipazione eccezionale di due psicoterapeuti di fama internazionale quali Luigi Cancrini e Alfredo Canevaro, come pure di Vito Inserra del Tavolo regionale della Salute Mentale.
Alfredo Canevaro, medico e psicoterapeuta di origine argentina, è uno dei padri della terapia familiare a livello mondiale, fondatore della Società Argentina di Terapia Familiare e membro dell’American Family Therapy Academy. Luigi Cancrini, sostenitore di una psichiatria e di una medicina rigorose nella ricerca scientifica e nell’impegno sociale, è anche scrittore di numerosi best seller di carattere scientifico quali "La luna nel pozzo", "Schiavo delle mie brame", "Una tossicomania senza farmaci" (ispirato a Dostoevskij) e "L’amore nevrotico. Saggio su Una vita di Guy de Maupassant".
L’incontro prende le mosse da una riflessione sulla Legge 180 realizzata da Franco Basaglia, già direttore del DSM di Trieste. A tale legge – oggi pericolosamente minacciata da politiche repressive e neomanicomialiste – si deve lo smantellamento progressivo dei manicomi, lo spostamento degli interventi psichiatrici sul territorio, il tentativo di offrire per la prima volta una tutela vera al malato e alla sua famiglia sostituendo il concetto di bisogno a quello di pericolosità. Il cammino della riforma ha trovato però numerosi ostacoli, non ultima l’assenza di quelle strutture intermedie di assistenza fondamentali – nel disegno Basaglia – per assicurare al malato e alla famiglia vere possibilità di cura e di integrazione sociale.

Pubblicato Mercoledì 16 marzo, 2005 
alle ore 10:37
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