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Un nuovo libro di storia riflette sulla figura di Girolamo Simoncelli nell’anniversario della sua ingiusta condanna a morte

Il 2 ottobre il patriota senigalliese, vittima della Stato Pontificio di Pio IX,sarà ricordato da una nuova pubblicazione scientifica di Marco Severini

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“Verba volant, scripta manent”, recita un antico adagio. In occasione delle iniziative predisposte per festeggiare i 15 anni di attività, l’Associazione di Storia Contemporanea invita la comunità a partecipare alla presentazione, giovedì 2 ottobre, nella Sala Conferenze della Biblioteca “Antonelliana” di Senigallia (ore 17.30), del libro “Il martire laico Storia di Girolamo Simoncelli” (1797 edizioni, 2025, pp. 128) del prof. Marco Severini, storico dell’Università di Macerata.
 

Si tratta appunto di un libro di storia e non di uno dei circa 300 libri di altro genere che escono ogni giorno nel nostro Paese: quindi, esso si basa su di un metodo rigoroso, spoglio meticoloso delle fonti, cruciali marchi di storicità e su una progettualità che prevede comunicazione e diffusione in tutta Italia, grazie al distributore nazionale. La storia di Girolamo Simoncelli (1817-52) è nota, ma è stata diffusa in maniera alterna nel tempo, da storici e scrittori come – purtroppo pure – da chi aveva poco o nulla di nuovo da dire su di essa. In ogni caso, resta poco conosciuta la memoria dell’ingiustizia perpetrata 173 anni orsono – il 2 ottobre 1852 nei pressi del fortino napoleonico, sul lato meridionale della Rocca roveresca – ai danni del coraggioso patriota, leader della Repubblica romana del 1849, ingiustamente fucilato dalla restaurazione papalina; ingiustizia su cui levò la sua penna uno dei più grandi scrittori europei, Victor Hugo. Purtroppo, ai nostri tempi, molti parlano di storia senza cognizione di causa cosicché spesso cittadine e cittadini rimangono disorientati di fronte a una comunicazione massiccia e distorta. Ma chi volesse conoscere la storia e la memoria di Simoncelli e portarsi a casa un libro che si basa su ricerche compiute negli archivi marchigiani, capitolini e nazionali, non può coltivare dubbi di sorta: l’appuntamento è per giovedì 2 ottobre in Biblioteca “Antonelliana” (l’ascensore si trova sulla destra della scalinata che porta nella struttura), alle ore 17.30, per un’iniziativa organizzata dal principale ente storico cittadino e regionale, iniziativa che si concentrerà sul dialogo e sul confronto. Non solo l’autore dialogherà con i discussant previsti –Fulvia Principi, Lidia Pupilli, Andrea Pongetti ed Enrico Pergolesi –, ma chiunque potrà prendere la parola per arricchire il dibattito e recare un proprio contributo: diciassette anni fa, di fronte alla seconda ricerca organica sul personaggio, la rete e le aule accademiche si appassionarono alla vicenda del patriota senigalliese e non mancarono distinguo di vario tipo, compresa l’ennesima levata di studi da parte di opinionisti che si sono spesi a livello propagandistico, ma che non hanno la benché minima idea di come si articoli una ricerca storica. L’autore di questa monografia, invece, ha dato il proprio contributo affinché Simoncelli diventasse un personaggio di levatura nazionale tanto da essere annoverato nel 2018, su iniziativa della direzione del “Dizionario biografico degli italiani” dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, nel più importante repertorio biografico nazionale (la scheda è tuttora consultabile online, ad nomen). Un proverbio del sud-est degli Stati Uniti recita: “Un titolo e un amico non si negano a nessuno”; ma il racconto e l’interpretazione della storia devono rimanere nelle mani di professionisti – e non già dei soliti, improvvisati interpreti del quarto d’ora warholiano – e Girolamo Simoncelli, che ha sacrificato la propria vita per costruire un’Italia migliore di quella in cui è vissuto (una penisola divisa in Stati dinastici e autocratici, priva di qualsiasi libertà, ancora governata dagli equilibri del Congresso di Vienna) merita che la sua vicenda venga narrata soprattutto da chi considera la storia come uno spazio culturale dinamico, aperto e moderno, ricostruito e innervato da nuove ricerche d’archivio (la paccottiglia la lasciamo agli altri). Al termine, i presenti verranno omaggiati dell’opera, quarantesimo titolo della Collana di storia e saggistica contemporanea “I marchi di Krzysztof”, diretta da docenti accademici e studiose di rango.
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