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A Senigallia risolta la “surreale vicenda dell’Ospedale Fantasma” – VIDEO

Le dichiarazioni di Canafoglia, Commissario Fondazione Città di Senigallia: "Liberata struttura da condizione di ordinaria follia"

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Conferenza su risoluzione caso "Ospedale fantasma"

Attraverso una conferenza stampa presso la residenza comunale, il Commissario Straordinario della Fondazione Città di Senigallia, Corrado Canafoglia, ha portato a conoscenza della risoluzione di una annosa questione urbanistico-edilizia che avrebbe impedito ulteriori investimenti e lavori sull’Ospedale di Senigallia. Il tutto affiancato dai suoi collaboratori e dal Sindaco Massimo Olivetti, dal Presidente del Consiglio Comunale Massimo Bello.

“E’ una vicenda surreale – ha spiegato l’avv. Canafoglia nel suo lungo intervento, che ha poi sintetizzato per i lettori di Senigallia Notizie anche nel video che potete guardare all’interno di questo stesso articolo – che coinvolge l’Ospedale di Senigallia, il Comune e la Fondazione “Città di Senigallia”, enti pubblici o a controllo pubblico, tenuta nascosta alla cittadinanza per oltre 40 anni.

Tutto risale a quando per ampliare l’Ospedale, il Comune avviava nel 1990 l’esproprio di un terreno di proprietà della Casa Protetta per Anziani, oggi Fondazione “Città di Senigallia” ove realizzare il Monoblocco Ospedaliero e nel febbraio 1992 procedeva alla sua occupazione temporanea e d’urgenza.

Nell’ottobre 1993 il Comune determinava in lire 222.507.978 (€ 114.915) l’indennità d’esproprio accettata dalla Casa Protetta per Anziani.

Nel 1994 il Comune approvava un nuovo progetto prevedendo una diversa ubicazione del Monoblocco da cui derivava una nuova occupazione temporanea e d’urgenza sempre su terreno della Casa protetta,

Nel 1996 il Comune comunicava all’A.U.S.L. 4 di aver saldato l’indennità alla Casa Protetta e chiedeva di frazionare le aree interessate, così da emettere il decreto definitivo di esproprio, stante la scadenza dell’occupazione d’urgenza prevista per aprile 1997;

Il frazionamento non veniva mai eseguito e nel 2002 la Casa Protetta e l’A.U.S.L. n. 4 incaricavano un tecnico per concludere la procedura d’esproprio a suo tempo iniziata dal Comune.

Nel giugno 2007 la Casa Protetta statuiva “di alienare all’ASUR Marche l’area di 3.176 mq. al prezzo di esproprio per € 114.915,78 (lire 222.507.978) riconoscendo di averlo introitato;

Il 17.1.2010 il Monoblocco Ospedaliero veniva inaugurato senza però trasferimento dell’area di proprietà della Casa Protetta per Anziani all’AUSL 4

Il 24.11.2011 la Casa Protetta diventava Fondazione”Città di Senigallia”

Nel giugno 2016 A.U.S.L. n. 4 sollecitava il Comune a completare la pratica d’esproprio delle aree occupate dal nuovo Monoblocco Ospedaliero, ma il Comune tramite l’arch. De Paulis rilevava che: “.. la procedura non si è più conclusa con il Decreto Definitivo di Esproprio, stante la mancanza di alcuni documenti necessari, primo fra tutti il frazionamento… e la procedura espropriativa non poteva più essere completata perchè:l’occupazione d’urgenza era ormai scaduta ed il decreto di trasferimento sarebbe stato illegittimo e quindi si poteva procedere solo con un “atto di acquisizione” previsto dall’art. 43 del nuovo T.U. in materia di espropriazione per Pubblica utilità, ma cui occorreva l’accordo tra AUSL 4 e Fondazione”

Quindi solo dopo averlo costruito le parti si accorgevano dell’impossibilità di perfezionare l’esproprio dell’area per decorrenza dei termini, della non coincidenza della superficie individuata da espropriare rispetto a quello su cui insiste oggi il fabbricato e capivano che dovevano accordarsi nel procedere tramite un atto notarile al trasferimento dell’area.

Nonostante la totale irregolarità nel maggio 2017 il Comune autorizzava l’ampliamento del monoblocco per i locali adibiti oggi a risonanza magnetica nel piano seminterrato padiglione dello stabile

Il 1.3.2022 vengo nominato Commissario Straordinario della Fondazione, oltre che per risanare i bilanci dell’Ente, anche per ripristinare le criticità più rilevanti, compresa quella del monoblocco ospedaliero.

Da subito rilevo la singolarità del monoblocco ospedaliero costruito sull’area della fondazione senza alcun titolo giuridico legittimo con problemi di agibilità e di certificato di prevenzione incendi, tanto che l’assessore regionale alla sanità lo qualificava “ospedale fantasma”, chiaramente dal punto urbanistico – edilizio.

A complicare il tutto risultava che la ex casa protetta avesse percepito un’indennità per un esproprio mai perfezionato, ma soprattutto della quale non risultava alcuna traccia nelle casse dell’Ente.

Il mio compito è quello di risolvere i problemi e non di mandare sotto processo alcuno, come invece qualche politico locale sostiene e quindi disinteressandomi degli attacchi di una certa parte politica mi concentravo nella soluzione del problema, ovverosia nella cessione dell’area e dell’immobile a favore dell’azienda sanitaria previo pagamento di denaro.

Il pagamento del denaro diventava oggetto di contesa con la precedente gestione dell’azienda sanitaria anche perché la posizione di chi mi ha preceduto era di accettare la cessione dell’area senza percepire somme.

Dopo una serrata trattativa e la sistemazione di tutti gli atti si è arrivati nel febbraio 2025 al rogito dell’area dove oggi insiste il monoblocco ospedaliero, all’intestazione catastale dello stesso monoblocco ospedaliero a favore dell’azienda sanitaria che aveva sostenuto tutte le spese, all’incasso di € € 239.888,21, prezzo determinato secondo legge interamente girato ad Autostrade per l’Italia spa quale acconto del pesante debito che la Fondazione ha nei confronti di quest’ultima.

Tale prezzo si aggiunge ai € 104.553,13 dell’indennità di esproprio già corrisposta all’Ente, come sosteneva la Casa Protetta per Anziani

Conferenza su risoluzione caso "Ospedale fantasma"Oggi abbiamo restituito alla città la regolarità di un ospedale patrimonio dell’intera comunità, presupposto per realizzare quegli interventi strutturali per il suo sviluppo.

Sino a quando non fosse stata regolarizzata la citata questione giuridica-amministrativa non era possibile qualsiasi ulteriore investimento.

In questa vicenda è coinvolto anche il Comune, per un frustolo di terreno di 47 m² interessato dalla costruzione del monoblocco e quindi anche per il Comune c’era lo stesso problema che valeva per la fondazione.

Oggi abbiamo liberato l’ospedale da questo condizione di ordinaria follia, ma direi anche di pessima burocrazia che poteva essere risolto da oltre vent’anni, ma per motivi ignoti nessuno c’aveva messo mai le mani.

È stato molto complesso arrivare alla regolarizzazione dell’intera pratica, dovendo superare problematiche di natura giuridica, fiscale ed urbanistica ma soprattutto si è dovuto ricostruire un iter amministrativo caratterizzato da pesanti ed oscuri buchi incomprensibili in quanto trattasi di un ospedale.

Devo ringraziare pubblicamente per il risultato ottenuto i miei più stretti collaboratori della fondazione, Avv. Francesco Costanzi e Dr.ssa Lara Landi, il Sindaco ed i suoi collaboratori, il nuovo direttore generale AST Gianni Stroppa ed i suoi più stretti collaboratori, nonché il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli per il supporto ricevuto.

Sottolineo come in questa partita è rientrata anche un’area dove oggi verrà costruita la palazzina dell’emergenza, necessaria per l’ospedale.

Come sempre detto ho preferito i fatti alle parole e solo oggi che abbiamo terminato l’iter è giusto che la città sappia quanto avvenuto e soprattutto l’importante risultato ottenuto, che apre prospettive importanti anche per l’intera sanità locale“.

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