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Aloe una pianta (s)conosciuta

Aloe ferox, Aloe arborescens, Aloe vera: ce ne parla Danilo Carloni

Aloe ferox

Il titolo un po’ provocatorio, vuole sottolineare che quando l’argomento riguarda l’aloe è molto facile fare confusione; in effetti di questa specie vegetale vengono descritte più di 600 varietà, ed è singolare evidenziare che di tutte, soltanto una decina possono vantare proprietà medicinali. Molti esemplari sono utilizzati a scopo ornamentale e si possono trovare piante dalle forme e dimensioni più disparate.

In campo medicinale la specie più apprezzata e conosciuta da tempo immemorabile è senz’altro quella descritta con il nome di Aloevera, ma è nota anche l’Aloeferox mentre Aloe arborescens è diventata oggetto di studio in epoca molto più recente.

Aloeferox è apparentemente simile ad Aloevera, tuttavia quest’ultima è dotata di foglie che presentano solo marginalmente una fila di tenere spine che invece in Aloe ferox sono cruente e robuste e ricoprono tutta la superficie fogliare (da qui l’attribuzione del nome ferox=feroce).

Aloe arborescensAloearborescens ha una struttura caratterizzata dalla presenza di un fusto che ha la capacità di ramificarsi ed assumere conseguentemente una conformazione arborea, le sue foglie sono in genere più strette e sottili rispetto le due precedenti; in Aloearborescens l’infiorescenza è costituita da una pannocchia fiorale rosso aranciato, portata da uno stelo anch’esso ramificato, conferendo a questa pianta anche il nome di pianta a candelabro. Anche la ferox ha un fiore morfologicamente molto simile a quello di arborescens e di colore analogo, ferox origina le sue foglie da un fusto centrale particolarmente robusto.

Aloe veraAloe vera è invece più prossima al terreno, le foglie originano da una rosetta basale attorno a un fusto piuttosto flessibile che a causa del peso delle parti aeree tende a prostrarsi a terra; il fiore di Aloe vera è portato da uno scapo allungato e ramificato ed è a forma di pannocchia di colore giallo

Aloe vera viene a volte confusa con l’Agave; in realtà Agave è solo apparentemente simile al genere aloe: innanzitutto fa parte della famiglia delle Agavaceae mentre Aloe fa parte della famiglia delle Aloaceae; Agave poi non è una pianta succulenta, le sue foglie sono fibrose ed emettono spine lunghe e robuste; infine i suoi costituenti fitochimici non riconducono all’attività caratteristica del genere Aloe; Agave non è una pianta perenne come aloe ma muore ineluttabilmente dopo aver emesso l’imponente struttura fiorale. Aloe vera è la specie più utilizzata in campo fitoterapico e cosmetico, sia per la facilità di coltivazione che per la grande dimensione delle sue foglie che ne aumentano significativamente la resa.

Aloe vera è una piante succulenta, xerofita, cioè che può vivere in luoghi aridi e con scarsa incidenza di piogge; secondo alcuni autori sarebbero sufficienti 150-200 ml di acqua al mese per garantirne la sopravvivenza; le foglie sono dotate di stomi che possono chiudersi ermeticamente ed impedire la perdita di acqua anche durante le ore più calde; sia attraverso le foglie che attraverso le sue radici aloe vera riesce ad immagazzinare anche la più piccola quantità di acqua presente nell’ambiente e che è in grado di stoccare gelosamente in particolari strutture parenchimatose situate al centro delle proprie foglie; le foglie di aloe vera sono triangolari carnose, lanceolate acute, possono raggiungere anche il metro di lunghezza e lo spessore di 5 cm con una larghezza alla base dai 10 ai 20 cm; i bordi sono leggermente dentati con spine non cruente, il colore delle foglie è di un verde grigiastro variabile e spesso puntinato in toni più chiari rilevabili in genere nelle foglie più giovani.

Le specie di aloe prediligono terreni a pH leggermente acido e ben drenati, sono in grado tuttavia di adattarsi con estrema facilità a condizioni climatiche e di terreno più disparate, i principali nemici di queste piante sono il gelo e l’eccessiva umidità del suolo. La riproduzione si attua per talea, oppure attraverso i semi o utilizzando i germogli basali.

La storia

Non è possibile stabilire con certezza da quale cultura medica e quando, per la prima volta, sia stata utilizzata l’aloe vera; esistono però documenti storici che dimostrano la conoscenza delle proprietà di questa pianta già millenni prima della nascita di Cristo. È sorprendente il fatto che esistano testimonianze sull’uso dell’aloe come rimedio terapeuticamente valido, in numerose zone del globo anche molto lontane fra loro, dall’Europa Meridionale al Medio Oriente, dall’Estremo Oriente al Nord Africa, alle Americhe.

Uno studio attento e completo delle caratteristiche della pianta allo stato fresco verrà effettuato solo all’inizio degli anni 70 riprendendo una sperimentazione realizzata nel 1935 da una coppia di medici americani i Collins, padre e figlio, che utilizzarono per primi il gel d’ aloe vera per il trattamento delle dermatiti provocate da esposizione a radioterapia; questa sperimentazione ottenne risultati significativi e fu pubblicata nell’American Journal of Roentgenology.

Utilizzo in medicina

Fra le varie descritte la specie più diffusa in campo medicinale è sicuramente quella di aloe vera, le parti utilizzate sono le foglie che vengono raccolte da piante di almeno quattro anni di età; in un anno si effettuano in genere due raccolti e ogni volta si tagliano quattro o cinque foglie con un taglio a pochi centimetri dal fusto; una volta tagliate le foglie vengono immediatamente indirizzate alla produzione al fine di stabilizzarne il contenuto.

Dall’aloe vera possono essere realizzati due prodotti farmacologicamente attivi e di diverso indirizzo terapeutico: il lattice, presente nello strato posto subito sotto la scorza della foglia , di colore giallo , contenente ALOINA dalle proprietà lassative e che svolge nella pianta, grazie al sapore amaro, un ruolo di difesa verso i predatori e il gel trasparente e gelatinoso, contenuto nello strato più interno della foglia, in cui si ritrova appunto il gel dalle svariate proprietà per l’organismo.

Il lattice

Il lattice si ottiene facendolo scolare dai canalicoli longitudinali, subito dopo il taglio della foglia; verrà poi essiccato e concentrato per ottenere il prodotto ad attività lassativa, perché ricco in aloina e altri glucosidi antrachinonici

Gli antrachinoni ( aloina o barbaloina , aloe-emodina ) agiscono direttamente a livello del lume intestinale , dove inducono una secrezione attiva di acqua ed elettroliti e ne impediscono il riassorbimento, ne consegue un aumento del volume delle feci , una diminuita consistenza della massa , una maggior pressione endoluminale , conseguentemente un aumento della peristalsi che favorisce lo svuotamento intestinale.

Le droghe antrachinoniche vanno utilizzate con cautela perchè possono danneggiare, a seguito di un uso cronico, la mucosa intestinale; è un danno irreversibile e se usate costantemente, possono determinare disturbi dell’equilibrio elettrolitico , con perdita di potassio e di sodio, con gravi conseguenze sulla salute. Dosi elevate, provocano iperemia e irritazione degli organi pelvici, in gravidanza è controindicata perchè la sollecitazione dell’intestino crasso potrebbe, per via riflessa, stimolare la muscolatura uterina e provocare aborti e parti prematuri. A dosi tossiche il lattice di aloe provoca diarree emorragiche e lesioni renali, anche ad esito infausto. Per questo motivo l’utilizzo in ambito domestico delle foglie di aloe vera deve essere sempre guidato dal parere dell’esperto onde evitare l’insorgenza di gravi effetti collaterali.

Il gel di aloe vera

La raccolta delle foglie per la produzione del gel, prevede l’asportazione solo di alcune foglie della pianta, tre o quattro, tagliate qualche centimetro sopra la base; questa procedura di raccolta può essere ripetuta anche tre volte all’anno.

Dopo il taglio si procede alla eliminazione del lattice ricco in antrachinoni che viene separato perché la sua azione lassativa non si adatta agli usi previsti per il gel; in secondo luogo si eliminano la punta e le due nervature spinose laterali e successivamente si asporta la scorza esterna.

Ciò che resta della foglia è solo la parte centrale, mucillagginosa, traslucida, che viene poi sminuzzata, macinata e centrifugata; il gel viene quindi stabilizzato per preservarne le proprietà caratteristiche.

Il gel di Aloe è caratterizzato da una composizione chimica caratteristica dotata di componenti fra cui spiccano polisaccaridi (0,3 % del gel ) ( glucomannano , acemannano , derivati del mannosio , pectine , emicellulose) , acidi grassi ( ac.gamma-linolenico , ac. arachidonico ) , amminoacidi , venti di cui sette essenziali ( lisina ,treonina , valina , metionina , leucina , isoleucina , fenilalanina ) i non essenziali ( ac.aspartico , ac.glutammico , alanina , arginina , glicina , glutammina , idrossiprolina , istidina , prolina e serina) , enzimi ( carbossipeptidasi , ossidasi , catalasi , lipasi , proteasi , amilasi , fosfatasi alcalina , bradichinasi), vitamine ( B1,B2, B3 , B6 , B12 , C ,D, E , ac.folico , colina , beta-carotene ) , minerali ( calcio , sodio , manganese , magnesio , zinco , rame ,ferro ,fosforo ,potassio , cromo ) , altri componenti sono : colesterolo , trigliceridi , steroli (lupeolo , beta-sitosterolo , campestrolo) , tannini , saponine , allantoina, lectine ( sono glicoproteine ad alto peso molecolare ), lignine , glicoproteine , giberellina (fattore di crescita vegetale)12) , ac.salicilico oltre naturalmente acqua fino al 98,5%.

Proprietà

I principali benefici dimostrati dall’utilizzo del gel d’aloe vera sono prevalentemente riferiti alla cura della pelle.

L’analisi degli usi tradizionali , era già nota agli antichi per le virtù decongestionanti della pelle e delle mucose, porta a considerare l’aloe vera come pianta ad attività antinfiammatoria e cicatrizzante.

In Italia l’utilizzo medicinale dell’aloe come gel , si può far risalire solo agli anni ’70 , periodo in cui si iniziò ad adoperare il gel in terapia dermatologica e internistica per le sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti

L’applicazione locale del gel determina subito un effetto rinfrescante e lenitivo nei confronti del dolore , le zone infiammate beneficiano rapidamente dell’applicazione che produce effetti positivi nei confronti della riduzione del gonfiore associato all’evento infiammatorio.

L’azione dermoprotettiva è senz’altro dovuta alla ricchezza in mucillaggini , che evidenziano un’attività idratante , isolante ed emolliente ; ma la vera azione antinfiammatoria sembra essere legata a tre meccanismi fondamentali : a) inibizione della produzione di prostaglandine da parte degli enzimi “carbossipeptidasi” e “bradichinasi” ; b) inibizione della produzione di istamina da parte del magnesio lattato c) inibizione della produzione dei leucotrieni , da parte delle glicoproteine del gel d’aloe.

Uno studio evidenzia che l’associazione del gel d’aloe all’ idrocortisone , nelle preparazioni dermatologiche , potenzia l’effetto dello steroide sull’infiammazione acuta , con un percentuale di successo che passa dall’88 al 97%. Una delle principali indicazioni di Aloe vera gel è il trattamento delle ustioni anche di quelle provocate da radiazioni ; in un test ventisette pazienti con ustioni di primo e secondo grado che hanno ricevuto un trattamento con il gel di aloe vera sono guariti più rapidamente del gruppo di controllo trattato con garza petrolata , con una differenza statisticamente significativa

E’ una prerogativa dell’aloe vera gel, quella di agire a livello del collagene ; questo grazie anche alla presenza di vitamine E, C, e dell’oligoelemento Zinco. L’aloe gel aumenta l’attività e il ricambio del collagene nel tessuto cicatriziale , accelera il processo di cicatrizzazione della ferita e rende il tessuto cicatriziale più resistente agli stimoli meccanici . Queste proprietà fanno apprezzare l’aloe vera gel anche in campo dermo-cosmetico con positivi effetti antiageing.

Il gel d’aloe vera viene anche utilizzato per il trattamento delle ragadi , anche delle dolorose ragadi anali, nei confronti delle quali produce effetti emollienti e antinfiammatori , ne riduce il dolore e ne accelera la riparazione.

L’attività antinfiammatoria del gel d’aloe vera sembrerebbe poter essere sfruttata per il trattamento della patologia artrosica , dove oltre a ridurre l’infiammazione delle articolazioni , stimolerebbe l’attività dei fibroblasti , cellule note per il ruolo fondamentale che giocano nella sintesi del collagene e delle fibre di cartilagine, con positivi effetti protettivi e di ripristino dei tessuti cartilaginei lesi dalla patologia reumatica.

AZIONE A LIVELLO GASTROINTESTINALE.

L’aloe vera gel viene spesso consumato come bevanda , per apprezzarne gli effetti depurativi e disintossicanti.

A livello dello stomaco ha un azione inibitrice sulla liberazione di pepsina e acido cloridrico, per questa ragione se ne suggerisce l’utilizzo come coadiuvante per il trattamento di gastriti e ulcere; uno studio sui componenti del gel ha dimostrato un’azione contro l’iperacidità di stomaco simile a quella del farmaco a base di sucralfato.

il gel di aloe vera è anche un ottimo emolliente per le mucose digestive e protettivo nei confronti del contatto con sostanze irritanti. L’analisi del succo gastrico ha evidenziato che la somministrazione di un cucchiaio di gel aumenta il PH di 1,88 unità in media , confermandone il ruolo di antiacido gastrico.

Il gel d’aloe ha la proprietà di regolare e ottimizzare i processi digestivi , a livello intestinale controlla le secrezioni dei succhi enzimatici e comportandosi da prebiotico favorisce il corretto sviluppo della flora batterica intestinale.

Modo d’uso : il gel d’aloe viene utilizzato sottoforma di creme o gel per il trattamento e protezione della pelle; le principali indicazioni sono la riparazione delle piccole lesioni cutanee come le ragadi, le infiammazioni provocate dal contatto con sostanze irritanti, gli eritemi solari, le manifestazioni provocate dalla secchezza della cute, la protezione nei confronti di agenti esterni. Il gel viene anche utilizzato per via sistemica in genere sotto forma di sciroppo, con svariate indicazioni : per favorire i processi digestivi, per il trattamento di lesioni della cavità orale come le dolorose afte, come coadiuvante nel trattamento di gastriti e altri fenomeni infiammatori del tratto digestivo. Va ricordato che le preparazioni orali a base di gel d’aloe non possono contenere derivati antrachinonici ad azione lassativa se non in minima parte allo scopo di evitare pericolose manifestazioni collaterali; per questo motivo l’utilizzo in ambito domestico delle foglie di aloe vera deve essere sempre guidato dal parere dell’esperto onde evitare l’insorgenza di gravi effetti avversi.

Una curiosità : secondo alcuni conoscitori le virtù dell’aloe vera, questa pianta sarebbe in grado di svolgere effetti disinquinanti perché in grado di captare alcune sostanze volatili presenti nell’ambiente domestico, i cosiddetti VOC (volatil organic compounds) come formaldeide, ammoniaca, cloroformio che sono utilizzati per la fabbricazione di mobili o presenti nei materiali da costruzione e nei detergenti per la casa; all’ aloe vera viene storicamente attribuito un simbolico ruolo protettivo dell’abitazione e dei i suoi occupanti, veniva regalata alle coppie di giovani sposi come segno di amicizia, protezione e salute.

Danilo Carloni

www.manocchi.it

Commenti
Solo un commento
favi umberto 2021-06-27 09:03:17
Complimenti dottore!!!!!
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