Come nasce, cresce, muore e risorge una notizia in rete
Che cos'è una notizia? Andrea Coccia e Lorenzo Ceccarelli lo insegnano in un workshop sulle tecniche del giornalismo digitale
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“Capire come nascono le news che ci bombardano ogni giorno, che ci piovono addosso da ogni parte, lasciandoci stremati.” è con queste parole che Andrea Coccia, giornalista esperto (ha lavorato nelle redazioni de Il Post, Linkiesta e Slow News), descrive gli obiettivi del workshop Il ciclo di vita digitale delle notizie.
L’evento, che fa parte della programmazione dell’edizione #0 di Breach Festival, si terrà sabato 15 febbraio, a partire dalle ore 16, allo Spazio Autogestito Arvultùra.
“Capire il ciclo di vita delle News” prosegue Coccia “equivale a capire che obiettivo hanno, chi paga per fare sì che vengano prodotte e che ci arrivino. E, in fondo, capire anche che delle due, una: o sono “Notizie” che formano la nostra conoscenza del mondo e servono a noi, o sono “News”, che ci stordiscono e ci drogano e che in fondo servono a qualcun altro.”.
“Quando lo abbiamo progettato” prosegue Coccia “Lorenzo Ceccarelli (l’altro autore del workshop ndc.) e io ci siamo chiesti che cos’è una notizia? Una domanda che potrebbe sembrare banale, autoevidente. Ma non lo è. Perché le parole, con la loro etimologia, rivelano il mondo a cui danno vita. Se seguiamo i percorsi che si lasciano dietro la parola “News“ e la parola ”Notizia”, che crediamo sorelle, una la traduzione dell’altra, arriviamo in due posti radicalmente diversi.
News, in inglese, è sostanzialmente figlia della parola New, che indica qualcosa che è nuovo, che non si è mai visto. In questo senso la News è eccezionale, anormale: lo scoppio di una guerra, un terremoto, un omicidio. Se fossimo davanti a un grafico, quello che chiamiamo News sarebbe un punto di picco, uno di quelli che, alto o basso che sia, per calcolare la media all’università, non contiamo. La News in sé è una cosa nuova e ogni cosa nuova, con il suo stesso e solo esistere prende il posto di una cosa che era nuova prima di lei e che dopo di lei diventa vecchia, archiviabile, superabile, inutile. La news è obsoleta dal suo nascere.
La parola Notizia invece ha un’altra storia: figlia del latino notus, participio passato del verbo nòscere, padre del più familiare cognoscere, la parola Notizia ha a che fare con l’apprendere, il capire, l’imparare, lo studiare, l’esaminare, addirittura con l’investigare. La Notizia, dunque, non è più l’unità minima dell’informazione, lo è della conoscenza, e la conoscenza funziona per accumulazione di cose “note“, le notizie, appunto, che inserite in un contesto, in una rete, sono mattoncini che si appoggiano gli uni sugli altri a formare qualcosa che resta”.
Sono queste le basi del workshop che si terrà il prossimo sabato. All’evento si accede pagando una quota di partecipazione di 20€ e iscrivendosi via e-mail all’indirizzo libriarvultura@gmail.com
Per maggiori informazioni:
barricatedicarta.noblogs.org/
www.facebook.com/events/191897231954516
libriarvultura@gmail.com
pintarelli.flavio@gmail.com
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