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Lo sfogo di Elena: “Cara Ryanair, sorpresa! Anche i disabili viaggiano”

La giovane di Senigallia rimasta a terra, poi senza carrozzina, ha affidato a Facebook la sua lettera aperta per reclamare

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Elena Paolini

Elena Paolini è una ragazza di Senigallia che si è diplomata al Liceo Scientifico E. Medi e studia a Londra, all’Università di Westminster. Una dinamica, quella degli studi accademici all’estero abbracciata da tanti studenti italiani, anche di Senigallia e della Valmisa.

Elena lo scorso 23 settembre doveva imbarcarsi dall’aeroporto di Ancona per Londra, per tornare a studiare, ma non ha potuto farlo, se non dopo molte peripezie, non del tutto concluse.

Non ha potuto perchè al check-in gli addetti non le hanno consentito di salire in aereo con il suo mezzo di locomozione alimentato da batterie. Sì, perchè Elena, una giovane che vuole vivere una vita come tanti suoi coetanei, soffre di una grave disabilità motoria, che la costringe sdraiata su una sorta di carrozzella.

In questi ultimi mesi Elena ha dovuto sopportare, secondo quanto ella stessa scrive sul suo profilo Facebook, diversi disservizi da parte del personale della compagnia aerea Ryanair, rea di averle fatto perdere il volo del 31 maggio da Londra ad Ancona e di averla poi fatta partire senza la sua carrozzina elettrica, ma con una manuale, il 23 settembre, quando dall’aeroporto Sanzio di Falconara-Ancona doveva fare ritorno in Inghilterra.

La “colpa” del rifiuto sarebbe delle batterie che alimentano la carrozzina, che secondo gli addetti di Ryanair avrebbero contenuto acidi ritenuti pericolosi da imbarcare sul velivolo. Circostanza, questa, che è stata confutata dalle ricerche svolte dalla giovane senigalliese.

Lo sfogo, comprensibile, di Elena sta iniziando ad avere grossa eco a partire dal suo profilo Facebook, dove attraverso commenti e condivisioni il testo, scritto in inglese e in cui è chiama direttamente in causa la Ryanair, la ragazza di Senigallia non lesina nessun reclamo alla compagnia irlandese, anzi proprio con humor inglese sentenzia sarcastica “Surprise!, disabled people travel.” (Sorpresa! Le persone disabili viaggiano.)

Una spiacevole storia, che mostra ancora una volta quante sono le barriere non solo fisiche, ma anche socio-culturali e psicologiche che un disabile deve quotidianamente affrontare per avere solo un po’ di normalità.

Una lettera aperta, quella della giovane Elena Paolini di Senigallia, che ha rilanciato, stavolta in italiano, la pagina Facebook Vorreiprendereiltreno, da cui riportiamo il testo integrale:

“Due giorni fa ho preso un volo da Ancona a Londra. Studio a Londra e ci stavo tornando dopo le vacanze estive.
Nella prima fase del check-in, lo staff dell’aeroporto si è avvicinato per esaminare la mia carrozzina elettrica. Mi hanno chiesto modello e marca. Poi uno di loro ha detto, con tono definitivo: “Ho appena chiamato Dublino. Ryanair non accetta questa carrozzina a bordo. Non trasportano questo tipo di batterie perché dentro c’è dell’acido.”

Io ero scioccata. Avevo già viaggiato con la Ryanair con la stessa carrozzina tre mesi prima, il primo giugno.
Quella volta, c’era stato un altro tipo di problema.

Avrei dovuto viaggiare il 31 maggio, ma lo staff all’aeroporto era stato così lento a scortare me e la mia famiglia attraverso le fasi del check-in che avevamo perso l’aereo! Lo staff della cosiddetta “assistenza speciale” – insomma, quelli che ti portano il bagaglio se tu non puoi e ti accompagnano all’entrata accessibile dell’aereo – era stato assurdamente lento, maleducato, arrogante e affatto professionale.

Avevamo fatto un reclamo alla Ryanair, e ci avevano pagato un altro volo per il giorno dopo (comunque, avevamo dovuto passare la notte in hotel, perché io e mia sorella, entrambe in carrozzina, non saremmo riuscite ad “accamparci” nel terminal).
Il giorno seguente, primo giugno, avevamo viaggiato con la mia carrozzina elettrica ma, incredibilmente, avevamo quasi perso l’aereo di nuovo: lo staff era stato lento a scortarci e si era fermato così spesso che eravamo arrivati al gate soltanto un paio di minuti prima che chiudesse.

Quindi un paio di giorni fa non potevo credere alle mie orecchie quando lo staff mi ha suggerito di partire soltanto con la mia vecchia carrozzina manuale di scorta, e spedire la carrozzina elettrica che – dicevano – aveva le batterie con l’acido. E purtroppo è quello che ho fatto. Non avevo scelta, dato che c’erano altre quattro persone con me e avevamo degli impegni a Londra.
Indovinate un po’? Appena sono stata in grado di controllare, ho verificato che le batterie erano in realtà A GEL, cioè assolutamente permesse dal regolamento.

Quindi, cara Ryanair. Caro staff all’aeroporto. Perché non fate il vostro lavoro come deve essere fatto??
Sapete, la maggior parte dei corrieri non lavora nel weekend, e negli ultimi due giorni non mi sono potuta muovere in modo indipendente, non potendo fare da sola cose banali come la spesa. Domani mi inizia l’università.
Come diavolo avete fatto a sentenziare che erano batterie con acido? Avete guardato la mia carrozzina come se si trattasse di uno strano prodotto di fantascienza, poi avete preso a cuor leggero la decisione di non permettere che viaggiasse sul vostro aereo.
Per favore, prendete sul serio il vostro lavoro. Non guardate le carrozzine elettriche con sospetto anche se vi sto dicendo che ci ho già viaggiato prima. Sapete, alcune persone disabili usano le carrozzine elettriche per muoversi, quando sono fortunate e se le possono permettere. Fateci l’abitudine.

Non lasciate valutare i rischi da qualcuno che non ne ha le competenze, che fraintenderà il tipo di batterie.
Perché in questo momento, ne sto pagando il prezzo io.
Sorpresona!, i disabili viaggiano. Alcuni di loro, però, scelgono di non farlo, perché sono stati trattati male e non vogliono ripetere l’elettrizzante esperienza.

Perché ci respingete? Perché non istruite il vostro staff a comportarsi decentemente? Volete i nostri soldi, o no?

La mia carrozzina elettrica si sta godendo il sole italiano, ma al contempo è ansiosa di ricongiungersi alla sua proprietaria. Quindi… ci diamo una mossa, Ryanair?”

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