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Al via il progetto di riforestazione a Senigallia: in arrivo 4000 alberi

Mangialardi: “È il risultato di una grande visione strategica della città”

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Boschi urbani

Partiranno in autunno i lavori per l’impianto forestale di due boschi urbani alle Saline e alla Cesanella che interesserà una superficie di 7,5 ettari. I due boschi sorgeranno su terreni comunali, ma l’intervento, per un ammontare di 360 mila euro, sarà a carico della Società Autostrade come misura compensativa per la costruzione della terza corsia della A14.

Alla Cesanella la riforestazione riguarderà gli oltre 4,5 ettari a est e a ovest del previsto parco urbano; alle Saline, invece, saranno piantumati i 3 ettari adiacenti al lato sud della pista di pattinaggio.

I lavori preparatori sono già partiti lo scorso 3 agosto e in questi giorni si sta provvedendo a effettuare la Valutazione di rischio bellico (Vrb) e la verifica preventiva dell’interesse archeologico, così come prescritto da Società Autostrade.

Un intervento – spiega il sindaco Maurizio Mangialardiche per noi ha un elevato valore politico perché dimostra la grande visione strategica della città avuta dalle amministrazioni comunali degli ultimi quindici anni. Attraverso la pianificazione urbanistica non solo abbiamo dato risposte concrete alle problematiche della viabilità, ma siamo soprattutto riusciti a ottenere importanti opere di compensazione e a trasformare aree private in spazi pubblici che oggi rendono realizzabili progetti come questo. Grazie a questa lungimiranza, Senigallia è oggi il primo Comune marchigiano, tra quelli interessati dall’ampliamento della A14, ad attuare un simile intervento di riforestazione che, una volta assestata la struttura botanico-vegetazionale, produrrà l’assorbimento di carbonio, la riduzione dei gas serra, il rinfrescamento delle aree contigue e una nuova qualità del paesaggio. Il tutto in linea con gli obiettivi del Piano nazionale varato in adempimento al protocollo di Kyoto. Un grande ringraziamento va ovviamente alla Regione Marche, alla Società Autostrade e all’Anas”.

Le specie vegetali autoctone, nella forma di piantine forestali arboree e arbustive, comprendono tra le altre il pioppo nero, l’orniello, il salice bianco, l’olmo campestre, il maggiociondolo, il sambuco nero, il corniolo, l’acacia e il pruno selvatico. Complessivamente, saranno messe a dimora 4000 piante d’albero e altrettanti arbusti. Il progetto prevede anche la realizzazione di alcuni sentieri di attraversamento.

Conclusa la preparazione dei terreni, tra ottobre e novembre è previsto l’impianto delle nuove specie vegetali. Durante i cinque anni successivi, poi, saranno eseguiti una serie di interventi di coltura forestale per la crescita dei boschi e la successiva autonoma capacità naturale di consolidamento vitale.

Commenti
Ci sono 6 commenti
leofax 2015-08-26 18:03:35
Sarà contento Spacca, di questi ringraziamenti del Sindaco!!
maria garbini 2015-08-26 22:10:26
Ogni occasione è BUONA per una foto ricciolINA!
Continuare a rammentare che: A) Senigallia sette-7 assessori UNO in più che in consiglio regionale? B) Una foto al giorno c'imprime in testa la bellezza del ricciolino. s.n.d.610
maria garbini 2015-08-26 22:14:13
E il bosco urbano di via Po? Erbacce "autoctone"? 610-suddito
un povero tra i poveri (di politica) 2015-08-26 22:33:46
"SAREBBE MEGLIO" Sarebbe meglio che il sindaco si faccia un giro (nel bosco) alle saline e vedere di persona come è stata conclusa la preparazione del terreno (è passato un trattore che ha sfrantumato quasi il tutto lasciando sul posto il tutto), dove sia meglio piantare gli alberi forse non solo a sud della pista di pattinaggio ma partendo da dietro la piscina sino a sud, forse si accorgerebbe che ci sono dei canali di scolo acque che sarebbe meglio pulire (da tutto quello che è stato sfrantumato) e mantenere puliti i fossi che sono risultati utili nell'ultima alluvione. Non create collinette o montagnole ma basta pulire il tutto e piantare gli alberi. BASTEREBBE UN GIARDINIERE (con una certa esperienza) SAREBBE MEGLIO SENZA LAUREA.
Giovanni Gregoretti
Giovanni Gregoretti 2015-08-26 23:54:39
spacca o non spacca l'importante è che a Senigallia l'Amministrazione si decida a rivalorizzare il "verde" e la sua manutenzione.
stefano 2015-08-27 12:46:01
L'euforia della presentazione non riesce a coprire l'effettiva realtà delle cose e le "mancate verità" profuse sull'argomento. L'impianto forestale di cui trattasi è il magro risultato che Senigallia riesce a portare a casa di tutte quelle sbandierate promesse di riforestazione, di bosco urbano e di corridoio ecologico compensativi dell'opera infrastrutturale. A tre anni dalla fine lavori le immaginifiche promesse si sono tradotte in tre aree a verde, ritagliate come le pezze del vestito di arlecchino su aree di risulta, separate fra loro ( di complessivi 7 ettari) che ben poco hanno a che fare con i parametri del protocollo di Kyoto nella lotta ai gas serra. A parte il fatto che Senigallia non è il primo Comune in cui parte questo intervento, in quanto la Società Autostrade inizia lo stesso intervento anche ad Ancona e ad Osimo ,è' la stessa Regione ( quella a cui gli amministratori inviano "grandi ringraziamenti") che nel Decreto di Autorizzazione Ambientale parla di "progetto che sottintende porzioni di aree di dimensioni limitate" nello stesso momento in cui rileva che il Comune di Senigallia è quello con il problema "della maggiore densità di popolazione lungo l'infrastruttura autostradale" e quindi maggiormente bisognoso di vegetazione. Insomma con un risultato come questo ci sarebbe di che preoccuparsi più di che esaltarsi e forse ci sarebbe di che vergognarsi più di che pavoneggiarsi.
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