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Profughi dal Maghreb a Senigallia, ma già in molti hanno lasciato l’Italia

Accolti in città una ventina di tunisini, metà di loro si sono subito diretti in Francia e Belgio

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Migranti in arrivo su un barconeSono arrivati nella tarda serata del 15 aprile i circa venti profughi tunisini destinati alle strutture di Senigallia, Casa Stella e Hotel Lory, nell’ambito del programma nazionale di distribuzione dei migranti del nord Africa in tutte le regioni italiane, per far fronte all’emergenza di queste settimane.

Il Sindaco Mangialardi e la Presidente della Provincia Casagrande avevano chiesto un silenzio stampa sulla vicenda per cercare di dare loro un pò di serenità in questo momento difficile: "Chiediamo di rispettare queste persone senza accanirvi per una fotografia o un’intervista".

Nel contempo, l’Amministrazione di Senigallia aveva diramato alcuni dati sulla permanenza dei profughi. Si attendevano 22 libici da dividere: 10 alloggiati all’Hotel Lory di Marzocca, 12 a Casa Stella, ma sembra siano arrivati in città 19 tunisini con un pullman.

Ad attenderli, di fronte alle strutture c’erano però diverse auto con targa francese: parenti dei migranti venuti a recuperarli e portarli via con loro, oltre i confini nazionali, in Francia o in Belgio. Il risultato è stato che già 11 profughi se ne sono andati da Senigallia. Gli altri sembra che li seguiranno presto.

Tutto ciò nonostante la permanenza dei profughi fosse pianificata fino al 30 Giugno prossimo, con azioni previste dal Comune di Senigallia, che avrebbe gestito il loro soggiorno in collaborazione con Regione e Prefettura, organizzando percorsi di integrazione con corsi di italiano, coinvolgimento delle associazioni della Consulta del Volontariato per l’attuazione di progetti e mediazione culturale.

Ma sembra proprio che queste persone, fuggite da luoghi di guerra e di violazione dei diritti umani, siano alla ricerca di tutt’altro: di parenti, amici, loro cari che hanno già raggiunto la loro libertà e che vogliono al più presto imitare.

di Luca Ceccacci

Luca Ceccacci
Pubblicato Sabato 16 aprile, 2011 
alle ore 17:21
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