L’Assessorato all’Ambiente del Comune di Senigallia ha convocato in via d’urgenza un tavolo di lavoro tra tutte le parti coinvolte e interessate all’attività di controllo dei dati elettromagnetici rilevati presso il noto impianto di radiodiffusione della zona di Montesolazzi per far luce su un episodio avvenuto lo scorso 11 ottobre, giorno in cui la centralina di monitoraggio ha fatto registrare per alcune ore il superamento dei limiti prescritti dalla legge.
Il dato è stato comunicato nei giorni scorsi dal Dipartimento Provinciale di Ancona dell’ARPAM nel suo ormai consueto rapporto riferito al mese precedente.A ottobre, appunto, i livelli di campo elettrico rilevati sono stati sempre dello stesso ordine di grandezza di quelli acquisiti in tutti i mesi precedenti (valori massimi dell’ordine di 3,8 V/M o di poco inferiori), fatta eccezione proprio per la giornata dell’11 ottobre: in tale data, a partire dalle ore 14,30 circa, la centralina ha rilevato livelli di campo elettrico dell’ordine di 8-8,5 V/m, superando così i limiti di legge fino alle ore 18,30 circa, quando i valori sono rientrati nei consueti ordini di grandezza.
Questo episodio, pur limitato nel tempo e nell’entità, ha comunque destato forte disappunto nell’Amministrazione Comunale, e in particolare nell’Assessore all’Ambiente, Simone Ceresoni, che si sono sempre adoperati per una politica che garantisse la coesistenza degli impianti e il prioritario diritto alla salute dei cittadini. Per questo l’Assessore ha immediatamente convocato un tavolo d’urgenza che si svolgerà alle ore 16 di giovedì prossimo, 16 novembre, presso la sede dello stesso Assessorato all’Ambiente. Sono stati invitati a partecipare i gestori delle tre emittenti radiofoniche installate nella zona, i responsabili del Servizio Radiazioni/Rumore dell’ARPAM e del Dipartimento di prevenzione della A.U.S.L. n° 4, nonché il rappresentante del Comitato di Monte Solazzi, al fine di chiarire le cause di quanto registrato dalla centralina di monitoraggio lo scorso 11 ottobre.
Va infine chiarito che al momento l’Amministrazione ha dovuto prendere atto della inesistenza dei presupposti per emanare una ordinanza, o comunque una proposta di azione di risanamento nei confronti dei titolari degli impianti, in quanto il fenomeno è stato del tutto temporaneo e i dati rilevati dalla centralina – non rappresentando una media spaziale (cioè un valore medio tra valori rilevati a diverse altezze) – non possono per legge giustificare un intervento diretto da parte del Comune.