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“Il dovere di Senigallia di volersi bene”

"E adesso al voto. La campagna elettorale si è chiusa e, come sempre, nei comizi si è sentito di tutto..." - FOTO

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E adesso al voto. La campagna elettorale si è chiusa e, come sempre, nei comizi si è sentito di tutto. 
 

Mai però una campagna elettorale è stata così cattiva, e “farlocca”. Per esempio le inaugurazioni di nuovi cantieri -oltre 1300 ci hanno raccontato – troppe prime pietre in questi due mesi, tanti ministri a promettere oceani di soldi, abbiamo visto inaugurare persino sale allestite lì per lì di ospedali promessi da anni e che invece sono ancora solo scheletri, e le promesse di avere ospedali in ogni paese (ma sicuri che servono? non sarebbe meglio rafforzare e qualificare gli esistenti e avere una diffusa medicina di base sul territorio?). Chi vuole cambiare le Marche, chi continuare il lavoro iniziato con AZIONE E DETERMINAZIONE.
 
Su Senigallia invece – i suoi irrisolti problemi di gestione e sicurezza del territorio, il dovere di preservarne bellezza e vivibilità per tutti –è calato il silenzio, silente la Giunta, silenti molti dei candidati. Eppure è importante centro delle Marche, e ha problemi incombenti da risolvere, che significano scelte pubbliche e economiche fondamentali. In cui è e sarà la Regione a decidere, e ha purtroppo una Giunta da sempre silente.
 
Mi riferisco alla questione della mitigazione del rischio idraulico del fiume Misa ed in particolare alla situazione dei tre ponti: ponte 2 Giugno, ponte Garibaldi e ponte Portone.              Il primo,  ponte 2 Giugno realizzato nel 2020/2021, è stato la causa principale dell’allagamento del centro città e zone limitrofe.E’ ancora lì, nessuno ne parla, la faccia da schiaffi dell’innocente.
 
il secondo, ponte Garibaldi, incolpevole eppure accusato di essere stato la causa dell’esondazione e per questo demolito, la città bloccata da anni e ora il progetto incombente di un’opera mostruosa, carissima e inutile: uno schiaffo ai cittadini, alla logica, alle esangui casse pubbliche. 
Rendering nuovo ponte Garibaldi visto da via Rossini
 
Il terzo, che riguarda la demolizione e ricostruzione del ponte Portone, trascurato in questi anni ed ora improvvisamente diventato una impellente necessità.
 
Elenchiamo ora i lavori fatti a Senigallia dalla Struttura Commissariale della Regione dopo l’alluvione del 2022:
–  è stato fatto il completamento della vasca di espansione delle Bettolelle che era realizzata per circa il 30 % al momento dell’alluvione.
– sono stati fatti interventi di manutenzione straordinaria sull’alveo del Misa consistiti nell’allargamento/approfondimento di alcuni tratti dell’alveo, nella estrazione di materiale litoide parte del quale reimpiegato per stabilizzare gli argini                                                                                (i “famosi”500.000 mc. di Acquaroli).- c’è stato un taglio indiscriminato di tutte le alberature presenti lungo gli argini.                                                                                                                Lavori di efficacia nulla ai fini della mitigazione del rischio idraulico per il centro di Senigallia. 
Al contrario, proprio a seguito di questi lavori, il rischio per la città è aumentato: se, in una ipotetica futura alluvione, non si avesse alcun cedimento degli argini, tutta la massa d’acqua che fino ad oggi esondava nelle campagne arriverebbe a Senigallia con evidenti conseguenze catastrofiche.  Che il rischio sia aumentato è anche confermato dalla perimetrazione del nuovo P.A.I., che ricomprende al suo interno zone che nel vecchio erano rimaste fuori. Ciò significa che tutti i lavori fatti ad oggi e strombazzati come miracolosi, demolizione del Garibaldi compresa, non sono serviti a nulla riguardo alla mitigazione del rischio per la città. E rimarrà tale fino a che le vasche di espansione a monte non saranno completate. Solo allora poi potrà avvenire la riduzione della perimetrazione della zona R4 del P.A.I. Infatti solamente con l’entrata in funzione delle vasche di Marazzana,BorgoRibeca,Megà,Bettolelle bis,zona Zipa, oltre a quelle di Pancaldo e ponte Lucerta si riuscirà ad abbassare la portata di piena in arrivo a Senigallia dai 951 mc./s. ai 300 mc./s.,portata che potrà transitare all’interno del tratto arginato senza esondare (anche se non vi sarà il rispetto del franco idraulico).Tale valore certo, di portata in transito, è stato misurato mediante sonda parametrica posta un poco a monte del Garibaldi, prima di essere demolito,durante la piena del Dicembre 2021 (quella che ha divelto tutte le luminarie poste dall’amministrazione nel tratto cittadino del fiume ). Portata che è poi transitata, senza alcuna esondazione, sotto il nuovo 2 Giugno e quindi sotto il ponte Perilli e poi su quello delle FF.SS. 
 
Passaggio della piena del dicembre 2021 sotto il ponte Garibaldi
 
 
 
Passaggio della piena del dicembre 2021 sotto il nuovo ponte 2 Giugno
 
 
 
Passaggio della piena del dicembre 2021 sotto il ponte Perilli
 
Appare quindi assodato che il transito dei 300 mc./s. avviene nel tratto cittadino, pur senza il rispetto del franco idraulico, in tutta sicurezza  senza esondare, che è ovviamente la cosa più importante.
 
Con il decreto 171 del luglio 2025 il Commissario Acquaroli ha approvato l’indizione di 18 gare per 18 interventi.Tra queste gare si trovano appunto, dopo tre anni dall’alluvione, quelle per la realizzazione delle sopracitate casse d’espansione. Tali opere sono state poi approvate nella Conferenza dei Servizi del 5 settembre 2025. 
Quindi il ragionamento che appare scontato, è il seguente: se le opere sono state approvate, se le gare sono state assegnate, i lavori inizieranno tra poco -“ritengo che nel giro di un anno potranno essere pronte”.  (così sosteneva il sindaco- si avranno le casse funzionanti, perché allora devastare il centro della città con l’orrido ponte a Brugola? Con la portata in arrivo nella parte arginata di 300 mc./s. un ponte con la quota di intradosso sopra i muretti esistenti rispetterebbe il franco idraulico e si avrebbero quindi delle rampe di accesso/uscita molto più contenute, con eliminazione dei ascensori/montacarichi. Anche la struttura di attraversamento potrebbe essere ripensata ed al postodell’enorme arco si potrebbe inserire una struttura lineare reticolare, quindi aperta, con funzione anche di parapetto.La città che è rimasta tre anni senza ponte, può benissimo, a mio modesto parere, restarci altri 12 mesi. 
 Analoghe considerazioni valgono per il “ponte portone”: inutile sostituirlo con quello in progetto poiché  la sezione dell’alveo in corrispondenza del ponte è maggiore di quella che aveva il Garibaldi e che pertanto attualmente permette il transito di una portata di piena di quasi 400 mc./s.contro quella dei 300mc./s. prevista con le vasche in funzione.
Per quanto concerne il ponte 2 Giugno, problema che nessuno ha il coraggio di affrontare pubblicamente, l’unica soluzione è la sua completa demolizione anche perché, pur con una portata in arrivo di 300mc./s. non si avrebbe mai il rispetto della norma del franco idraulico. Inoltre non è rispettata nemmeno la norma che prevede l’intradosso sopra gli argini. Il prossimo 14 ottobre presso il Tribunale dell’Aquila è prevista l’udienza sul ponte per i fatti del 15 settembre 2022 e ricordo che il perito della Procura ha decretato il Due Giugno il vero pericolo per Senigallia. 
 
A inizio novembre il T.A.R. Marchedeciderà la sorte del nuovo Garibaldi ponte: la speranza è che la battaglia delle varie associazioni con il supporto dagli oltre 10.000 firmatari contro quel deturpante sfregio non sia stata vana.
Pertanto, mi sembra doveroso ricordare, ancora una volta, chi in questi mesi si è espresso a favore del ponte “brugola” e chi invece si è espresso, in modo chiaro, contro.
A favore del ponte “Brugola” si è espresso compatto tutto il centro-destra sia locale che regionale con Francesco Aquaroli Presidente, con esclusione del consigliere Rebecchini e dell’Avv. Paradisi ambedue di Forza Italia. Contro questo progettosi sono espressi Matteo Ricci e la sua coalizione di centro sinistra, favorevoli ad un altro progetto, rispettoso della conservazione dei valori architettonici. 
Il mio è un rinnovato appello ai 10.000 cittadini che hanno firmato l’amore per Senigallia, al di là del credo politico. Vi prego di ricordare nell’urna queste scelte e posizioni. Perché Senigallia ha il dovere di volersi bene, ha dovere di salvarsi da scempi e incapacità.                                                                                Tutto ciò ormai non è più rinviabile. Sta ognuno di noi. 
Questi sono i personaggi che decidono le sorti della nostra città:
-Avvocato Aquaroli  di Porto Potenza Picena;
– ing. Babini di Ascoli Piceno;
– Ass. Aguzzi di Fano;
-Ass.Baldelli di Pergola;
– Avv.Olivetti di Ostra;
Ce ne fosse uno di Senigallia.
 
Senigallia 26 settembre 2025                           ing. Mauro Rognoli
Commenti
Ci sono 2 commenti
sauro 2025-09-27 21:45:07
Quello che manca da sempre da anni ovvero da quando hanno abbattuto il ponte Garibaldi, è una bozza di progetto alternativo al disastroso progetto a "brugola". Ma è mai possibile che nessun architetto, geometra, ingegnere di Senigallia non abbia in mente come farlo in modo diverso. E questa critica la rivolgo anche a Lei Ing. Rognoli.
frulla_48
frulla_48 2025-09-28 17:09:17
ingegnere perchè non ti sei candidato? SAI I VOTI CHE PRENEDEVI
ATTENZIONE!
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