SenigalliaNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

Tre parole. Global Sumud Flotilla

Tre lingue diverse, tre direzioni possibili per la rinascita della politica

Autonoleggio Mariotti Massimo Senigallia - Noleggio auto, city car, suv, scooter, furgoni
Tre parole. Global Sumud Flotilla.
Tre lingue diverse, tre direzioni possibili per la rinascita della politica.
 

Global, perché nessuna questione oggi può essere affrontata senza guardare al mondo intero.
 
Sumud, che significa resistenza, resilienza, restanza: è la parola che descrive la forza nonviolenta con cui i palestinesi resistono senza cedere all’oppressione.
 
Flotilla, che evoca la partenza, il prendere il largo, il farsi carico degli oppressi, il navigare verso una meta.
 
Tre parole che, unite insieme, raccontano la forma più alta di partecipazione che viene dal basso, l’urgenza di una nuova politica.
 
Le tante imbarcazioni salpate da Barcellona e da Genova, alle quali se ne uniranno altre dalla Tunisia e dalla Sicilia, sono l’immagine vivente della resistenza nonviolenta alla cultura della guerra e della violenza. Sono uomini e donne di tutte le età e di 44 paesi che scelgono di rischiare la propria incolumità per rompere il blocco navale imposto dall’esercito israeliano a Gaza. Dietro di loro, il sostegno di piazze come quella di Senigallia, e di luoghi della società civile come l’Università Politecnica delle Marche.
 
Dall’altra parte, i potenti della Terra che continuano a puntare sulla supremazia, sulla legge del più forte, sulle armi sempre più sofisticate e pericolose. Due immagini, due visioni del mondo, due politiche.
 
La Global Sumud Flotilla significa uguaglianza, solidarietà, rispetto del diritto internazionale, libertà dei popoli di decidere il proprio destino, resistenza nonviolenta all’oppressione, anche a costo della vita.
 
La parate militare di Pechino, come il piano Rearm Europe, significa al contrario forza bruta, violazione dei diritti, violenza sulle persone e sull’ambiente, ingiustizia sociale.
 
Quale politica vogliamo? Vogliamo ancora credere che armi, repressione e privazione della libertà possano costruire un mondo più giusto?
 
La speranza oggi attraversa il Mediterraneo. Soffia sulle vele di quelle barche.
 
Ed è il vento della nuova politica.
 
 
 
Partito Democratico di Senigallia
 
Giovani Democratici Senigallia
PD Senigallia
Pubblicato Lunedì 8 settembre, 2025 
alle ore 11:20
Come ti senti dopo aver letto questo articolo?
Arrabbiato
In disaccordo
Indifferente
Felice
D'accordo


Commenti
Solo un commento
barbara51 2025-09-08 23:30:33
Conoscete Mosab Hassan Jusef? Questo tizio è figlio di uno dei fondatori di hamas. "Educato" fin dalla primissima infanzia al terrorismo, cresciuto per diventare terrorista, portato in strada fin da piccolissimo a tirare sassi ai soldati israeliani e passato ben presto al terrorismo vero e proprio. Arrestato a 18 anni è stato condannato a 17 anni per crimini di terrorismo. In prigione ha avuto modo di conoscere da vicino sia i palestinesi che gli israeliani e ha fatto la sua scelta di campo. Scontata la pena ha iniziato a collaborare col Mossad per sventare attentati: ne ha sventati centinaia, salvando migliaia di vite, da una parte come dall'altra. Poi ad un certo punto di è convertito al cristianesimo, e si è dovuto rifugiare negli Stati Uniti, perché per l'apostasia l'islam prevede la pena di morte. Per molti anni è rimasto in silenzio ma oggi, con ciò che sta accadendo, ha deciso che, anche se sa di rischiare molto, non può più tacere.
https://fb.watch/B_lpOqVCok/?fs=e
Poi magari, volendo, ci sarebbe anche questa cosa qui, che sicuramente i vostri TG non vi raccontano
https://youtu.be/mYQ9ggO6Lhk
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!



Scarica l'app di Senigallia Notizie per AndroidScarica l'app di Senigallia Notizie per iOS

Partecipa a Una Foto al Giorno