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La Diocesi di Senigallia: “quello che sta avvenendo a Gaza è un massacro”

"E' tempo di ribadirlo con fermezza e in modo limpido: non è accettabile quello che sta subendo un popolo, cessate il fuoco immediato"

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Devastazione a Gaza
Come Chiesa diocesana non possiamo tacere di fronte al massacro umano e morale che sta avvenendo a Gaza. È naturale per le nostre comunità opporsi a ogni tipo di violenza, eppure questo è il triste tempo di ribadirlo con fermezza, in modo limpido”.
 

Inizia così il comunicato della Diocesi di Senigallia che annuncia un’iniziativa che coinvolgerà le chiese della diocesi senigalliese, nelle quali domenica 10 agosto prossima sarà letta un’intenzione di preghiera in tutte le celebrazioni eucaristiche.
“Inoltre – dice ancora la diocesi – continua la proposta di sostegno a famiglie di Gaza che già alcune parrocchie hanno iniziato a promuovere, nella consapevolezza che sia nostro dovere sostenere e aiutare concretamente chi si trova privo di tutto. Non abbiamo dimenticato gli efferati crimini commessi il 7 ottobre del 2023, per cui la comunità israeliana ancora soffre e attorno alla quale ci siamo stretti in preghiera e vicinanza fraterna; nello stesso tempo guardiamo con dolore e preoccupazione al dipanarsi degli attacchi che da quel momento in avanti, per quasi 22 mesi ormai, vengono perpetrati ai danni della popolazione della Striscia di Gaza. Non possiamo accettare in silenzio che un popolo – i suoi bambini, le sue donne, i suoi uomini – venga sfollato, affamato, assetato, privato di ogni dignità nella vita e nella morte, mentre contemporaneamente la violenza delle armi si abbatte sulle loro vite con una potenza e una foga difficili da immaginare”.
 
Sono tante le voci della chiesa che si appellano alla coscienza umana per mettere fine a questo disastro umanitario: “Papa Leone ha chiesto che si fermi subito la barbarie e alla comunità internazionale ha ricordato la responsabilità di “osservare il diritto umanitario e rispettare l’obbligo di tutela dei civili nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e lo spostamento forzato della popolazione”. Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che ha visto con i propri occhi la tragedia e la distruzione dentro Gaza, ha recentemente osservato che “Cristo non è assente da Gaza. Lui è lì, crocifisso nei feriti, sepolto sotto le macerie eppure presente in ogni atto di misericordia, in ogni candela nell’oscurità, in ogni mano tesa verso chi soffre”.
 
“Non è più rimandabile un cessate il fuoco immediato – conclude la nota della Diocesi – con l’ingresso degli aiuti umanitari, di personale sanitario, di giornalisti e osservatori internazionali e l’attuazione di corridoi umanitari, perché si possa superare quanto prima questa fase così drammatica e si possa intraprendere un cammino verso la pace: una pace concreta, fatta di cura, giustizia e riconciliazione”.
Diocesi di Senigallia
Pubblicato Venerdì 8 agosto, 2025 
alle ore 9:29
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Commenti
Solo un commento
barbara51 2025-08-08 15:24:12
Noto che la diocesi di Senigallia non ha ritenuto di dover spendere una sola parola per gli ostaggi israeliani rapiti 22 mesi fa e da 22 mesi tenuti prigionieri nei tunnel, al buio, oppure nelle case dei "poveri civili" palestinesi, e da essi torturati, affamati, sottoposti a violenze sessuali. Così come non ha mai speso una parola per il bambino di 8 mesi rapito insieme al fratello di 4 anni e alla madre, strangolato a mani nude e poi fatto a pezzi per simulare che fosse rimasto ucciso in un bombardamento israeliano. Ostaggi la cui liberazione avrebbe posto fine immediata alla guerra: come mai la diocesi di Senigallia non ha ritenuto e non ritiene di chiedere a hamas una cosa tanto semplice? Per la diocesi di Senigallia valgono solo le vite dei palestinesi? Le vite degli ebrei non contano? La sofferenza di quel popolo, di quelle donne, di quei bambini per la diocesi si possono sopportare in silenzio? Un ostaggio israeliano come questo che vediamo in un video ripreso e diffuso da hamas, da 22 mesi prigioniero in un tunnel, scheletrito per la denutrizione e obbligato a scavarsi la fossa, la diocesi di Senigallia non ha problemi ad accettarlo in silenzio?
https://www.facebook.com/elio.cabib.3/videos/4216532218606005
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