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“L’antenna di via del Cavallo è illegittima: ora qualcuno chiederà scusa?”

La soddisfazione del Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio

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Brindisi sotto il palo dell'antenna telefonica in strada del Cavallo

Il TAR Marche ha parlato. E lo ha fatto con la forza del diritto: l’antenna in via del Cavallo è illegittima! Dopo mesi di mobilitazioni, appelli ignorati, silenzi imbarazzati e teatrini istituzionali, i cittadini vincono.

Gli stessi cittadini che erano stati ricevuti dal sindaco Olivetti il quale, non senza un atteggiamento di ostentata ostilità e arroganza politica, li aveva rimbalzati presso i vertici apicali dell’ufficio urbanistica. Costretti ad ascoltare, anche in quella sede, un copione sciatto, fatto di affermazioni apodittiche, prive di argomentazioni logiche e giuridiche. Un copione fatto letteralmente a pezzi dai giudici amministrativi. Come peraltro il nostro avvocato Paradisi, proprio in quella sede, aveva previsto, a fronte di un atteggiamento di sufficienza da parte dei tecnici.

A perdere sono coloro che hanno avallato un progetto sbagliato, incompleto e che violava le norme a tutela dell’ambiente e del paesaggio. A perdere è chi ha tenuto all’oscuro tutta la cittadinanza fino all’arrivo delle ruspe. Dimostrando un atteggiamento medioevale nei confronti della città (atteggiamento censurato pesantemente dallo stesso Tar). A perdere è chi non ha mosso un dito per evitare che si arrivasse in tribunale (dove, ricordiamolo, i cittadini pagano due volte: con le proprie tasche e con le proprie tasse), laddove il Comitato aveva chiesto al sindaco, fino all’ultimo, una soluzione diversa, aprendo un tavolo di confronto con i gestori degli impianti al fine di tutelare la collina più bella e panoramica di Senigallia e far valere le norme esistenti.

I responsabili di questo sono tanti, ma hanno tutti qualcosa in comune: lo stesso capo. E’ il sindaco di Senigallia, che è anche presidente dell’Unione dei Comuni “Marca Senone”, il capo degli sconfitti. E’ Massimo “don Abbondio” Olivetti che da un anno scarica le sue responsabilità verso i propri collaboratori, finanche verso il suo vicepresidente, Marco “Attila” Sebastianelli (chiamato a firmare il via libera ad una costituzione in giudizio contro i cittadini), che condivide con il sindaco di Senigallia la responsabilità gigantesca di una sconfitta non soltanto giudiziaria ma anche politica e amministrativa. Una sconfitta per questi politici che hanno scelto come propri interlocutori (e poi alleati) solo i giganti della telefonia, e hanno estromesso da ogni percorso democratico e partecipativo i cittadini di Senigallia.

E’ tempo di dimostrare di avere la schiena diritta. È tempo che qualcuno chieda scusa.

 

da: Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio

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