Al Cinema Gabbiano di Senigallia arriva C.R.A.Z.Y per i Mercoledì d’essai
Proiezione unica ore 21.15
Questa sera mercoledì 15 novembre per "Mercoledì d’essai" Schermi di Qualità al Cinema Gabbiano di Senigallia alle ore 21.15 sarà la volta di C.R.A.Z.Y.
C.R.A.Z.Y. è l’acronimo dei nomi dei cinque fratelli: Christian, Raymond, Antoine, Zachary, Yvan. Crazy è anche una canzone di Patsy Cline che il padre ama cantare e Crazy è la vita e le sue coincidenze. Presentato alle Giornate degli Autori alla 62a Mostra del Cinema di Venezia, il regista Jean-Marc Vallée, canadese, è al suo terzo lungometraggio. Strepitosa la colonna sonora.
Il cinema canadese riserva, seppur su frequenze modeste, piacevoli sorprese formato festival; è il caso di C.R.A.Z.Y., epopea familiare focalizzata sul singolo che serpeggia con pregevole sensibilità tra i più angusti recessi di una mente nell’età della formazione. Quattro fratelli maschi, un padre ossessionato da machismo e virilità, una madre profondamente religiosa: in simili condizioni cresce Zachary, quarto e più sensibile tra cinque fratelli maschi.Nascere il giorno di Natale non è una grande fortuna. Innanzitutto perché non se ne ricorda nessuno, e poi perché i regali, fatalmente, si dimezzano di numero. Questo è almeno quanto sostiene Zachary Beaulieu, nato il 25 dicembre del 1960.
Zachary, Zac, non è un ragazzo come tutti gli altri. Anche perché rischia di morire nel momento stesso di venire alla luce. Questo gli conferisce dei poteri da guaritore, anche se al massimo riesce a guarire scottature e mal di testa. Ma soprattutto, insieme a una ciocca bionda di capelli, gli dà la sensazione di dover guarire da qualche cosa, che nemmeno lui sa bene cosa sia. Forse la pipì a letto, forse l’identità sessuale a lungo soffocata per compiacere il padre. Quella della famiglia canadese è quasi una saga, talmente tanti sono i rivoli in cui si disperdono le storie dei protagonisti. I personaggi dei cinque fratelli protagonisti sono davvero divertenti, come pure i genitori interpretati da Michel Còté e Danielle Prouix. Il mattatore rimane tuttavia il giovane Marc-André Grondin, capace di percorrere il tragitto del suo personaggio dall’adolescenza fino ai quaranta anni. Interessante l’ambientazione e la scenografia domestica.

























Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!