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Tanti senigalliesi hanno ricordato Girolamo Simoncelli

Un nuovo libro appena uscito racconta una vicenda avvincente quanto tragica

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Numerosi cittadini e cittadine hanno partecipato, in Biblioteca “Antonelliana”, alla presentazione, promossa dall’Associazione di Storia Contemporanea, giovedì 2 ottobre, del libro “Il martire laico Storia di Girolamo Simoncelli” (1797 edizioni, 2025, pp. 128) del professor Marco Severini, quarantesima pubblicazione della Collana di storia e saggistica contemporanea “I marchi di Krzysztof” (diretta da docenti accademici).

La storia di Girolamo Simoncelli è avvincente quanto drammatica: è la vicenda di un giovane che lasciò gli agi e i comfort di una vita borghese – era un commerciante stimato dalla comunità, con negozio nell’attuale piazza Roma – per partecipare al movimento patriottico nazionale che, sotto l’egida del pensiero democratico e mazziniano, intendeva realizzare un’Italia unita, indipendente e repubblicana; questo processo venne però bloccato dalla reazione del papa-re, Pio IX, che chiese insistentemente l’appoggio delle monarchie assolutiste per ritornare sui propri domini che lui stesso – ostaggio di oscillazioni, incapacità e paure – abbandonò indecorosamente, nella notte tra il 24 e il 25 novembre 1848, vestito da semplice prete, salendo su una carrozza consolare per fuggire nella Gaeta borbonica, lasciando lo Stato romano senza uno straccio di ordine e in una condizione di preoccupante acefalia; tuttavia, i rappresentanti rimasti dello Stato costituzionale avviato dall’autocrate con lo Statuto del marzo precedente si rivolsero in nome del principio di sovranità popolare al popolo che, attraverso consultazioni politiche a suffragio universale (per la prima volta applicato nella storia italiana, anche se votarono solo elettori maschi, oltre 250.000, non pochi per l’epoca e per condizioni difficoltose in cui esercitarono il diritto di voto), elesse una nuova Assemblea Costituente i cui componenti proclamarono, all’una di notte del 9 febbraio 1849, la Repubblica romana.

Questa, attaccata alla fine di aprile dagli Stati dell’Europa controrivoluzionaria (Austria, Francia, Spagna, Regno delle due Sicilie) che inviarono circa 90.000 soldati per schiacciare la resistenza italiana, si difese con 20.000 militi guidati da Giuseppe Garibaldi. Con questa disparità, militarmente lo scontro poteva conoscere un solo esito, ma Mazzini volle che quella epica difesa assumesse un significato storico-simbolico per le future generazioni: Ancona cadde dopo 25 giorni di accanita resistenza, bombardata da terra e via mare; Roma si arrese dopo due mesi di furiosi combattimenti e uno di tregua tergiversante. Diverse persone sono venute da fuori città e pure da fuori provincia per ascoltare questa interessante trama storica cosicché quello alla “Antonelliana” si è rivelato un pomeriggio singolare e partecipato in quanto articolato su più voci: la prof.ssa Fulvia Principi ha ricostruito l’intensa vita del coraggioso patriota senigalliese, soffermandosi sul rispetto della legalità, pur in tempi dominati da elementi delinquenziali e facinorosi, e sulla scelta di contribuire a costruire un’Italia diversa dall’accozzaglia di Stati pre-unitari.

La prof.ssa Lidia Pupilli, direttrice scientifica dell’Associazione, ha sviluppato un’analisi storica e storiografica dell’ “affaire Simoncelli” che, grazie a questo studio e a quelli precedenti, si è sganciato dalla dimensione locale per virare verso quella nazionale, una dimensione già propria nell’Ottocento, visto che lo stesso Victor Hugo aveva ricordato in un noto appello agli italiani, scritto nella primavera del 1856 e pubblicato sul foglio mazziniano “Italia e popolo”, il caso dei “patiboli di Sinigaglia”; inoltre, è stato ricordato, un profilo aggiornato del patriota senigalliese (opera dello stesso professor Severini) è comparso nel 2018 nel “Dizionario biografico degli italiani”, il più ampio repertorio biografico nazionale (1960-2020) ed è disponibile anche online. Forse un giorno si potranno distinguere gli storici seri da quelli presunti (e che si definiscono tali senza esserlo), sfogliando gli autori e le autrici di questa realizzazione editoriale davvero unica. La prof.ssa Pupilli ha sottolineato come gli studi dell’autore sulla Repubblica romana abbiano avuto il merito di spostare l’attenzione sulle diverse periferie dell’Italia centrale coinvolte nella vicenda repubblicana e ha chiesto all’autore di riferire i diversi elementi di novità di questa pubblicazione; pertanto lo storico si è soffermato sia sul percorso storico di Simoncelli sia su quello memoriale, non meno ricco ed emozionante, sottolineando: “Dopo lunghe analisi e ricerche, ho avvertito che era giunta l’ora di sintetizzare gli ultimi studi realizzati, prestando particolare attenzione ai risvolti archivistici e documentari e alle novità storiche: tra queste un film sulla celebrazione bonoperiana del 1912 che venne proiettato in città due volte, una notturna e una diurna”. Circa l’attualità del “martire laico”, l’autore ha specificato: “La vicenda di Simoncelli ci insegna che un cittadino/a è tale se non si gira dall’altra parte di fronte agli eventi del suo tempo, ma vi partecipa, a partire dall’esercizio del diritto di voto, offrendo un proprio contributo alla crescita collettiva: la democrazia non è una conquista una tantum, ma si difende e si potenzia giorno dopo giorno”.

Hanno poi preso la parola il consigliere comunale Enrico Pergolesi che ha ribadito come negli ultimi tempi si sia ripetutamente occupato della questione carceraria cosicché la lettura di questo libro gli ha offerto l’ennesimo assist per sottolineare l’attualità di questo grave problema; il socio fondatore Andrea Pongetti ha ripreso il discorso delle novità contenute nell’opera, sottolineando alcuni aspetti essenziali e dialogando con l’autore di un libro di storia che certo non mancherà nelle case dei senigalliesi: da venerdì 3 ottobre, il libro si trova nelle principali librerie cittadine e può essere ordinato online con la distribuzione nazionale, un servizio proprio dell’Associazione che vanta tre Collane e una ventina di testi pubblicati nell’arco di un biennio. Sono poi seguiti interventi e domande dal pubblico prolungatisi ben oltre l’orario della struttura; al termine, l’assessore Regine, presente “per lo più come privato cittadino”, si è complimentato con questa nuova ricerca del prof. Severini che indaga uno dei periodi più delicati, innovativi e drammatici del contesto storico locale e nazionale. L’Associazione ricorda la propria disponibilità a chi intendesse reperire le pubblicazioni, chiedesse interventi nelle scuole o semplicemente iscriversi ad essa (basta essere appassionati di storia e con l’iscrizione si riceve mensilmente una Newsletter che aggiorna sulle molteplici iniziative associative in regione come fuori regione: per info si può scrivere ad ascontemporanea@gmail.com) e rammenta il prossimo appuntamento previsto, sempre nella Sala Conferenze della “Antonelliana”, per lunedì 3 novembre, alle ore 17.30, per una nuova proposta non solo editoriale, ma di dialogo storico-culturale con la collettività.

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