LuisaViaRoma, tra lusso e avanguardia: da boutique fiorentina a pioniere del digitale
Digitalizzazione ante litteram, con coerenza di identità di brand

Ci sono storie che regalano sorprese: vale tanto per quelle delle persone quanto delle aziende. C’è “un caso” – anche se definirlo così appare riduttivo – che lo conferma e interessa uno dei brand più di successo e innovativi del Made in Italy, ovvero LuisaViaRoma, capace di trasformarsi da boutique d’élite con sede nel centro storico di Firenze in un portale di e-commerce tra i più affermati.
Una trasformazione che è stata possibile grazie a una visione proiettata al futuro, in un momento in cui gli store online dedicati al mondo dell’haute couture ancora non erano inflazionati come oggi.
Il marchio toscano ha saputo giocare d’anticipo di circa un decennio, già negli anni Novanta, affermandosi su scala internazionale, diventando non solo un punto di riferimento per la moda di alta gamma, ma anche un hub culturale che si pone in dialogo con più generazioni. Il tutto senza rinunciare alle origini artigianali fiorentine, ma facendo del lustro della città di nascita il suo vero punto di forza.
A confermare l’ascesa, nonché la solidità del marchio, sono i numeri riportati a proposito del fatturato di LuisaViaRoma su Money Aziende, che evidenziano come la crescita sia stabile. Qualcosa che ha portato all’apertura del flagship store nel cuore di New York City, al numero 1 di Bond Street a Manhattan. LuisaViaRoma ha dunque attuato una strategia di espansione globale, in risposta alle esigenze delle trendsetter mondiali, a cominciare da quelle della Grande Mela.
C’era una volta un cappello in paglia: le origini di LuisaViaRoma
C’era una volta una designer francese, Luisa Jaquin, specializzata in cappelli in paglia, che alla fine dell’Ottocento aveva aperto il suo negozio a Parigi.
Tutto è partito dalla figlia Olga, fautrice insieme al marito Lido Panconesi dell’apertura della sua boutique a Firenze nel 1929. Il nome, “Luisa”, è un omaggio alla madre. È l’inizio di una storia sorprendente.
Dobbiamo poi fare un salto nel tempo di quasi quarant’anni, quando nel 1968 il nipote di Luisa, ovvero Andrea Panconesi, inizia a collaborare con brand del calibro di Balenciaga, Balmain e Givenchy. In che veste? Quella di buyer. Panconesi lo fa con talento, tanto che LuisaViaRoma diventa il primo store europeo a ospitare le collezioni di Kenzo.
È un pioniere, un creativo, un visionario, concreto e audace. Negli anni Ottanta inaugura la prima vetrina digitale, intuendo le potenzialità delle nuove tecnologie.
Digitalizzazione ante litteram, ma con coerenza di identità di brand
LuisaViaRoma anticipa tutti, dando modo ai propri clienti di acquistare le sue proposte online già nel 1999.
Il resto è storia: i numeri, soprattutto per quanto riguarda l’e-commerce, ne certificano l’ascesa tra i player globali più autorevoli, senza per questo intaccarne l’anima fiorentina.
Per questa sua capacità di aver interpretato la digitalizzazione come leva di business e linguaggio identitario, LuisaViaRoma si configurerebbe come un candidato ideale ai Money Awards per la categoria e-commerce: manifestazione che premia le imprese italiane che si distinguono per visione, innovazione e capacità di adattamento a un mercato in continua evoluzione. Tratti che il marchio fiorentino incarna pienamente.
È possibile ancora candidare la propria azienda – le iscrizioni scadono il 30 settembre 2025 – mentre la cerimonia di premiazione è prevista per il 27 novembre prossimo, nella cornice esclusiva del Radisson Blu GHR Hotel di Roma. A condurre la serata sarà l’imprenditore e divulgatore Luca La Mesa; ai vincitori verranno conferiti una targa e dei servizi gratuiti pensati per sostenere la loro visibilità e crescita.

























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