Nei giorni scorsi, l’avvocato Corrado Canafoglia, che ricopre il doppio ruolo di commissario della Fondazione “Città di Senigallia”– incarico affidatogli dalla Giunta Acquaroli– e candidato consigliere regionale per Fratelli d’Italia, ha diffuso un comunicato nel quale attribuiva al precedente Consiglio di Amministrazione gravi responsabilità nella gestione dell’ente, evocando la necessità di un confronto sui costi e sulle scelte gestionali.

 

Il Partito Democratico di Senigallia ritiene sia doveroso ricordare, ad horas, che il precedente CDA fu chiamato a far rinascere una struttura socio-assistenziale che nel 2011 era fuori norma per struttura e funzione, affrontando la scadenza istituzionale (5 anni di tempo concessi dalla Regione per la regolarizzazione delle proprie posizioni) tramite una seria ristrutturazione. Su quegli atti non è mai stata sollevata alcuna eccezione da parte della Corte dei Conti, dell’ANAC o della Procura.

 

Va inoltre chiarito che l’asserito disavanzo — i “32 milioni” tanto evocati dal commissario — deriva in massima parte da un artificio contabile, frutto di scelte operate dal commissario stesso: queste determinano quindi ammortamenti ridotti e un effetto apparente di miglioramento nei bilanci correnti, quando la sostanza economica risente invece di un impoverimento reale. 

 

 

Il primo, riduce il valore dei beni che, per la maggior parte, lo ricordiamo, non sono stati comprati bensì ricevuti in lascito: di qui una perdita di valore che non può essere attribuita al consiglio di amministrazione precedente.

 

Il secondo, determina una riduzione conseguente degli ammortamenti: di qui un primo effetto positivo sul bilancio, che però non è reale.

 

Il terzo, determina addirittura, nel caso della vendita di un bene, una plusvalenza che farebbe migliorare in modo effimero, anche in questo caso, il risultato di bilancio!

 

Sul piano dei servizi, bisogna rilevare il mancato convenzionamento di un modulo di Residenza Sanitaria Assistenziale, già previsto nell’ambito del piano sanitario regionale. Né può passare inosservata la decisione di eliminare undici posti letto di residenza protetta, legittimo diritto dell’ente, che sono stati dirottati su altre strutture private cittadine. Questo è un fatto concreto: si tratta di servizi essenziali persi in un momento in cui, lo stesso commissario Canafoglia, ne lamenta la carenza a livello territoriale.  E va ricordato che la tanto sbandierata disponibilità della Fondazione per ospitare la Casa di Comunità non è mai stata presa in considerazione nemmeno dalla stessa Giunta regionale guidata da Acquaroli.

 

In definitiva, il Partito Democratico di Senigallia giudica inappropriata la doppia funzione svolta da Canafoglia, quella di commissario straordinario– incarico affidatogli dalla Giunta Acquaroli–, che dovrebbe essere garante istituzionale super partes, e quella di candidato. Può anche presentarsi come candidato, ma non utilizzare il suo ruolo di commissario per lanciare accuse a un CDA che ha salvato la Fondazione, difeso il patrimonio e tutelato i servizi, e per rivendicare risultati che dipendono solo da scelte contabili tecniche che, nei fatti, hanno impoverito quel servizio pubblico.