“Sì alla cremazione, non al crematorio”
Mangialardi: "preoccupazione per l'impianto di Tavernelle"

Sono sempre stato favorevole alla cremazione. È una scelta legittima, sempre più diffusa, che merita rispetto e strutture adeguate. Ma ciò non significa che si possa realizzare un impianto ovunque, senza criterio, senza ascolto e senza valutare davvero gli impatti.
Il progetto di costruzione di un impianto di cremazione all’interno del cimitero delle Tavernelle di Ancona sta creando molta preoccupazione tra i cittadini. Ed è comprensibile. Parliamo di un vero e proprio inceneritore, con emissioni inquinanti molto significative. Tutto ciò nel cuore di un quartiere abitato, a pochi metri da case, scuole, attività e servizi.
Il tema, come ovvio, non è relativo alla pratica in sé (di cui anzi al contrario sono un sostenitore), è relativo alla questione dell’ubicazione. Un impianto di cremazione dovrebbe essere realizzato, se davvero necessario, in aree industriali o artigianali, non certo in un’area ad elevata densità abitativa con rischi per la salute delle persone.
Va ricordato che nel 2021 il Consiglio regionale approvò all’unanimità una risoluzione che impegnava la Giunta Acquaroli ad adottare un Piano regionale di coordinamento finalizzato a fissare regole e criteri, e per individuare le aree idonee ove ubicare eventuali ulteriori impianti (qualora se ne ravvisi la necessità in base all’andamento della domanda).
Un Piano che, tuttavia, non è mai stato redatto dalla Giunta, rimasta totalmente immobile per ben 4 anni. Nel frattempo, però, si va avanti con progetti singoli, senza alcuna regia regionale.
Ritengo grave che la maggioranza di destra che governa la nostra Regione abbia votato contro un emendamento presentato dal nostro gruppo consiliare del Partito Democratico (prima firmataria Manuela Bora): un vero e proprio sfregio nei confronti dei cittadini delle Tavernelle e del comitato Aria Nostra, che si è meritoriamente battuto in questi mesi per evitare la realizzazione del crematorio nell’ubicazione prevista.
Il diritto alla cremazione non può trasformarsi in una penalizzazione per interi quartieri. Serve responsabilità, ascolto e rispetto per le comunità.
Sì alla cremazione, ma con criterio e giustizia territoriale.
Maurizio Mangialardi


























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