Spiragli di luce dalla Nottefonda
L'esordio di un promettente regista al centro di una serata al Gabbiano di Senigallia

Spiragli di luce nella Nottefonda.
Giuseppe Miale Di Mauro ha firmato il suo primo lungometraggio, ‘Nottefonda’, storia di perdita e di rinascite possibili. Collegato in diretta video con l’arena ‘Gabbiano’, ha raccontato la fatica e la bellezza di una storia fatta così.
Si può sopravvere alla mancanza di qualcuno o qualcosa che ha saputo dare un senso profondo alla vita? Il film ‘Nottefonda’, primo lungometraggio del regista napoletano Giuseppe Miale Di Mauro – video collegato in diretta – , proiettato martedì 22 luglio scorso all’arena cinematografica ‘Gabbiano’ di Senigallia, apre una profonda riflessione sul tema della perdita, riassunta con grande efficacia nell’esperienza del lutto, declinato in diversi modi e che rimanda anche ad altri tipi di vuoto.
Siamo immersi nel buio per la maggior parte del film, profondo, quasi infinito. Il nero, scarsamente illuminato, di una tragedia dovuta ad un incidente stradale che causa la morte di moglie e figlio del protagonista Ciro. Veniamo accompagnati in un anno da lui vissuto nella rabbia, nella disperazione e nell’incapacità di trovare il senso ai propri giorni. In mezzo a rapporti cercati e subito interrotti, bugie raccontate anzitutto a se stessi, tentativi di rinascite e ancora cadute. Fino ad una sorta di consapevolezza ritrovata che pare rischiarare la stessa Nottefonda. Senza sconti o facili scorciatoie, ma con uno spiraglio di speranza che tiene legati alla vita.
Giulia riassume bene questa parabola esistenziale: “La ricerca ossessiva di un perché, del desiderio di ritrovare una macchina rossa che ha causato l’incidente mortale nel finale si trasforma nella volontà di accettare la morte, in una sorta di riconnessione con la realtà. Ciro ora vede suo figlio. Mi ha colpita molto come il non accettare che si è perso qualcuno di importante può portare a far pensare a quella persona ancora accanto, una presenza non reale, creata dall’ immaginazione di chi resta, ma che sembra più viva che mai”. Siamo capaci di creare un fantasma per tentare di far fronte allo strazio, questo invece vero, lancinante e falsamente mitigato dalla droga che fa sospendere i pensieri.
Singolare il fatto che Ciro – interpretato da Francesco Di Leva e Luigi, a cui dà vita Mario Di Leva, siano padre e figlio nella realtà. È Giorgia a dirci: “Il regista ci ha raccontato quanto, anche da un punto di vista pratico, sia stato molto difficile girare queste scene per i due attori che sono padre e figlio anche nella vita. Per poter interpretare questi ruoli hanno dovuto scordarsi momentaneamente di esserlo, uno sforzo grande solo per essere in grado di ricostruire il loro legame quasi tutto da capo”.
Nel film c’è anche chi cerca di tenere botta. Arianna è colpita “dalla la madre di Ciro, Rosa, l’unica a mantenere un legame concreto con la realtà. Pur nella durezza dei suoi giorni, ci fa capire che tiene davvero a suo figlio, è lei che cerca in tutti i modi di farlo reagire e affrontare le sue responsabilità”.
Miale Di Mauro coglie nel segno, raccontandoci i tanti colori che può assumere la disperazione, anche in mezzo alla prepotenza del nero. Senza giudicare, con uno sguardo di profonda comprensione. Perché, come spesso sentiamo dire, la vita non è quanto ti capita, ma soprattutto come decidi di reagire a quello che accade.
La giovane giuria dell’arena ‘Gabbiano’, partecipa all’iniziativa che coinvolge anche il pubblico presente in arena e per ogni appuntamento in cui c’è la presenza di registi/e, attori e attrici: la possibilità di esprimersi, attraverso una valutazione da 1 a 5 espressa in un cartoncino, su ‘sceneggiatura’, ‘film’ e ‘simpatia’.
“Nottefonda” si è portato a casa, come voto del pubblico presente in arena, un 4.09 di media sul film, un 4.16 per la sceneggiatura e un 4.35 per la categoria ‘simpatia’, ovvero la capacità dell’autore di sintonizzarsi con il pubblico e restituire con efficacia tutta la poliedricità del suo lavoro.
Ma attenzione, a questo voto andrà sommato quello della “giuria Giovani” dell’Arena Gabbiano che potrà confermare o modificare questa media e che avrà un peso specifico differente rispetto al pubblico. A fine estate verrà decretato il film che avrà avuto il maggior gradimento come media spettatori/giuria.
Prossimi appuntamenti con i giovani giurati, voto del pubblico e gustoso apericinema, giovedì 24 luglio 2025 dove sarà presente in arena il regista del film ‘Ciao Bambino, Edgardo Pistone e sabato 26 luglio 2025 dove sarà presente in arena il regista del film ‘Nonostante’, Valerio Mastandrea.
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