La Protezione Civile si è dotata di quattro nuove autovetture, adeguate al bisogno. I senigalliesi però non se ne sono accorti perché le auto girano anche senza contrassegni identificativi. Sembrano, a tutti gli effetti, auto personali.

Eppure i mezzi della Protezione Civile devono essere facilmente riconoscibili per garantire un intervento rapido ed efficace in caso di emergenza e per permettere a tutti gli operatori di coordinarsi al meglio. La visibilità e l’identificazione immediata sono fondamentali per salvare vite umane e proteggere i beni, sia durante le operazioni che nel tragitto verso il luogo dell’emergenza.

Non si tratta di una operazione di marketing ma di una vera e propria necessità, anzi di un obbligo normativo, che mira a garantire la sicurezza e l’efficacia degli interventi in caso di emergenza. Tra l’altro utilizzare per scopi personali, cioè fuori da esigenze di servizio, auto della Pubblica Amministrazione è un reato oltre che un pessimo esempio civico.

Utilizzare le auto per scopi istituzionali di altri Enti Pubblici non confligge con l’identificazione delle autovetture come Protezione Civile. A meno che non siano utilizzate dai servizi segreti o dalla Digos o come auto civetta in cui è importante l’anonimato. Qual è però la norma che permette questo uso che è contrario ai regolamenti? Non predisporre il riconoscimento fisso vuol dire accettare a priori che l’uso possa essere promiscuo: allora vorremmo sapere quando, perché e con quale atto il responsabile del servizio abbia permesso un uso anonimo delle auto unitamente però anche alla richiesta dell’ente di utilizzare auto civetta della Protezione Civile: espressamente auto civetta.

Questa delle auto non è la sola stranezza di questi ultimi mesi in seno alla Protezione Civile. Senza polemiche pubbliche hanno appeso la giacchetta al chiodo, uno dopo l’altro, i volti storici della Protezione Civile senigalliese, quelli per intenderci che hanno legato il proprio nome al servizio dei cittadini in occasione delle emergenze più impegnative che hanno colpito il territorio.

Questa emorragia di uomini che conoscono vita morte e miracoli della Protezione Civile non ha l’aspetto dell’avvicendamento fisiologico legato al tempo ma la conseguenza di un diverso clima. Siccome la Protezione Civile fa capo al Sindaco aspettiamo fiduciosi un chiarimento, necessario.

Gennaro Campanile
Consigliere Comune Senigallia
Amo Senigallia