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Ferito dopo esplosione nel peschereccio a Senigallia, è deceduto il marinaio 35enne

Troppo gravi le ustioni sul corpo del lavoratore bengalese

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Intervento VVFF dopo esplosione su peschereccio nel porto di Senigallia

Non ce l’ha fatta Saiyal Sujan, il marinaio bengalese di 35 anni che era rimasto ferito nella mattinata di domenica 27 agosto a Senigallia, in seguito all’esplosione che si è verificata all’interno del peschereccio Jamaica, su cui lavorava. Il marittimo è morto in ospedale a Roma giovedì 31 agosto.

Sul corpo dell’uomo erano troppo estese e gravi le ustioni riportate in seguito alla improvvisa fiammata che lo ha investito, sul cui innesco sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti. Sarebbe stata la ghiacciaia del peschereccio, ormeggiato nel porto di Senigallia, ad essere satura di gas in seguito a dei lavori di manutenzione operati con bombolette di poliuretano.

Forse una scintilla o addirittura, fatalmente, una sigaretta, potrebbero aver causato l’esplosione che ha ferito mortalmente il 35enne Saiyal Sujan, spirato dopo quattro giorni dal ricovero in ospedale a Roma, al centro grandi ustionati, e in maniera più lieve, ma comunque grave il 38enne Renato Ripanti di Senigallia: proprietario con la sua famiglia del peschereccio Jamaica

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