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Lettera aperta di alcuni docenti di Senigallia alla cittadinanza sull’attuale emergenza da Covid-19 ed il suo impatto nelle scuole

"Scuole lasciate da sole a gestire il rischio contagio"

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Aula scolastica, scuola

La nostra città di Senigallia è senza dubbio al centro di una forte ondata di contagi da Covid-19 che sta generando molte preoccupazioni e difficoltà tra tutti i cittadini.

I contagi si sono diffusi per il 50% nella fascia di età delle scuole primarie e secondarie di primo grado ma anche le scuole secondarie di secondo grado non sono indenni.

Le famiglie sono messe a dura prova dalle quarantene interminabili in mancanza di tamponi eseguiti in tempo utile e dalla sospensione preventiva delle lezioni in presenza da parte delle scuole.

La stanchezza per le continue limitazioni imposte dalla pandemia rischia però di far perdere la lucidità a chi deve prendere delle decisioni importanti per la comunità. Ci sono valori che non sono sacrificabili, tantomeno a quasi due anni dall’inizio dell’emergenza pandemica.

Le recenti prese di posizione sulla stampa locale del Sindaco Olivetti in merito alle richieste di non meglio precisati “genitori” per la chiusura anticipata delle scuole per evitare che le quarantene mettano in difficoltà la tranquillità delle festività natalizie sono allarmanti e trasmettono una visione scorretta della scuola pubblica.

Sono ugualmente preoccupanti le proposte circolate ad opera di altri sindaci della nostra regione di estendere l’utilizzo del green pass agli studenti scaricando le responsabilità istituzionali di difesa della salute pubblica sui comportamenti individuali di cittadini minorenni e gettando alle ortiche il diritto costituzionale all’istruzione.

Questi quasi due anni di pandemia ci hanno insegnato che:

-la scuola grazie ai protocolli adottati ed alla responsabilità di tutte le sue componenti, docenti, personale ATA e amministrativo e studenti, non è un ambiente più a rischio di contagio di altri ambienti di vita e di lavoro, anzi è un luogo che permette il tracciamento e l’educazione sanitaria. Tali affermazioni sono suffragate anche da studi epidemiologici riconosciuti a livello internazionale.

-l’utilizzo prolungato della Didattica a Distanza ha prodotto danni sociali, psicologici e culturali molto gravi certificati e descritti da pubblicazioni scientifiche indipendenti e sotto gli occhi di tutti: dipendenze tecnologiche, depressione, isolamento sociale, aumento dei suicidi nella età adolescenziale.

-le vaccinazioni sono un mezzo utilissimo per limitare i danni del Covid ma vanno accompagnate da misure logistiche ed organizzative efficaci per ridurre i rischi di contagio senza sacrificare attività fondamentali per lo sviluppo psico-sociale dei giovani come la scuola, la pratica sportiva e artistica, la socialità (potenziamento dei trasporti, eliminazione delle classi pollaio, attività all’aperto, maggiori e migliori spazi dedicati all’infanzia e alla adolescenza)

Purtroppo a fronte della incapacità della Regione Marche e delle sue articolazioni sanitarie locali nei dipartimenti di prevenzione delle ASUR di assicurare il rispetto dei Protocolli di Prevenzione adottati a livello nazionale per difendere la scuola in presenza vediamo invece dilagare un utilizzo “preventivo” della DAD preoccupante e la diffusione di proposte populiste e dannose da parte dei sindaci in cerca di consenso.

Le scuole sono lasciate sole a gestire il rischio di contagio senza strumenti di tracciamento adeguati. Alcune famiglie fanno addirittura pressione per ottenere il collegamento in DaD come strumento preventivo senza considerare i danni all’apprendimento ed allo sviluppo sociale dei propri figli e le difficoltà per chi come noi docenti lavora alla didattica ogni giorno.

La DAD è stato uno strumento forse utile nella prima fase emergenziale ma la sua normalizzazione è preoccupante, utilizzarlo oggi per coprire le mancanze della politica e della sanità nel rispondere alla pandemia è un insulto alla intelligenza di noi docenti ed al valore civile e sociale dell’istruzione in presenza.

La scuola non è un servizio “a la carte” né uno dei tanti ambienti virtuali ma è un diritto costituzionalmente garantito, essa è il luogo fisico della eguaglianza e della democrazia di base: non dobbiamo chiudere un’altra volta le scuole.

Esigiamo dalla Regione Marche investimenti ed interventi a difesa della salute e della istruzione in presenza all’altezza della situazione.

Invitiamo ad aprire un dibattito aperto e informato tra tutte le componenti del mondo della scuola anche a Senigallia per proporre soluzioni concrete e sostenibili senza contrapporre il diritto all’istruzione in presenza e quello alla salute

FIRME

Vittorio Sergi

Raffaella Onori

Laura Provinciali

Patrizia Pasquali

Paola Piccioni

Commenti
Solo un commento
fredvargas
fredvargas 2021-12-22 07:35:51
Avete ragione da vendere e ovviamente, per questo, sarete ignorati.
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