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Nuova udienza su Banca Marche: ascoltato Lanari

Il gruppo imprenditoriale aveva la maggior esposizione debitoria pari ad oltre 250 milioni.

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Banca Marche

Il 24 febbraio si è tenuta una nuova udienza del processo Banca Marche. In queste occasione sono stati sentiti due test importanti: il Dr. Piva della Price Waterhousecoopers , società di revisione che ha operato nella banca, e l’ing. Pietro Lanari titolare del gruppo imprenditoriale che aveva la maggior esposizione debitoria per oltre 250 milioni.

Dall’esame dei testimoni sono emersi particolari ad oggi ignoti che aprono ulteriori scenari che meritano  approfondimenti.

Lanari, sottoposto per oltre 3 ore di interrogatorio dell’Avv. Corrado Canafoglia che patrocina oltre 3.300 risparmiatori truffati, ha ripercorso la storia di interventi edilizi importanti quali l’area Ex Sacelit di Senigallia e del Santa Cristina a Numana.

Circa l’area Sacelit il gruppo Lanari sarebbe subentrato ad una società riconducibile all’Edra Costruzioni, che vedeva bloccato l’intervento edilizio perché entrata in contrasto con l’Amministrazione Comunale del Sindaco Angeloni, che chiedeva di far costruire nell’area un albergo a 5 stelle , ritenuto però eccessivo dalla ditta rispetto alla domanda turistica della città.

Nell’operazione allora subentrò Lanari, sollecitato anche dalla Banca popolare di Ancona presieduta dal rag. Luciano Goffi allora direttore generale nell’altro istituto bancario anche esso passato sotto l’egida di UBI Banca, al tempo creditrice dell’Edra Costruzioni per quell’area.

Una volta acquistata l’area, Banca Marche finanziò per intero Lanari sino all’avvento di Goffi in Banca Marche, il quale prima bloccò i finanziamenti a stato avanzato di lavori, poi suggerì al gruppo Lanari di seguire la strada del concordato preventivo ed una volta presentata la relativa istanza Banca Marche prestò il proprio voto contrario al concordato, aprendo così il fallimento delle società Lanari.

Nel frattempo Banca Marche, dopo aver bloccato i finanziamenti a Lanari, avrebbe invitato quest’ultimo a vendere le aree di Senigallia e Numana ad altri imprenditori: in un caso fu un componente del collegio sindacale a presentare un potenziale acquirente richiedendo un compenso per la “mediazione”.

L’avv. Canafoglia ha poi sottoposto una serie di domande al Lanari, sulla scorta delle indagini difensive che il legale ha svolto sulle società estere di Lanari  .

Lanari ha ammesso l’esistenza di 3 società in Lettonia costituite con l’avv. Camiciola e il Geom.Pierini, soci nelle società fallire nel crack Banca Marche, costituite nel 2013 in prossimità della presentazione dl concordato preventivo, poi cedute ad una società Lussemberghese.

Il test ha riconosciuto di aver portato 7 milioni di euro all’estero, denaro che sarebbe riconducibile ad una società del gruppo e poi fatti ritornare in Italia con lo scudo fiscale, nonché di aver acquistato 2 appartamenti a New York.

Ha ammesso di avere 2 società in Argentina sempre nell’ambito edile per sviluppare importanti interventi immobiliari per decine di milioni e per i quali aveva incaricato del progetto l’arch. Portoghesi, lo stesso che aveva progettato il complesso da edificare nell’area Sacelit, ma mai realizzato.

Lanari ha riferito di aver portato con sé per una decina di giorni in Argentina anche Bianconi, direttore generale di Banca Marche per sottoporgli l’affare da finanziare con Banca Marche: Bianconi lo informò che la banca non poteva finanziare all’estero, ma acquistò poi un appartamento a Buenos Aires per oltre 600 mila euro. .

Lanari, incalzato dall’Avv. Canafoglia , ha riferito che una società lussemburghese del quale un imprenditore jesino era l’amministratore si era offerta di comprare i crediti di Banca Marche verso alcune società del gruppo Lanari, offrendo il 50% del loro valore , ma Goffi allora direttore generale di Banca Marche rifiutò: tali crediti furono ceduti dalla Banca al 17% per effetto del Decreto Salva banche.

L’imprenditore ha ricordato di aver prestato alcune migliaia di euro ad un membro del cda di banca marche, che si trovava in difficoltà economiche,  e di non aver più avuto la restituzione della somma.

L’udienza proseguirà lunedì 9 marzo 2012 con altri test della Procura.

 

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