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Festival Adriatico Mediterraneo: special day di cultura e solidarietà a Senigallia

Una giornata a Senigallia, il 4 settembre, nell’ambito di un festival sul contatto tra popoli e culture

Optovolante - Ottica a Senigallia
Il festival Adriatico Mediterraneo a Senigallia

Un’intera giornata dell’Adriatico Mediterraneo Festival è – quella di giovedì 4 settembre – interamente a Senigallia, con un programma di appuntamenti culturali sulle prospettive di confronto tra le due sponde dell’Adriatico e di solidarietà nei confronti della città alluvionata lo scorso 3 maggio 2014.

Un festival che si sposta da Ancona, città simbolo grazie alla sua importanza e al suo porto, degli scambi tra i popoli che si affacciano sul mare Adriatico, a Senigallia, nei luoghi più suggestivi: dal Foro Annonario alla Rotonda a Mare, all’Auditorium San Rocco. Per il festival è un esordio nella città della spiaggia di velluto, per Senigallia un appuntamento da non perdere con il festival del mare.

E’ quanto è stato presentato in conferenza stampa dal sindaco Maurizio Mangialardi, dall’assessore alla cultura Stefano Schiavoni e dal direttore artistico del Festival AdMed Giovanni Seneca, lieti di annunciare un bel programma per la città dal pomeriggio a notte fonda.

Si parte alle 16.30 in uno dei luoghi simbolo della città, la Rotonda a Mare, con un incontro dedicato al mare e alla sua salvaguardia e valorizzazione: grazie alla collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente di Regione Marche si approfondiranno tutti quei progetti europei finalizzati alla tutela del mare e delle sue risorse.

Alle 18.00 l’Auditorium San Rocco sarà teatro della presentazione del libro “Balkan Circus” di Angelo Floramo. A metà tra reportage e mappa dell’anima, Balkan Circus è un viaggio nel respiro di un mondo colorato e strabiliante, i Balcani intesi in senso ampio, dalle sponde dell’Adriatico fino ai confini d’Europa: un mondo fatto di persone speciali, di straordinari compagni di avventura, di luoghi, sapori e ritmi unici e sempre in movimento. Angelo Floramo è nato a Udine nel 1966. ha pubblicato saggi critici, monografie e articoli scientifici in riviste specializzate nazionali e internazionali. Insegna materie letterarie all’Istituto tecnico Marchetti di Gemona (Ud), ed è direttore della Biblioteca Guarneriana di San Daniele (UD).

Alle 19.00, sempre all’Auditorium San Rocco, si parla di cucina italiana, ma per scoprire da dove arrivano i piatti tipici della nostra gastronomia. Grazie ad Alessandro Marzo Magno e al suo libro “Il genio del gusto: come il mangiare italiano ha conquistato il mondo”, scopriamo che la pasta ha origini arabe mentre la pizza veniva preparata già nell’antica Grecia e che per trovare l’origine di caffè e cornetto è bene cercare dalle parti dell’impero ottomano. Alessandro Marzo Magno è giornalista, è stato più volte nei Balcani durante il conflitto che ha dilaniato l’ex Jugoslavia. È stato per dieci anni il responsabile degli esteri del settimanale “Diario” e collabora con “Focus Storia” e il sito del “Sole 24 Ore”. Al termine dell’incontro si avrà un assaggio del meglio del territorio in fatto di food & wine.

A presentare entrambi gli incontri è Giuseppe D’Emilio, scrittore e docente presso l’Istituto “Panzini” di Senigallia.

Alle 21.30 al Foro Annonario si alza il sipario su “Trasponde”, lo spettacolo di Moni Ovadia & Orchestrina Adriatica che racconta i legami e i rapporti tra musiche e linguaggi dell’Adriatico e del Mediterraneo. Lo spettacolo è basato sull’intreccio di racconti e brani popolari dell’area adriatico-mediterranea e composizioni originali di Giovanni Seneca, in equilibrio tra colto e popolare, tra classicismo e modernità. I canti presentano elementi negli idiomi locali, un repertorio plurilingue in cui talora una stessa melodia accompagna testi in lingue diverse, talora una stessa canzone si compone di strofe in varie parlate. Il repertorio musicale balcanico si intreccia a tendenze della musica occidentale europea, con riferimenti e citazioni che provengono da diverse aree: dai Balcani al Sud Italia, dalla musica barocca alle danze mitteleuropee. Uno spettacolo fatto da strumenti che rivendicano la loro appartenenza a popoli e culture diverse e ricordano le sonorità sepolte nella memoria. Uno spettacolo che a Senigallia assume un significato in più: durante lo spettacolo  a ingresso libero saranno allestiti dei banchetti per una raccolta fondi  che saranno interamente devoluti a chi ha subito danni dall’alluvione che ha colpito la città lo scorso 3 maggio.

Giovanni Seneca, direttore del festival Adriatico MediterraneoLa musica di Adriatico Mediterraneo sarà protagonista a Senigallia fino a notte fonda con due concerti intensi e particolari.

Alle 23.00 all’Auditorium San Rocco è protagonista la chitarra di Marco Poeta, con un recital, “Chitarre del Sud”, dedicato alla musica del Mediterraneo e non solo, fino ad arrivare sulle coste del fado. Marco Poeta è infatti dotato di un estro interpretativo che lo rende unico nel suo genere. La particolarità della sua arte è nella chitarra a 12 corde pizzicata con l’antica tecnica portoghese per suonare la chitarra del fado usando soltanto l’indice e il pollice. Una tecnica ardua, originale, che solo pochi al mondo praticano al di fuori degli stretti confini lusitani.

Alle 23.30 prende vita invece Piazza della Libertà, davanti all’ingresso per la Rotonda a Mare, con il concerto degli A3 Apulia Project. Il gruppo pugliese prende il nome dalla più famosa autostrada del sud Italia per rappresentare un ideale viaggio intorno alle musiche del mare, ispirandosi ai ritmi della proprio terra ma con molti riferimenti alla musica popolare e ai grandi cantautori italiani. Le sonorità della chitarra battente, della fisarmonica e del tamburello, vanno così ad affiancarsi con altre più moderne, come quella del basso elettrico, del cajon e della batteria.

E’ un onore per noi poter ospitare questa importante rassegna e speriamo che sia solo la prima data di un rapporto più proficuo per il festival e per la città – afferma il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi – oltre che un’ulteriore occasione per dimostrare la vicinanza ai cittadini alluvionati. Le radici commerciali, l’identità fondata sulla solidarietà, sulla tolleranza e sul dialogo, la vocazione all’incontro e alla contaminazione con culture diverse, rendono Senigallia un approdo quasi naturale per questo Festival”.

Sulla stessa linea “d’onda” anche il direttore artistico di Adriatico Mediterraneo Festival, Giovanni Seneca, che ha affermato come l’essere per un’intera giornata a Senigallia sia “un segnale importante  perché pensiamo che Senigallia incarni bene quello che il festival vuol rappresentare: un luogo aperto, con una storia e un presente di scambi e fusioni tra culture differenti, una città capace di offrire sempre stimoli nuovi. Non a caso l’evento della sera al Foro Annonario con la presenza di Moni Ovadia è uno spettacolo che parla di culture che si intrecciano, in particolare quelle delle due sponde dell’adriatico e proprio in quest’occasione abbiamo voluto dare un segnale concreto di solidarietà alla popolazione. Per noi insomma il 4 settembre è un debutto: il primo passo, ci auguriamo, di una collaborazione stabile tra  Adriatico Mediterraneo e Senigallia”.

Tutte le info e il programma su www.adriaticomediterraneo.eu

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