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Marche: la sanità regionale risparmia sull’incontinenza dei malati

Tagliati i pannoloni ai bisognosi: con la scusa di risparmiare aumentano i disagi

Al Casolare - Ristorante, albergo, bar - Corinaldo
Anziani, ricovero, casa di riposo, cure, assistenza, autosufficienza

L’incontinenza della sanità regionale delle Marche è arrivata al punto di negare il diritto alla pulizia della persona fragile e incontinente nelle proprie facoltà attraverso una delibera impudente quanto drammatica.

Con la 1696/2012, all’inizio del 2013, viene sancito il taglio trasversale dei presidi che servono a permettere il normale ricambio giornaliero di traverse, assorbenti e quanto serve ai malati più deboli tra i cittadini, per consentire loro la socialità e salute: da 38,40 euro mensili, si è passati a 19,20 euro di tetto non superabile dai prescrittori. Non si può dimenticare che si sta lontani da chi è lordo dei propri escrementi e tale condizione aumenta l’insorgenza di infezioni torpide e sofferenze per tutti coloro che, inermi, non sono in grado di provvedere alla propria pulizia perché disabili o dementi.

La revisione di spesa imposta trasversalmente ha colpito, in quanto tale inesorabilmente, tutti i cittadini più indifesi, compresi gli ospiti delle case di riposo che sono dovuti ricorrere all’ospitalità pubblica o caritatevole privata, ove le famiglie non sono più in grado di provvedere loro. Noi sappiamo che questi umili sono anche coloro che, più indigenti, avrebbero avuto bisogno di una protezione ulteriore.

A quanto un intervento atto a mitigare una norma ingiusta e imposta ai più indifesi? In questo frangente nessun atto preciso di indirizzo comune nella distribuzione veniva dato in periferia in nome di un comportamento propalato come univoco che era tale solo nell’immaginario dell’incauto legislatore. Infatti tale non è né è mai stato perché sussistono a tutt’oggi comportamenti completamente divergenti da zona a zona territoriale, con distribuzione di presidi che va: da quella diretta a quella costosissima attraverso farmacie che sono state abilitate nel distribuire i presidi, con aggi onerosi per il pubblico e, pronte integrate con vendita diretta, quel diritto alla salute che la Regione ha negato ai più indifesi.

Anche i medici di famiglia sono a disagio nel territorio: hanno visto recapitarsi il diktat dall’agosto 2012 delle prescrizioni mensili e, loro malgrado, si sono dovuti piegare a prescrivere presidi che hanno dovuto imparare a conoscere perché la Regione ha voluto disfarsi della distribuzione diretta in spregio ad ogni considerazione economica.
Le case di riposo hanno dovuto chiedere un esborso alle famiglie per mantenere netti i loro ospiti, cercando di spuntare dalle aziende del settore un prezzo che fosse equo e sostenibile. Dove sta il vantaggio dei cittadini che debbono recarsi ogni mese dal medico per farsi prescrivere i presidi per il loro familiare malato? I dirigenti aziendali hanno detto che così tutto è tracciabile, rispolverando un termine che si usa per la filiera agro-alimentare. Viene da osservare come tracciabile ci sia solo il colpevole scempio di alcune menti che vorrebbero immaginare il dolo dove c’è solo volontà di prendersi cura dei cittadini indifesi.

L’assessore alla sanità Mezzolani, in un recente atto di indirizzo, contraddicendo (sic!) quanto indicato dal suo direttore generale dott. Ciccarelli, ha aperto uno spiraglio nell’individuare una continuità nelle prescrizioni col vecchio tetto di spesa, non ha spiegato né modo, né criterio con cui si potrebbe eludere la normativa che ha portato a tal tetto, da 38,40 a 19,20 euro mensili in una notte, lasciando nel limbo dell’indefinito ogni decisione possibile. Forse c’è aria pesante nelle stanze dove si decide il destino dei nostri vecchi e malati…il fronte degli intransigenti si sta incrinando? Noi tutti ci auguriamo che le crepe di questo fronte siano profonde e travolgenti. Tutti i cittadini devono sapere la verità e gli operatori spiegheranno agli elettori di cosa sono capaci i nostri solerti amministratori delle cose pubbliche a quale prezzo incassano il loro risultato.

da
Federazione medici di famiglia
Associazione familiari in casa di riposo
Cittadini

Commenti
Ci sono 2 commenti
isabel 2013-06-13 17:41:17
Italia è in tutto DIETRO!! Un stato asociale al massimo. Importante che i personaggi presuntuosi e incompetenti, i fannulloni e tutto il parentopolo hanno abbondante - chi si frega al popolo?????
Gli stipendi degli politici sono i più alti del mondo, i soldi veranno sprechati per cose di cui serve nessuno etc. Si può scrivere un libro tra Italia e la sua incapacità. REPUBBLICA DELLE BANANE!!!!
Tarcisio Torreggiani 2013-06-15 09:56:23
La Sanità regionale risparmia su tutto tranne che sui costi della politica e dei Sigg. Dirigenti.
A quando il taglio degli stipendi del Presidente del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta che percepiscono oltre €. 18.000,00 al mese?
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