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Da venerdì 15 uno sguardo sul Navalmeccanico con “Senigallia in Vela”

L'annuale manifestazione, prevede, tra le iniziative, una mostra fotografica che ripercorre la storia del cantiere

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Gli organizzatori di Senigallia in Vela 2012

Prenderà il via venerdì 15 giugno, per concludersi il 24 (con una coda ulteriore in programma il 1° luglio) l’edizione 2012 di “Senigallia in Vela“.


La manifestazione (presso la banchina di ponente-darsena turistica), prevede, oltre al lato prettamente sportivo che vedrà confluire in città per le regate atleti di Marche e Romagna, anche uno più strettamente culturale, legato alla storia e alla memoria marinara della città.

In tal senso, tra gli appuntamenti clou in programma, c’è anche una mostra fotografica (inaugurazione venerdì 15 giugno alle 21.30 presso il Club Nautico) che ripercorre la gloriosa storia del cantiere navalmeccanico, ormai abbandonato da anni e in procinto di venire, dopo una lunga attesa, definitivamente sgomberato.

Fabia Favilli – coordinatrice di un’edizione 2012 che ha visto la collaborazione di tutte le associazioni che a vario titolo sono legate al mare e al porto – ricorda infatti “come il navalmeccanico per la città sia anche stato a lungo un simbolo d’eccellenza”.

Tra gli altri appuntamenti, tutti gratuiti, di un programma corposo: un concorso fotografico aperto a tutti, prove di vela d’altura, windsurf, catamarani, derive, kitesurf, sup, surf; ma pure l’osservazione del cielo sopra il mare, una commedia dialettale, la presentazione del volume “Vedetta atlantica”, le proiezioni dei film “Straulino signore del mare”, “Il mare di Darwin” e “Soul surfer”, un concerto jazz di Emilio Marinelli e Massimo Morganti, una conferenza dal titolo “Nel mare della scienza”.

Per quanto riguarda le gare, il clou sarà sabato 23 giugno col “Galà del mare”, accompagnato dalla diretta su RadioArancia, da un’attività dimostrativa per la sicurezza in mare e da una cena.
Previste pure regate delle classi laser ed optimist.

“Con queste iniziative – spiega Carlo Palestrini, Presidente del Club Nautico – speriamo di riportare i giovani al porto e al mare, nell’attesa di avere in futuro anche un vero e proprio stadio velico. Mare e porto sono infatti per la città da sempre fonti di sostegno economico ma rappresentano pure la memoria di Senigallia. Una memoria che può mantenersi viva soltanto attraverso l’interesse delle nuove generazioni».

Ulteriori informazioni sulla pagina facebook //www.facebook.com/senigalliainvela


Foto di Veronica Crognaletti

Commenti
Solo un commento
Giovanni Gregoretti
Giovanni Gregoretti 2012-06-12 00:10:48
Gentili signori, mi fa piacere che qualcuno, fra le righe, ricordi che il CANTIERE NAVALMECCANICO sia stato in tempi passati un luogo di eccellenza e se poi le cose sono andate male non è certo colpa di chi vi ha lavorato per molti anni portando a casa una paga necessaria alla sopravvivenza della propria famiglia. Ad esempio mio padre che lavorava come falegname nella sala del tracciato,che per chi non lo sapesse e si riempie la bocca di paroloni senza sapere di cosa parla, è quella parte di edificio posta alla quota più alta dove si accede tramite quella scala in ferro che si intravede dalla strada; in questi anni ho sempre seguito le vicende del cantiere divulgate dalla stampa. In particolare mi hanno colpito le assurde soluzioni "tecniche" proposte da qualche sapientone per "sbarazzarsi" di quei cosiddetti relitti. Finalmente è arrivato qualcuno di buon senso che suggerisce.... il varo! E ci voleva molto? Quelli che hanno la mia età (60) forse ricordano quante navi anche più grandi dei "relitti" in questione sono state varate in quel cantiere; io ricordo che gli operai, in occasione della festa del varo, portavano sempre un vassoio di pasticcini alle suore dell'orfanatrofio che esisteva nell'angolo formato da via Mamiani e il lungomare Mameli; spero che quei poveri bambini nè abbiano mangiato almeno un pò. Tornando al varo, so bene che il fondale di oggi non è quello di tanto tempo fa quando la draga ripuliva il porto e che le normative oggi pongono dei limiti, a volte assurdi, a chi deve operare. Spero che si possa ripulire il porto in maniera da poter vedere di nuovo un bel varo! Fate sapere la data: non me lo voglio perdere. Giovanni Gregoretti figlio di Rodolfo
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