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Villa Pieralisi: Manca solo l’inaugurazione, ma c’e’ ancora una sorpresa

"Una sorpresa o una vergogna?"

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clicca per ingrandireIl lavori del grande complesso residenziale sul lungomare di levante noto come "Villa Pieralisi" sono ormai al termine e non resta che l’inaugurazione ufficiale. Al suo centro si nota un volume accuratamente impacchettato, il cui contenuto è forse sconosciuto ai turisti e ai cittadini distratti, ma ben noto a chi per anni ha seguito (con preoccupazione e contrarietà) le fasi di questo megaprogetto. Lo scopo di questo imballaggio tipo confezione regalo non è però quello di riservare una sorpresa, quanto piuttosto quello di nascondere una vergogna.
L’oggetto misterioso (o meglio quel che resta di esso), si chiamava Villa Pieralisi (da cui il nome del complesso residenziale ), ed è realmente una vergogna il fatto che la proprietà, dopo aver strappato una concessione edilizia contro il volere di un’ampia parte dell’opinione pubblica e con la compiacenza di una Giunta Provinciale che a suo tempo ridusse l’area già sottoposta a vincolo dalla Regione, non senta il dovere di mantenere l’impegno preso del recupero e del restauro di questo manufatto storico e del poco spazio verde che ormai lo circonda.
Era lecito attendersi che, come atto di gratitudine e dovuto indennizzo ai cittadini per aver sottratto una così grande area verde realizzandovi un considerevole profitto, la proprietà si sentisse in dovere almeno di salvaguardare e restituire una delle poche testimonianze rimaste dell’architettura balneare del primo ‘900, non solo in quanto memoria storica, ma anche e soprattutto come elemento di decoro e valorizzazione del lungomare, pensando ad una destinazione che qualificasse la stessa offerta turistica.
Ma non sembrano queste le intenzioni della proprietà, che dopo aver ben bene strapazzata la ex villa nel corso dei lavori di costruzione del nuovo immobile ed aver chiesto inutilmente all’Amministrazione Comunale l’autorizzazione alla sua demolizione, sembra intenzionata di lasciarla al degrado liberandosi così di un onere fastidioso.
Ma se questi fossero realmente gli intenti della proprietà, non sarebbe dovere della Pubblica Amministrazione intervenire con decisione a difendere il rispetto degli obblighi assunti e a tutelare gli interessi legittimi della collettività?

Gruppo Società e Ambiente
Il Direttivo

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 11 luglio, 2005 
alle ore 10:07
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