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Il mio grazie a tutto il personale dell’Ospedale di Senigallia

La testimonianza di Irene Morbidelli: "Non è stato un film e non è stato un miracolo, è stata la professionalità"

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Il Pronto Soccorso dell'ospedale di Senigallia

Miracolo? No, Principe di Piemonte.
Domenica mattina 7 dicembre, distrattamente cado scendendo da una piccola scaletta e batto il fianco sul bracciolo di una sedia.

Dolore intenso, ma avendo già ricordo di come ci si fratturano le costole, sottovaluto il problema, mi faccio accompagnare a letto e prendo un antidolorifico.

Arriva il pomeriggio ed iniziano dei crampi strani, decidiamo di chiamare l’ambulanza, ma ancora lo spirito è forte e l’umore regge!!

Mi portano al Pronto Soccorso, dell’Ospedale di Senigallia ed inizio la fila.

Il mio primo eroe della serata, passando a prendere la pressione, mi guarda in viso e va a chiamare subito il dottore, che in 30 secondi mi manda a fare un’ecografia.

Chiaramente, io per complicare il lavoro dei medici, arrivo a cavallo delle 20 dove iniziano le reperibilità, quindi andiamo a fare l’esame in un reparto vuoto.

La dottoressa non fa in tempo ad appoggiare la sonda sul mio addome che si assenta per fare una telefonata….. e da lì…

Nel giro di pochi secondi il reparto che prima era vuoto si riempie di medici, infermieri, e personale che ad uno uno quando arrivano, seppur di fretta e concitati, si fermano su di me, mi fanno un caloroso sorriso, si presentano e ricordo tutti i loro occhi pieni di rassicurazione, io sono l’anestesista, io sono la chirurga, io sono il tecnico, io sono il chirurgo, io l’infermiere…

Esito, versamento addominale per rottura milza.

Organizzano una tac d’urgenza, ma già sanno che i tempi sono stretti e devo correre in sala operatoria, sento che si dividono i compiti, le cose da fare, attivare la sala operatoria, il centro trasfusionale, la mia documentazione, i buchi e tante altre cose che non ricordo, ma li sento collaborare come in una perfetta armonia, io sono del pronto soccorso ma rimango, io ho finito ma rimango, quello lo faccio io, quello lo vado a prendere io…

La Tac conferma, anzi aggiunge 2 costole rotte.

Mi spiegano che mi devono operare con urgenza, mentre corriamo alla Grey’s Anatomy, con il mio letto direttamente in sala operatoria, quello che sta succedendo, sembra un film; mi diranno che sono stata un miracolo.

No, questo non è stato un film e non è stato un miracolo, è stata la professionalità, che abbiamo nel nostro ospedale e che spesso sottovalutiamo.

Ringrazio con tutto il cuore il primario e tutto il personale del Pronto Soccorso, la primaria e tutto il personale di Rianimazione che mi hanno dolcemente addormentato e tenuta con loro, il primario e tutto il reparto di chirurgia che mi ha rimesso in piedi, i dottori, la caposala, tutti gli infermieri, oss, stagisti, personale vario, ho trovato solo attenzione e gentilezza, siete speciali.

Non riuscendo a ricordare tutti i nomi ne cito 2, i miei eroi del bisturi, dottoressa Sara Liverotti e Francesco Piazzai, vi devo una cena che vi ho fatto saltare!

Sono viva grazie a voi, non ci sono altre parole da dire.
Sosteniamo il nostro ospedale, i nostri medici e tutto il personale perché lavora veramente mettendoci il cuore.

Buone feste
Irene Morbidelli

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