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Energie per Senigallia: “il declassamento dell’ospedale realtà incontrovertibile”

Massimo Bello: "la gente ormai non sa più a chi rivolgersi"

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Massimo Bello

“La logica dello ‘spending review’, della ‘razionalizzazione’ a tutti i costi, il ‘barbaro’ principio utilitaristico ed economico che attraversa la nostra società, a questo punto tanto malata quanto cinica, nella quale la vita e la salute sono misurate solo con indicatori o parametri di una formula matematica’, ha oramai sortito effetti dirompenti anche sulle fondamenta dei servizi sanitari alla persona e alla comunità intera”.


E’ quanto scrive Massimo Bello, Presidente dell’Associazione culturale e politica “Energie per Senigallia” a proposito dell’ennesima notizia negativa concernente il nostro Ospedale.

“Curarsi e fruire delle strutture territoriali di riferimento non sono più diritti fondamentali, inviolabili e dovuti dalla Stato, ma diventati semplicemente ‘opzioni’ per il cittadino, sempre che il cittadino abbia le opportunità di poter scegliere e decidere altre strutture per curare la propria salute. La tutela e il diritto della salute pubblica, conquistati negli ultimi cento anni di storia, si stanno svuotando di significato e di concretezza, e il cittadino ha paura perché spesso non sa a chi rivolgersi e come fare.

“Servizi e strutture sanitarie, come nel caso dell’Ospedale di Senigallia, hanno perso la loro peculiarità, utilità e ruolo dominante nel nostro territorio. Non sono più dei punti di riferimento, ma un ‘miraggio’. Di tutto questo non ce ne siamo accorti adesso, alla luce di una serie di notizie apparse sulla stampa negli ultimi mesi, ma già da tempo, almeno negli ultimi vent’anni, questo lento ed inesauribile decadimento e depotenziamento delle nostro Ospedale ha cominciato a dare i segnali di quanto sarebbe capitato”.

“L’Ospedale di Senigallia, vera e propria ‘perla’ del nostro comprensorio, è diventato l’ombra di se stesso. I governi regionali e gli assessorati – tutti ‘targati’ PD e non è un caso e con la complicità delle Amministrazioni PD di Senigallia – hanno provocato lo spegnimento del nostro Ospedale in virtù di una riorganizzazione sanitaria regionale, che ha fortemente e indecentemente penalizzato Senigallia”.

“Ricordo benissimo, quando ero consigliere comunale di Senigallia (dal 1994 al 2004), ma anche quando ero sindaco di Ostra Vetere (dal 2004 al 2013), le tante battaglie in difesa del nostro Ospedale perché già da allora lo ‘smantellamento’ iniziò a manifestarsi. Allora, ci dicevano – ed eravamo davvero in pochi a combattere e a prendere posizioni forti, spesso solitarie contro tutti e tutto – che facevamo ‘terrorismo psicologico ed allarmismo inutile’ tra la popolazione, ma avevamo ragione. Purtroppo, avevamo ragione. abbiamo ragione. Basterebbe rileggersi le cronache giornalistiche di quei tempi per comprendere l’impegno nel difendere le nostre strutture ed i nostri servizi, ma soprattutto di come i vertici politici (PDS-PD) della Regione Marche avessero deciso il ‘declassamento’ del nostro territorio vallivo, togliendoci dignità, servizi e strutture ovvero declassandole a poco più di poliambulatori”.

“Il declassamento e il depotenziamento del nostro Ospedale sono diventati una realtà incontrovertibile, e al di là dei ‘responsabili’ diretti di questa ‘vergogna’, che peserà sul futuro del nostro territorio, sui singoli cittadini, sulle famiglie e sugli operatori sanitari tutti, quello che si sta prospettando è un futuro incerto. Un territorio vallivo di oltre centomila ‘pazienti, utenti e fruitori’ (per non parlare, poi, dell’aumento di tale numero durante la stagione estiva) costretti a vedere un loro sacrosanto diritto, quello alla salute, violato e calpestato a causa di una precisa volontà politica (del PD), che ha frantumato il territorio della Regione Marche in zone di serie A ed in zone di serie B”.

“L’Ospedale di Senigallia, una volta fiore all’occhiello della sanità regionale e nazionale, si sta trasformando in qualcosa di irriconoscibile. Il panorama è davvero desolante, surreale. Una città come Senigallia, un comprensorio come quello della Valle del Misa e del Nevila, ridotti a poco più di una ‘periferia della sanità pubblica’, in cui al posto di un Ospedale, ci hanno riempiti di poliambulatori e di disservizi. Non posso che condividere lo stato d’animo di tanti operatori che combattono ogni giorno in una giungla di incertezze e di poche speranze.L’avevamo annunciato tanto tempo fa che l’Ospedale di Senigallia sarebbe stato declassato a favore in particolare di Ancona, di Pesaro e di altre zone oramai considerate di serie A nella sanità regionale. Tutto questo con la complicità delle Giunte comunali del PDS-PD, che per un piatto di lenticchie hanno svenduto e regalato i nostri servizi e le nostre strutture”.

Massimo Bello – Presidente
Associazione “Energie per Senigallia”

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