“Giovani protagonisti, ma non a Senigallia”
Margiotta (Giovani Democratici): "Occorre invertire la rotta e occorre farlo partendo dall’ascolto dei giovani"

Abbiamo appreso dalla stampa che il prossimo 10 dicembre la ventunesima edizione della Giornata delle Marche si svolgerà a Senigallia e sarà dedicata ai giovani “Generazione Marche: i giovani protagonisti”. Pur comprendendo le legittime intenzioni del presidente della regione Acquaroli a dare il suo sostegno per le elezioni amministrative, evidentemente non ha chiesto come sia la situazione giovanile nella nostra città. È chiaro, infatti, che non ne ha parlato con il Sindaco Olivetti, con il vicesindaco e assessore allo sport Pizzi o con l’assessore alle politiche giovanili Canestrari.
Alcune brevi situazioni sulle quali mettere al corrente il presidente Acquaroli.
I giovani a Senigallia, purtroppo, non sono in alcun modo protagonisti della vita cittadina. Non per una loro mancanza, ma perché in questi anni non è stato dato loro nessuno spazio in cui poter dire la propria opinione, uno spazio per essere ascoltati. Il primo che mi viene in mente è lo spazio istituzionale, la Consulta dei Giovani, che non sarà la soluzione a tutti i problemi, ma che avrebbe potuto essere almeno un segnale di apertura da parte dell’Amministrazione. Invece, nonostante diversi tentativi con un passaggio anche in Commissione e in Consiglio comunale, la Consulta non è partita e non si è provato a farla partire. Ecco, Signor Presidente, questo non è un modo per rendere i giovani protagonisti.
Possiamo poi parlare delle scuole. Parliamo di scuole perché la regione, insieme a provincia e Comune, è tra i soggetti coinvolti nella vicenda che riguarda l’edificio in via Campo Boario, ormai ex Centro per l’Impiego, in cui sorgerà la sede distaccata del Liceo Medi. Dall’estate 2024, ma in realtà già da prima seppur con minori criticità, molti studenti e studentesse degli istituti di Senigallia hanno iniziato un peregrinare tra le varie scuole della città: giovani del Liceo Medi, costretti a frequentare le lezioni in aule adibite all’interno di una scuola primaria, aule presso altri istituti scolastici superiori, aule allestite all’interno di container. Ecco, Signor Presidente, questo è un altro modo per non rendere i giovani protagonisti.
Parliamo di sport. In che modo a Senigallia si stanno sostenendo i giovani che praticano sport? Di due piscine ne è rimasta funzionante soltanto una, che non può soddisfare in particolare quei giovani che il nuoto lo praticano a livello agonistico. L’assessore allo Sport Pizzi è ben informato sul tema, dato che in un sit-in di alcuni mesi fa, diversi giovani avevano sollevato le gravi criticità alle quali erano costretti a porre rimedio, a volte andando ad allenarsi fuori comune. La principale società di pallavolo cittadina è stata poi presa di mira escludendola completamente da un confronto propositivo per trovare delle soluzioni che devono necessariamente essere adottate per l’impiantistica sportiva e non solo. Ecco, Signor Presidente, un terzo modo per non rendere i giovani protagonisti.
Se vuole, Signor Presidente, potrei continuare ad elencare altri episodi che le farebbero capire ancor di più che a Senigallia, oggi, i giovani non sono protagonisti. Occorre invertire la rotta e occorre farlo cambiando metodo e partendo dall’ascolto dei giovani. Dobbiamo fare in modo che i giovani possano sentirsi protagonisti già qui in città, che si sentano accolti, valorizzati, sostenuti. L’obiettivo? Deve essere quello di superare le cosiddette politiche giovanili, perché tutto è politica giovanile: le scelte urbanistiche di una città, gli investimenti di ogni tipo, le politiche abitative, le politiche sul lavoro e sulla sanità. Soltanto così, con un coinvolgimento a 360°, potremo parlare realmente di giovani protagonisti.


























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