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Udienza preliminare relativa al processo sulla Compendium Value ltd, ammesse parti civili

Coinvolti risparmiatori senigalliesi

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Si è tenuta davanti al tribunale penale di Roma l’udienza preliminare relativa al processo sulla Compendium Value ltd, società con sede a Londra che ha però sedi operative a Senigallia e Fano.

Nella vicenda sono rimasti coinvolti quali parti offese numerosi risparmiatori senigalliesi, patrocinati dagli avvocati Corrado Canafoglia e Mauro Diamantini.
 
La vicenda risale ad un’indagine della Guardia di Finanza che contesta ai responsabili della Compendium di aver esercitato abusivamente sul territorio italiano l’attività di intermediazione finanziaria proponendo l’acquisto di azioni in assenza della prescritta autorizzazione della Consob per un importo complessivo superiore ai 10 milioni.
 
Veniva prospettato ai risparmiatori l’acquisto di azioni della società che operava nel settore del trading delle materie prime.
 
Secondo la Procura della Repubblica l’organizzazione ha in realtà attuato  un sistema di frode riconducibile al noto “schema Ponzi”, raccogliendo capitali in parte utilizzati per assicurare la remunerazione di altri investitori che successivamente accettavano di acquistare le azioni della società  per poi trasferire il denaro frutto dell’attività illecita in una società controllata che acquisiva immobili a Fiumicino, Roma, ed Agrigento, sequestrati dall’autorità giudiziaria penale.
 
Risultavano coinvolti quali imputati oltre a figure romane anche ex titolari di banca che hanno operato in quel di Senigallia e Fano , nonché un componente dell’ex Cda di Banca Marche.
 
Il giudice dell’udienza preliminare ha accolto la costituzione di parte civile dei risparmiatori.
 
Una volta ammessi le  parti civili l’avv. Corrado Canafoglia per alcuni risparmiatori ha  avanzato la richiesta di riconoscere quale responsabile Civile la Consob, sostenendo che la stessa abbia avuto in questa vicenda un ruolo ben preciso.
In particolare, pur consapevole che i responsabili della Compendium abbiano operato per oltre otto anni senza alcuna autorizzazione da parte della stessa Consob, quest’ultima  non ha mai promosso azioni tempestive volte a bloccare l’attività di detta società o dei suoi responsabili, oggi imputati.
 
Ha sostenuto l’avv. Canafoglia che incombeva su Consob l’obbligo di vigilare correttamente sull’operato di Compendium, impedendole di operare, nonostante ne avesse riscontrato l’illeceita’ della sua  condotta.
 
L’udienza è stata rinviata al 4 febbraio 2026, in occasione della quale il giudice d’udienza preliminare dovrà decidere se accogliere o meno l’istanza del legale delle parti civili di far entrare Consob come responsabile civile.
 
Laddove accolta dall’istanza si profilerebbe una causa pilota ove Consob viene chiamata a rispondere per la mancata vigilanza anche in sede penale, seppur come responsabile civile e quindi si aprirebbe una via importante per risparmiatori che hanno visto allo stato bruciare centinaia di migliaia di euro dei loro risparmi.
 
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