“Chi vuole male a Senigallia?”
Lettera aperta ai 10.000 firmatari contro il progetto del nuovo ponte Garibaldi, in occasione delle prossime votazioni regionali

È la campagna elettorale delle scherzose inaugurazioni o, per capirci, delle inaugurazioni di opere fantasma.
Per esempio il taglio del nastro di in una stanza nel costruendo (da troppi anni) nuovo INRCA di Camerano facendo svolazzare dei teli bianchi e dietro una quinta teatrale; oppure simile inaugurazione al costruendo Ospedale di Campiglione di Fermo, prendendo in prestito, per un giorno, venti letti dall’ospedale di Amandola.
Interventi comici degni dei Vanzina. Come l’ultima farsa, proprio al confine tra Senigallia e Marotta/Mondolfo, il ponte della pista ciclabile sul Cesano, privo delle vie di accesso e quindi un ponte sul nulla, chissà perché la Regione Marche ce l’ha proprio con i ponti di Senigallia, chissà perché continua qui alle sperimentazioni del nulla.
Sarebbe stato semplice inaugurare anche il nuovo ponte Garibaldi: visti i tempi, sarebbe stato sufficiente un solo mattone, corteo, taglio del nastro sul nulla come sul Cesano, discorso di Acquaroli sui miracolosi interventi fatti sul Misa.
Non è stato però possibile, perché tutto è ancora lì fermo, dopo la sciagurata demolizione del vecchio/povero/incolpevole Garibaldi, fermo dal 2023, ma in questa campagna elettorale nessun accenno alla sorte del Garibaldi, vero problema per la città e per tutti i cittadini Senigalliesi.
Non contento dei problemi già causati a Senigallia, il Presidente Acquaroli – tramite il Vice Commissario Babini – ora progetta la demolizione e rifacimento del ponte “Portone” che era stato realizzato nel 2007.
Progetto, ovvio, che ha l’usuale complice silenzio della Giunta senigalliese, come se fosse la Giunta di un’altra città. La motivazione della demolizione è che il ponte “Portone” non è in grado di “far defluire le portate fluviali in sicurezza”. E intanto il 2 Giugno,vero problema per il deflusso delle portate e della devastante esondazione nel cuore di Senigallia nel settembre 2022, rimane lì imperterrito, pronto a regalarci altra esondazione in caso di una nuova piena.
Sembra “salvate il soldato Ryan”, peccato che non è un film e al posto di Ryan c’è un ponte che deve essere salvato a ogni costo, forse per salvare i responsabili di quella colpevole costosissima costruzione.
Evitando come la peste, ancora una volta, di citare il Due Giugno, il 20 luglio scorso, con il decreto 171, l’ingegner Babini ha approvato l’indizione di 18 gare per 18 interventi indicando un livello di progettazione che è, in pratica, un titolo, poco più della descrizione dell’opera da realizzare e la sua localizzazione: insomma, siamo in piena campagna elettorale e tutto fa brodo. Tra queste gare si trovano, dopo tre anni dall’alluvione, quelle per la realizzazione delle casse d’espansione del Misa. In particolare si prevede la realizzazione della cassa d’espansione della Marazzana, di Borgo Ribeca, del Megà, della zona Zipa e in più la realizzazione della cassa di espansione denominata Bettolelle bis (tra ansa Misa e cassa Bettolelle).
La realizzazione di queste opere è stata delegata dal Vice Commissario straordinario ing. Babini alla SOGESID, società di progettazione “in house” del Ministero dell’ambiente e della transizione ecologica. Le opere sopracitate sono state approvate nella Conferenza dei Servizi del 5 settembre 2025.
Al proposito vale la pena di riportare la dichiarazione del Sindaco Olivetti in riferimento all’aggiornamento del PAI del 22 agosto:“non ho ancora avuto modo di visionare la documentazione … so che l’autorità di Bacino ha tenuto conto di alcuni aspetti, tra cui l’assenza del ponte Garibaldi che costituiva un ostacolo al regolare deflusso della piena con le pile in alveo … la vera modifica si avrà non appena verranno approvate le quattro vasche di laminazione che renderanno più sicura la nostra città”.
Insomma, il Sindaco insiste ancora sul Garibaldi, intendendo dire che ha fatto bene a farlo demolire, si è però scordato di chiedere la demolizione del 2 Giugno, che è il vero pericolo per il centro di Senigallia. Mi permetto poi di ricordare al sindaco Olivetti che l’estensione della perimetrazione PAI, ricomprendendo in R4 le aree a nord della città, è dovuta al comportamento nella piena del 2 Giugno e che quindi avrebbe dovuto essere demolito per primo. Inoltre la riduzione della perimetrazione della zona R4 potrà avvenire solamente con la realizzazione delle vasche e non con la loro approvazione. Sempre il sindaco “ ritengo che nel giro di un anno potranno essere pronte”.
La domanda dunque è d’obbligo: ma se si programmano e si finanziano le casse d’espansione che dovrebbero essere ultimate entro un anno così da avere portate di picco in grado di defluire in sicurezza, perché ora stravolgere Senigallia con interventi quali il nuovo orrido ponte Garibaldi, cui, non paghi, Regione e Comune vogliono ora aggiungere anche il “nuovo Portone”? Quando le vasche saranno completate le portate che arriveranno nel centro saranno di circa 300mc./s. e quindi potranno defluire senza che il centro venga esondato.
I dati sulle portate, determinati sulla base degli studi eseguiti da CIMA e dall’Università Politecnica Delle Marche, sono stati ufficialmente presentati dal Commissario straordinario nel giugno 2025.
Sarebbe ora che qualcuno rispondesse.
Come è noto nei giorni 28 e 29 settembre si terranno le elezioni regionali per il rinnovo del Presidente e della intera Giunta. Elezioni che saranno importanti anche per la sorte dei due ponti, e dunque per Senigallia.
Nel caso di una riconferma del Presidente Francesco Acquaroli le sorti del Garibaldi sono appese alla sentenza del TAR ai primi di novembre.
Nel caso fosse invece eletto il suo concorrente Matteo Ricci la storia sarebbe diversa, essendosi Ricci schierato contro “il ponte a brugola” : “il ponte Garibaldi verrebbe riprogettato con le vere portate in arrivo, una volta completate le vasche a monte, come pure sarebbe evitata la demolizione del “Portone”. Con le vasche in funzione si potrebbero invasare circa 8.000.000 di mc. di piena e di conseguenza non sarebbe più necessario sollevare così tanto il ponte Garibaldi pur rispettando il franco idraulico e la sicurezza idraulica, e si avrebbe la conseguente drastica diminuzione dell’altezza delle rampe di accesso in modo da conservare la percezione del centro storico.
Come pure non sarebbe necessario demolire e rifare il ponte “Portone”, in quanto avendo attualmente un’area di sottoponte pari a mq. 180, la portata di piena che vi può transitare è di circa 380-400 mc./s. di molto superiore ai 300 mc./s. stimati una volta completate le vasche a monte.
È grazie alla tenace e generosa azione di varie associazioni ambientaliste se, al momento, l’incomprensibile devastante progetto del nuovo Garibaldi è ancora fermo, in attesa dell’udienza di merito del Tar Marche prevista per inizio novembre. È grazie, soprattutto, agli oltre 10.000 cittadini che hanno firmato contro quell’incomprensibile deturpante sfregio. Mai prima d’ora in tanti cittadini si erano schierati, diecimila in una città che ha 44 mila abitanti: grazie.
Pertanto, mi sembra doveroso ricordare chi in questi mesi si è espresso a favore delponte “brugola” e chi invece si è espresso, in modo chiaro, contro.
A favore del“Brugola” si è espressa, nel solito comodo silenzio/assenso, la Giunta comunale tutta, il sindaco Olivetti e i suoi assessori, trincerandosi dietro, il solito comodo, con “lo vuole la Regione”, come se loro fossero solo esecutori sudditi passivi. A loro ricordo invece le parole del Presidente Acquaroli, nel Consiglio Grande del 5 febbraio scorso, rivolgendosi al Sindaco Olivetti:“Ora, noi non vogliamo assolutamente dire che questa soluzione va fatta, caro Sindaco, se la Città di Senigallia, se l’Amministrazione comunale di Senigallia, che è l’unica deputata esprimere un parere, dice noi il ponte non lo vogliamo, io devo prenderne atto”.
Parole cui è seguito il silenzio della Giunta Olivetti. Un netto no al “brugola “è invece arrivato dal consigliere di maggioranza con FI Luigi Rebecchini.
Contrari e favorevoli al “brugola” ci sono ora anche tra i candidati alle prossime elezioni regionali delle Marche. Come l’avv. Canafoglia, oggi candidato per FdI, che il 5 febbraio si era così espresso nel Consiglio Grande: “quindi Signori, io vi invito ad andare avanti con il ponte, accogliendo chiaramente alcune istanze che sono venute qua, sono importanti…”.A favore del “brugola” anche il consigliere regionale uscente Luca Santarelli, candidato, dopo essere transitato in varie formazioni, questa volta per la Lega. A favore, con il solito silenzio assenso, anche l’assessore comunale Elena Campagnolo, anch’ella candidata per la Lega.
Contrari alla realizzazione del nuovo Garibaldi a “brugola”, ma favorevoli a un altro rispettoso e nuovo progetto, si sono subito espressi Chantal Bomprezzi e Maurizio Mangialardi ora candidati alle regionali per PD. Egualmente contrari Sergio Taccheri candidato nelle liste regionali del DSP, Enrico Pergolesi consigliere comunale candidato alle regionali con AVS, Lorenzo Beccaceci consigliere comunale candidato alle regionali nella lista Matteo Ricci Presidente, Maurizio Belligoni candidato nelle liste del PCI, Diego D’Adderio candidato alle regionali con Progetto civico avanti con Ricci. Contrario anche ’avv. Roberto Paradisi candidato alle regionali nella lista di FI. che ha espresso pubblicamente la contrarietà al progetto del ponte “brugola”.
Il mio è un appello ai 10.000 cittadini che hanno firmato l’amore per Senigallia: al di là cosa/chi voterete i prossimi 28 e 29 settembre, vi prego di ricordare nell’urna queste scelte e posizioni. Perché Senigallia ha il diritto di essere salvata dalle alluvioni, ma anche dallo scempio, e dagli incapaci e tutto ciò ormai non è più rinviabile. Sta ognuno di noi.
Senigallia 12 settembre 2025 ing. Mauro Rognoli


























Allarghiamo il più possibile la foce. Vedrete che il rischio esondazione sarà molto contenuto. Tutto troppo facile per i ns. politici di qualunque colore.
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