Altro presidio per la Pace a Senigallia
Siamo a 79

SABATO 26 LUGLIO h. 18.30 – 19.30 SENIGALLIA PIAZZA SAFFI
79° PRESIDIO PER LA PACE SUBITO
NON ESISTONO PIÙ PAROLE ADEGUATE ALLA TRAGEDIA DI GAZA
Macerie, polvere e tende. E morte. Non più cibo né medicinali né acqua; reti idrica e fognaria distrutte. Non più carburante per l’energia dei pochi centri sanitari superstiti, dove si opera da tempo senza anestesia. E la fame. Le malattie e la fame come armi di guerra, con danni irreparabili a tutti e in particolare all’infanzia.
Poi i cecchini; e le stragi giornaliere ai danni degli affamati in attesa del pane; i bombardamenti alle tendopoli e a qualsiasi luogo dove si porti aiuto ai civili: alla Chiesa ortodossa, ottobre 2023, e quella cattolica pochi giorni fa; a ospedali, scuole, luoghi di aggregazione, ai punti dove si poteva accedere a internet per tentare di parlare col mondo, fuori da quella che era la più grande prigione a cielo aperto, oggi diventata un campo di concentramento per circa due milioni di persone.
Ormai la somma ufficiale delle persone uccise si aggira attorno a centomila, ma nessuno sa quanti siano rimasti sotto ai palazzi sventrati, forse anche quattro volte tanto.
L’ex ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, il 9.10.2023 espresse subito le sue intenzioni verso i civili palestinesi: «Niente elettricità, niente cibo, niente benzina, niente acqua. Tutto chiuso. Combattiamo contro degli animali umani e agiamo di conseguenza». In seguito Benjamin Netanyahu puntualizzò così: «Non li chiamo animali umani perché sarebbe un insulto agli animali».
Anche da queste parole sprezzanti e razziste si può capire che a Gaza è in atto un vero e proprio genocidio, secondo la definizione accolta dalle Nazioni Unite: l’atto di distruggere deliberatamente un gruppo, in tutto o in parte, come tale.
Nel nostro Paese si impedisce ancora all’opinione pubblica di comprendere cosa davvero sta succedendo a Gaza, mentre il governo continua imperterrito a vendere armi a Israele. Con raccapricciante razzismo Giorgia Meloni ha aperto bocca solo quando quelle armi hanno toccato la parrocchia cattolica di Gaza: per lei le vite dei musulmani non meritavano neanche un fiato. Ma questa condotta potrà avere serissime conseguenze per il nostro Paese: l’Italia potrà essere condannata per complicità in genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite. E la Corte Penale Internazionale potrà accertare le responsabilità personali dei ministri Meloni, Tajani, Crosetto, oltre che dei vertici della Leonardo e di altre imprese che producono e vendono armi. Una prospettiva terrificante per la reputazione e la tenuta morale del nostro Paese; una prospettiva che rende francamente incomprensibile l’inerzia del Presidente della Repubblica.
CONTRO L’INDIFFERENZA,
non restiamo passivi e in silenzio mentre la popolazione di Gaza viene sterminata.
Sosteniamo insieme e in piazza quanto è stato appena richiesto da Papa Leone: «il diritto umanitario e l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione”
SABATO PORTIAMO IN PIAZZA UN TEGAME O UNA TANICA.
– PER IL BLOCCO DEL SOSTEGNO POLITICO-MILITARE AL GOVERNO DI ISRAELE
– L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO A GAZA E NEGLI ALTRI SCENARI DI GUERRA
– L’AVVIO DI UN TEMPESTIVO ED EFFICACE INTERVENTO DI SOCCORSO
(23/07/2025)
RETE PER LA PACE SUBITO – SENIGALLIA


























Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!